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Idrogeno

Come dovrebbe avvenire la regolamentazione della fornitura di idrogeno in Europa?

L’Oxford Institute for Energy Studies analizza come l’Unione europea potrà creare un quadro normativo che consenta l’espansione dell’economia dell’idrogeno entro il periodo di tempo necessario per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette, garantendo al tempo stesso un mercato integrato funzionante

Il futuro dell’industria europea della fornitura di idrogeno è al centro della politica energetica dell’Unione europea, che richiede la conciliazione di interessi contrastanti nella liberalizzazione, nella sostenibilità e nella sicurezza dell’approvvigionamento. L’Oxford Institute for Energy Studies ha realizzato documento che analizza le sfide che l’emergente economia dell’idrogeno dovrà affrontare, tra cui la mancanza di un mercato consolidato, di infrastrutture di trasporto e stoccaggio, l’incertezza sulla domanda e sull’offerta e la natura artificiale della produzione.

LA SCELTA DEL MODELLO DI LIBERALIZZAZIONE

La questione principale affrontata è come l’Unione europea potrà creare un quadro normativo che consenta l’espansione dell’economia dell’idrogeno entro il periodo di tempo necessario per raggiungere l’obiettivo delle zero emissioni nette, garantendo al tempo stesso un mercato integrato ben funzionante. Il documento sostiene che copiare direttamente il modello di liberalizzazione utilizzato nei settori del gas e dell’elettricità potrebbe non essere adatto per l’idrogeno e potrebbe portare a ritardi e incertezze, e suggerisce invece di combinare le disposizioni esistenti delle normative sul gas e sull’elettricità con nuovi elementi adattati al settore della fornitura di idrogeno.

La prima serie di raccomandazioni prevede di sfruttare le normative esistenti per garantire un accesso non discriminatorio alle future reti dell’idrogeno, promuovere la concorrenza e migliorare la resilienza del sistema. Inoltre, gli strumenti e le istituzioni esistenti per il coordinamento europeo dovrebbero essere estesi per includere l’idrogeno, promuovendo la cooperazione transfrontaliera e l’integrazione tra idrogeno ed elettricità.

LINEE GUIDA AD HOC

Il documento raccomanda inoltre nuove linee guida normative per affrontare le caratteristiche uniche dell’industria dell’idrogeno. Suggerisce di allineare le regole di disaggregazione per le infrastrutture di trasporto dell’idrogeno con obiettivi di sostenibilità e sicurezza e di esplorare sinergie con le infrastrutture esistenti del gas naturale, garantendo al contempo trasparenza e concorrenza leale.

Considerato il limitato potenziale di recupero dei costi della nascente infrastruttura del mercato dell’idrogeno, i politici potrebbero doversi allontanare temporaneamente da modelli tariffari che riflettono rigorosamente i costi, esplorando metodi alternativi come tariffe unificate tra diversi vettori energetici e interventi pubblici come sovvenzioni, sussidi o garanzie, per garantire investimenti infrastrutturali sufficienti.

L’ASSENZA DI UN MERCATO DELL’IDROGENO MATURO

L’inesistente mercato maturo dell’idrogeno, unito all’attuale utilizzo dell’idrogeno, principalmente in loco negli impianti chimici, sottolinea una profonda sfida fondamentale: le normative devono incitare contemporaneamente alla creazione sia del mercato che della sua infrastruttura fisica, un compito complesso e bidirezionale ciò potrebbe richiedere incentivi, tutele e strutture provvisorie per invogliare gli investimenti e la partecipazione di diverse parti interessate.

La probabile adozione di varie modalità di trasporto dell’idrogeno – dai gasdotti al trasporto marittimo – introduce una sfida logistica sofisticata, che richiede una pianificazione avanzata e una gestione in tempo reale delle catene di approvvigionamento. La regolamentazione deve interfacciarsi in modo intelligente con questa matrice economico-logistica, consentendo un mercato dinamico e adattabile in grado di sfruttare in modo organico le modalità di trasporto più praticabili in vari contesti, garantendo efficienza economica e operativa.

La presenza di incertezza, soprattutto legata alla pianificazione delle infrastrutture in un contesto di domanda e offerta future di idrogeno variabili, indica un approccio sfumato alla gestione del rischio nella politica e nella pianificazione. Un approccio graduale e adattivo allo sviluppo dell’infrastruttura è intuitivo, ma richiederà una significativa capacità di gestione agile e lungimiranza strategica. Questa gestione dell’incertezza può essere un’area per lo sviluppo di nuovi quadri o strumenti per guidare gli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale in mezzo all’ambiguità.

LE FORME DERIVATE DELL’IDROGENO

L’utilizzo e l’importazione dell’idrogeno in forme derivate (come l’ammoniaca o il metanolo) necessitano di un focus normativo unico. Le normative devono affrontare non solo gli aspetti fisici e di sicurezza di questi derivati, ma anche la loro certificazione, conversione e status legale all’interno del più ampio mercato dell’idrogeno. Ciò richiede lo sviluppo di meccanismi di regolamentazione che garantiscano che le forme derivate dell’idrogeno siano integrate senza problemi, in modo sicuro e trasparente nel mercato, garantendo l’integrità della fornitura e la coerenza con gli obiettivi di sostenibilità.

Il passaggio verso una produzione di idrogeno decentralizzata e diversificata, simile ai recenti sviluppi nel settore delle energie rinnovabili, indica un panorama energetico in cambiamento. Ciò non comporta solo una trasformazione fisica nella produzione energetica, ma suggerisce anche quella normativa e infrastrutturale. Gli adattamenti devono essere flessibili e rispecchiare uno spettro di scale e tecnologie di produzione, garantendo che le normative e le infrastrutture possano effettivamente soddisfare e integrare diversi contesti, scale e tecnologie di produzione.

VERSO UN’ECONOMIA EUROPEA DELL’IDROGENO?

L’idrogeno svolgerà un ruolo significativo nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE nel 203032, ed è probabile che sarà necessaria la tempestiva creazione di un’economia europea dell’idrogeno affinché l’idrogeno possa raggiungere questo ambizioso obiettivo. A loro volta, le disposizioni normative che ritardano l’espansione del mercato dovrebbero essere evitate nella regolamentazione del settore della fornitura di idrogeno.

La guerra russa contro l’Ucraina e le sue gravi implicazioni per l’approvvigionamento energetico dell’Europa hanno spostato fortemente l’attenzione dei politici verso la sicurezza dell’approvvigionamento34. In questo caso, l’idrogeno può potenzialmente svolgere un ruolo importante nel ridurre la dipendenza dalle importazioni energetiche russe. Qualsiasi regola per la futura economia dell’idrogeno, compresa la regolamentazione del settore della fornitura di idrogeno, dovrà riflettere il cambiamento evidenziato nelle priorità politiche, se si vogliono raggiungere gli obiettivi della politica energetica di sostenibilità e sicurezza dell’approvvigionamento.

Gli interventi pubblici – come sovvenzioni, sussidi e massimali tariffari – possono essere indispensabili per stimolare adeguati investimenti infrastrutturali. In conclusione, il documento dell’OIES presuppone che un quadro normativo che sintetizzi sia gli elementi normativi convenzionali che le nuove disposizioni possa effettivamente catalizzare la crescita dell’industria europea dell’idrogeno. Questo approccio sfaccettato mira a conciliare gli obiettivi, spesso contrastanti, che caratterizzano la politica energetica Ue, gettando le basi per un’economia dell’idrogeno resiliente, sostenibile e favorevole al mercato.

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