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Nuova Direttiva Ue Sugli Edifici

Dlgs efficienza energetica, Elettricità Futura: Occasione per riqualificare parco edilizio e per mobilità elettrica

Pompe di calore, micro-generazione, comunità energetiche e auto elettriche un’occasione per l’Italia secondo Elettricità FuturaUna “importante occasione” di riqualificazione del parco edilizio del nostro Paese ma anche un modo per raggiungere i target del Pniec, compresi quella sulla mobilità sostenibile. È il pensiero espresso da Elettricità Futura, nella persona di Luigi Napoli, responsabile tecnico dell’associazione che unisce produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili e da fonti convenzionali, distributori, venditori e fornitori di servizi, ascoltato in commissione Industria al Senato sul dlgs di recepimento della direttiva Ue sulla prestazione energetica nell’edilizia. (QUI IL DOCUMENTO COMPLETO)

LE ASPETTATIVE DI ELETTRICITÀ FUTURA PER IL SETTORE ELETTRICO DEL FUTURO

Le aspettative di Elettricità Futura per il settore elettrico del futuro sono chiare, come evidenziato nel documento depositato in Commissione: Decarbonizzazione del mix energetico europeo per raggiungere gli obiettivi climatici ed ambientali anche attraverso il rafforzamento del sistema ETS; Elettrificazione nei settori del trasporto e del riscaldamento e raffreddamento per ridurre i consumi energetici accompagnando l’evoluzione tecnologica; Fonti rinnovabili tramite meccanismi efficienti e orientati al mercato per garantire stabilità delle regole e continuità degli investimenti; Mercato elettrico efficiente per le decisioni di investimento e disinvestimento anche grazie a segnali i prezzo di lungo periodo; Digitalizzazione e informazione per rendere i clienti più consapevoli del loro ruolo nel libero mercato anche grazie a reti intelligenti e sistemi di domotica; salute e Sicurezza delle persone e rispetto dell’Ambiente condividendo le migliori pratiche e promuovendo una cultura del lavoro con l’obiettivo ‘infortuni zero’.

COSA CHIEDE LA DIRETTIVA UE

La direttiva europea relativa alla prestazione energetica degli edifici si pone l’obiettivo di efficientare il parco edifici nazionale, rappresentando un’opportunità in termini di nuovi investimenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi energetici e di riduzione delle emissioni delineati dal Pniec. Favorendo la diffusione di alcune tecnologie e adottando opportune misure, si potrà contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. In questo quadro il Pniec prevede tra le principali misure la promozione dell’autoconsumo singolo e collettivo, la regolamentazione delle comunità energetiche rinnovabili, l’evoluzione dello scambio sul posto, il potenziamento della quota minima di FER negli edifici, procedure semplificate per impianti di potenza fino a 1 MW, e l’aggregazione di piccoli impianti.

COMUNITÀ ENERGETICHE, PER EF SERVE COMPLETA INTEGRAZIONE

Proprio sulle ‘comunità energetiche’ si concentra inizialmente Elettricità Futura: introdotta per la prima volta nel nostro paese con il Milleproroghe in via di conversione, l’associazione confindustriale chiede di “assicurare una completa integrazione delle ‘comunità energetiche’ e delle risorse distribuite nei meccanismi di mercato, al quale dovranno partecipare assumendosi le proprie responsabilità di bilanciamento e partecipando ai costi di sistema in modo equo e assicurando il mantenimento dei diritti dei clienti compresi al loro interno (es. qualità della fornitura, possibilità di switching fornitore, uscita dalla configurazione, etc.)”.

LE POMPE DI CALORE

Una particolare attenzione andrà rivolta alle pompe di calore. Secondo il Pniec le pompe di calore ricopriranno un ruolo fondamentale al 2030 soprattutto nei consumi civili (edifici del residenziale e terziario). Si prevede che il loro contributo sarà più che raddoppiato, passando da 2.650 ktep nel 2017 a 5.699 ktep (+115%) nel 2030, che dovranno assicurare l’80% dell’aumento dei consumi di fonti rinnovabili termiche (rispetto al 2017) necessario per conseguire l’obiettivo 2030 di penetrazione indicato dal Pniec (33,9%). Ma “ciò sarà possibile solo se, come richiesto dalla Ue, verrà definita e attuata una strategia di riqualificazione energetica degli edifici esistenti con orizzonte 2050 basata sulle sinergie tra miglioramento dell’efficienza energetica e penetrazione delle rinnovabili, in cui il ruolo delle pompe di calore sarà fondamentale”, osserva EF nel documento. Aggiungendo che lo stesso potrebbe avvenire anche con la micro-generazione.

LE PROPOSTE DI EF SULLA PRESTAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI

Diverse le proposte presentate da Elettricità Futura per migliorare l’attuale quadro energetico italiano. In particolare per migliorare il dlgs sugli edifici, l’associazione chiede prima di tutto di “promuovere la semplificazione dell’attuale quadro che regolamenta la generazione distribuita e le relative procedure autorizzative degli impianti FER/CAR attraverso portali on-line accessibili da cittadini ed imprese, contenenti anche informazioni sui vincoli emergenti dalla pianificazione urbanistica territoriale”.

