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Compagnie Petrolifere

Ecco quali sono i progetti delle compagnie petrolifere per ridurre le emissioni

Gli investitori attenti ai fattori ESG chiedono alle grandi compagnie petrolifere di investire in progetti petroliferi greenfield a basso costo.

Le più grandi compagnie internazionali di petrolio e gas del mondo continuano a impegnarsi in operazioni a basse emissioni per fornire al mondo gli idrocarburi di cui ha bisogno e di cui avrà bisogno in futuro; scrive Oilprice.com. Sfortunatamente per Big Oil, non tutti i bacini e le aree di produzione sono uguali, quindi negli ultimi anni le aziende si sono concentrate sugli investimenti nelle operazioni più prolifiche che producono il petrolio più redditizio con emissioni relativamente inferiori rispetto ad altri luoghi.

LE COMPAGNIE PETROLIFERE ALLE PRESE CON PROGETTI GREENFIELD

Per mantenere gli investitori nel settore, le più grandi compagnie petrolifere continuano a promuovere i loro progressi nella riduzione delle emissioni. Ma – scrive Oilprice.com – per creare valore aggiunto per gli azionisti attraverso rendimenti più elevati, le aziende stanno dando la priorità a bacini e risorse specifici che ritengono produrranno il petrolio e il gas naturale più economici da estrarre nei loro portafogli.

Nell’era degli investimenti ESG e della crisi energetica seguita all’invasione russa dell’Ucraina, Big Oil si sta ora destreggiando tra la necessità di continuare a produrre petrolio e gas con l’imperativo di ridurre le emissioni se vuole continuare ad avere una licenza per operare. Nonostante l’aumento delle energie rinnovabili negli ultimi anni – continua Oilprice.com – il mondo fa ancora affidamento sui combustibili fossili per oltre l’80% del proprio fabbisogno energetico.

I PIANI DI EXXONMOBIL

ExxonMobil – secondo quanto riporta Oilprice.com – mira ad aumentare la sua produzione nel Permiano a 1 milione di barili al giorno (bpd) e, allo stesso tempo, raggiungere zero emissioni nette, riducendo l’impronta di carbonio, nei suoi asset non convenzionali gestiti nel Permiano entro il 2030.

“Le politiche e le aziende devono trovare il giusto equilibrio tra sicurezza energetica e modi per ridurre le emissioni di petrolio e gas”, ha dichiarato l’amministratore delegato di ExxonMobil Darren Woods alla conferenza CERAWeek by S&P Global della scorsa settimana. “Exxon è anche una delle raffinerie a minore intensità di emissioni al mondo”, ha aggiunto il dirigente. Se Exxon non produce il gasolio e la benzina di cui il mondo ha bisogno, lo farà qualcun altro, con operazioni a più alta intensità di emissioni, e non ci sarebbe un vantaggio netto per il mondo in termini di abbattimento delle emissioni, ha osservato Woods.

CHERVON PUNTA A RIDURRE IL CARBONIO

Chevron, ha dichiarato il mese scorso durante il suo Investor Day 2023: “Stiamo facendo progressi verso i nostri obiettivi di riduzione dell’intensità di CO2 a monte. Continuiamo a dare la priorità ai progetti che dovrebbero restituire la più grande riduzione delle emissioni di carbonio in modo efficiente in termini di costi.

Chevron – scrive Oilprice.com – prevede di portare avanti più di 100 progetti quest’anno per ridurre l’intensità di carbonio delle sue operazioni, concentrandosi, tra gli altri, sulla gestione dell’energia, sulla riduzione del flaring e sulla gestione del metano.

I PROGETTI DI ENI PER RIDURRE LE EMISSIONI

Nell’ambito della CCS (Carbon Capture and Storage) Eni ha annunciato in una nota che punta a raggiungere uno stoccaggio complessivo di circa 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno (MTPA) nel 2030 e una capacità lorda complessiva di 30 MTPA per poi arrivare a uno stoccaggio di circa 35 MTPA nel 2040 e di circa 50 MTPA nel 2050.

Per quanto riguarda l’Italia – si legge nella nota – Eni sta portando avanti il progetto Ravenna CCS : un sito per lo storage di CO₂ al largo di Ravenna. La riconversione a siti di stoccaggio esclusivo e permanente di CO₂ dei giacimenti esauriti dell’Adriatico, che non produrranno più gas naturale, e il riutilizzo di una parte delle infrastrutture esistenti, permetteranno di offrire a costi molto competitivi una soluzione rapida e concreta per la riduzione delle emissioni del settore industriale italiano. Sempre in Europa, è partner del progetto Sleipner in Norvegia che, da quando ha iniziato le attività nel 1996, ha già stoccato circa 16 milioni tonnellate di anidride carbonica in completa sicurezza. Fuori dall’Europa, inoltre, stiamo sviluppando progetti di CCS negli Emirati Arabi Uniti (Ghasha) e in Libia (Bahr Essalam) e puntiamo ad attivarne altri anche in Egitto e in Australia.

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