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Come e perché il Congo scommette sulle batterie

Il Congo, tra i Paesi più ricchi di cobalto, prova a lanciare un’industria nazionale delle batterie

La Repubblica Democratica del Congo scommette sulle batterie, decidendo di sfruttare a pieno i minerali di cui è ricca la sua terra. Il Paese africano, infatti, estrae circa due terzi del cobalto mondiale, l’ingrediente principale delle batterie agli ioni di litio, ed è il produttore principale di rame in Africa.

Il Congo, tra i paesi meno sviluppati del mondo, dunque ha deciso di cogliere la grande opportunità che viene dalla transizione energetica e dalla mobilità sostenibile.

Durante un forum a Kinshasa, il primo ministro Sama Lukonde ha  dichiarato di voler accelerare lo sviluppo di un’ industria manifatturiera delle batterie elettriche chiamata “Battery Council”. Inoltre, il governo si sta impegnando per mobilitare finanziamenti del settore privato per supportare la nascita di piccole gigafactory.

Sama Lukonde e il presidente della Repubblica Democratica, Felix Tshisekedi, non hanno rivelato né i dettagli del piano, né le tempistiche. Purtroppo, riporta Reuters, le buone intenzioni si scontrano con  un governo debole e la piaga della corruzione; ma soprattutto con infrastrutture limitate, che in questi anni hanno sempre scoraggiato maggiori investimenti. Alcune banche, tra cui l’African Development Bank, tra non poche difficoltà, hanno firmato un impegno per concedere finanziamenti per lo sviluppo dell’industria delle batterie del Congo.

A tendere la mano al Congo è anche il presidente dello Zambia, Hakainde Hichilema, che allo stesso forum ha dichiarato che è pronto lavorare con la Repubblica Democratica e con altri Paesi della regione per sviluppare la capacità industriale Africana.

 

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