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Ue

Perchè la Corte dei Conti Ue indaga sul sostegno alle rinnovabili

La Corte dei Conti ha annunciato un’indagine per valutare l’efficacia del sostegno europeo all’elettricità prodotta da eolico e fotovoltaico

 

Cresce, in Italia e in Europa la produzione elettrica da fonti rinnovabili. Fotovoltaico ed eolico, insieme al supporto dell’idrolettrico e delle altre energie pulite, hanno già portato 11 Stati membri a superare gli obiettivi fissati al 2020 e alcuni anche quelli al 2030. L’eolico, in particolare, ha raggiunto nel mix di energia verde un incidenza del 31,8%  e il fotovoltaico dell’11,6%, numeri decisamente positivi. Peccato, però, che la distribuzione si ancora disomogenea.

rinnovabiliColpa anche dei diversi sistemi di sostegno? Forse. Ed è per questo che la Corte dei Conti UE che ha annunciato un’inchiesta per valutare l’efficacia del sostegno europeo all’elettricità prodotta da eolico e fotovoltaico, le due fonti di energia che si accingono ad essere elette a “le due forme più economiche di produzione elettrica”. Dunque, i revisori Ue analizzeranno nel dettaglio  progettazione, attuazione e monitoraggio delle strategie dell’Unione e dei Ventotto, dal 2009 a oggi. Non solo: sarà anche effettuata una visita in Germania, Grecia, Spagna e Polonia per raccogliere dati, al fine di pubblicare una relazione all’inizio del prossimo anno.

“L’eolico e il fotovoltaico sono le due fonti rinnovabili di produzione elettrica che si sono sviluppate più dinamicamente negli ultimi dieci anni”, ha commentato George Pufan, membro della Corte dei Conti europea, responsabile dell’audit. “Svolgono un ruolo fondamentale nel nostro mix energetico ed è molto importante capire se strategia e supporto nei loro confronti sono efficaci”.

Il momento è cruciale per il futuro dell’energia green in Europa. Oltre all’indagine avviata dalla Corte dei Conti, infatti, è atteso dal settore il pronunciamento di Europarlamento e Consiglio su due dei provvedimenti del nuovo Pacchetto Energia pulita per tutti: Il primo è quello che riguarda la Direttiva sulla Governance dell’Energy Union, il secondo la Direttiva REDii. Europarlamento e Consiglio dovranno trovare un accordo sui target (in percentuali) di energia rinnovabile nei consumi finali lordi del 2030. Strasburgo vuole il 35%, i ministri dei Ventotto invece si tengono bassi e puntano ad un 27%. 

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