Secondo l’AIE, “la crescita della domanda globale di petrolio è in fase di rallentamento, e si prevede che scenderà a 1,2 milioni di barili al giorno nel 2024 e a 1,1 mb/g nel 2025, portando ad un picco dei consumi in questo decennio”
L’Agenzia internazionale per l’energia offre nuove prove a sostegno della sua previsione secondo cui la domanda globale di petrolio raggiungerà il picco in questo decennio. Il futuro del petrolio comporta degli enormi rischi per la produzione di crescita economica, il potenziamento delle aziende tecnologiche pulite e la protezione del pianeta. E l’ultimo commento dell’AIE arriva mentre alcuni Repubblicani ed analisti americani affermano che l’agenzia sottovaluta la persistenza della crescita della domanda.
LE PREVISIONI DELL’AIE SULLA DOMANDA DI PETROLIO
Secondo l’AIE, “la crescita della domanda globale di petrolio si trova in mezzo ad un rallentamento, e si prevede che scenderà a 1,2 milioni di barili al giorno nel 2024 e a 1,1 mb/g nel 2025, portando ad un picco dei consumi in questo decennio. Ciò è principalmente il risultato di una normalizzazione della crescita a seguito delle interruzioni del 2020-2023, quando i mercati petroliferi furono scossi dalla pandemia Covid e poi dalla crisi energetica globale innescata dall’invasione russa dell’Ucraina”.
Nonostante la decelerazione prevista, prosegue l’agenzia nel suo report, “questo livello di crescita della domanda di petrolio rimane sostanzialmente in linea con la tendenza pre-Covid, anche in un contesto di aspettative modeste per la crescita economica globale quest’anno e una maggiore diffusione di tecnologie energetiche pulite.
IL RUOLO DEL PETROLIO ENTRO LA FINE DEL DECENNIO
Anche se prevediamo che la crescita del consumo di petrolio nel 2024 (1,2 mb/g) e nel 2025 (1,1 mb/g) resterà solida rispetto agli standard storici, i fattori strutturali porteranno ad un graduale allentamento della crescita della domanda nel resto del decennio: continui rapidi guadagni nella quota di mercato dei veicoli elettrici, in particolare in Cina; miglioramenti costanti nei risparmi di carburante dei veicoli. Si prevede che gli sforzi delle economie del Medio Oriente, in particolare dell’Arabia Saudita, per ridurre la quantità di petrolio utilizzato nella produzione di energia genereranno un picco complessivo della domanda entro la fine del decennio”.
Per l’agenzia energetica con sede a Parigi, il petrolio “resta estremamente importante per l’economia globale e, in alcune delle sue applicazioni chiave, le alternative non possono ancora essere facilmente sostituite. In assenza di ulteriori politiche energetiche e climatiche e di una maggiore spinta agli investimenti nelle tecnologie energetiche pulite, il calo della domanda globale dopo il picco non sarà forte, lasciando la domanda vicina ai livelli attuali per qualche tempo. Tuttavia, il raffreddamento della crescita della domanda cinese e i considerevoli progressi nell’implementazione delle tecnologie di transizione verso l’energia pulita porteranno il mercato petrolifero ad entrare in un nuovo e consequenziale periodo di trasformazione”.
LA CRESCITA DELLA DOMANDA DI PETROLIO
“La forte crescita della domanda, mentre i Paesi si sono ripresi dal Covid, ha fatto il suo corso”, scrivono Toril Bosoni e Ciarán Healy dell’AIE, che prevedono anche un allentamento del ruolo enorme svolto dalla Cina nell’incentivare la sete di petrolio negli ultimi 10 anni. Per il Paese asiatico, l’AIE prevede una crescita economica più lenta nel 2024 e nel 2025, e una rapida adozione di veicoli elettrici ed altre tecnologie che spostano la domanda.
L’agenzia prevede anche che altre “ragioni strutturali” rallenteranno la crescita della domanda dopo il 2025, come il fatto che i Paesi del Medio Oriente utilizzeranno meno petrolio per produrre elettricità. Secondo gli analisti dell’AIE, in assenza di politiche climatiche e investimenti più forti, il declino post-picco sarà molto graduale.
LO SCENARIO DI ENVERUS
Le opinioni sulla traiettoria del petrolio non sono affatto uniformi: ad esempio, un nuovo rapporto della società di analisi Enverus non prevede alcun picco o addirittura un plateau in questo decennio, ma un rallentamento della crescita dopo il 2030. Enverus Intelligence Research (EIR), una filiale di Enverus, in un nuovo rapporto afferma di non aspettarsi che la domanda globale di petrolio raggiungerà il picco o il plateau entro la fine del decennio.
L’EIR prevede infatti che la domanda globale di petrolio crescerà fino a circa 108 milioni di barili al giorno entro il 2030. La principale motivazione è che gli standard di risparmio di carburante hanno deluso gli obiettivi dichiarati, mentre lo slancio dei veicoli elettrici sembra rallentare negli Stati Uniti. L’aumento dei costi di approvvigionamento e la mancanza di nuovi progetti annunciati finora probabilmente spingeranno al rialzo i prezzi del petrolio, in particolare nel periodo successivo al 2030. Questo, insieme alle misure off-oil, potrebbe comportare un picco della domanda nel prossimo decennio.
Nel complesso, l’EIR non vede i cambiamenti materiali necessari nelle tendenze del consumo pro capite per regione e prodotto, né la disconnessione tra crescita economica e consumo di petrolio necessaria affinché il consumo raggiunga il picco prima del 2030.