REGOLARE LO SCAMBIO VIRTUALE E QUELLO FISICO

Nell’ambito delle configurazioni ‘uno a molti’, invece, Elettricità Futura, propone di “regolamentare sia la possibilità di scambio virtuale che di scambio fisico– attraverso reti fisiche interne – per consentire di scegliere tra le due alternative quella che maggiormente risponde alle specifiche esigenze energetiche locali, ovvero in ottica di gestione integrata dell’energia e di interventi di efficienza energetica. In generale i sistemi in autoconsumo da favorire dovranno essere alimentati da impianti FER e/o CAR, evitando un’inefficiente duplicazione della rete, e prevedendo elevati standard di qualità del servizio e di sicurezza della rete privata e in relazione all’intero sistema elettrico”.

RIPRISTINARE LO SCONTO IN FATTURA

Non solo. Secondo Elettricità Futura è necessario il ripristino delle misure previste dall’art.10 del DL Crescita, rivedendo le modifiche apportate nell’ambito del DDL Bilancio. La misura prevista dall’art.10 del DL Crescita costituiva infatti un’opzione integrativa a quelle esistenti che assicurava una notevole semplificazione delle procedure a beneficio dei clienti finali, fornendo un ulteriore stimolo agli interventi di riqualificazione, in particolare per quelli con progettualità più complessa e con maggiori risparmi energetici. “Tale provvedimento rappresentava quindi un’importante opportunità di sviluppo in termini economici, fiscali, ambientali e occupazionali, così come i primi mesi di applicazione stavano già dimostrando. Le modifiche apportate hanno avuto pesanti ripercussioni sull’intero comparto dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, sia per gli interventi già progettati e pianificati, che per i futuri investimenti. Inoltre, limitando in maniera rilevante l’ambito di applicazione degli interventi che possono attualmente usufruire di tale misura, non si favoriscono gli interventi di maggiore complessità e onerosità in grado di apportare rilevanti risultati in termini di risparmi energetici ma spesso di difficile realizzazione per difficoltà intrinseche di finanziamento”.

L’ultima proposta di Elettricità Futura prevedere “la stabilizzazione delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e per la ristrutturazione edilizia con l’obiettivo di dare maggiore impulso e prevedibilità agli investimenti nel settore. Queste – secondo l’associazione – costituiscono uno strumento fondamentale per la promozione degli interventi di efficientamento e di recupero del patrimonio edilizio”. Inoltre Ef chiede anche di “prevedere semplificazioni delle disposizioni tecniche a cui sono soggetti gli impianti in autoconsumo, in funzione della ridotta taglia o del limitato volume di mercato e del conseguente impatto complessivo trascurabile sul sistema elettrico” e di “favorire la sostituzione delle caldaie convenzionali esistenti con tecnologie più efficienti,tra cui pompe di calore elettriche e microcogeneratori a gas naturale che consentono di ridurre fino al 90% le emissioni di ossidi di azoto e annullare quelle di particolato”. E ancora: “Promuovere uno schema di incentivazione alla rottamazione di impianti termici non più compatibili con le vigenti normative sulle emissioni, e la loro sostituzione con tecnologie ad alto rendimento caratterizzate da emissioni nettamente inferiori alle più stringenti normative vigenti”. E “prevedere specifiche attività di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui benefici degli interventi di efficienza energetica, differenziando le campagne in funzione dei potenziali interessati ad investire nel settore (privati, tecnici, imprese, PA, etc.) per garantire risultati più efficaci”. Infine “adottare specifiche misure a favore dell’installazione di punti di ricarica per la mobilità elettrica”.

MOBILITA’ ELETTRICA: ELETTRICITÀ FUTURA SODDISFATTA DEI TARGET MA SERVE UNA REGIA UNICA NAZIONALE PER LE INFRASTRUTTURA DI RICARICA

Elettricità Futura valuta positivamente, infine, l’obiettivo di 6 milioni per il parco di veicoli elettrici in Italia al 2030. “È importante dare una spinta allo sviluppo della mobilità elettrica privata e per il Trasporto Pubblico Locale”. Tra le misure principali chiede però di “prevedere obiettivi chiari e vincolanti per lo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica; di semplificare e uniformare a livello nazionale i processi di installazione dell’infrastruttura e rimuovere gli ostacoli burocratici/normativi; di semplificare ed armonizzare la regolamentazione locale di accesso agli ambiti urbani, le politiche sulle ZTL, le agevolazioni sui parcheggi, ecc; di ridurre le componenti regolate della tariffa agevolata per la ricarica pubblica in bassa tensione (BTVE) per avvicinare il livello medio di tali componenti a quelle applicate ai clienti domestici che ricaricano presso la propria abitazione; di introdurre una tariffa incentivante anche per la ricarica pubblica in media tensione, al fine di consentire lo sviluppo di stazioni di ricarica ad alta potenza e quindi l’utilizzo dell’auto elettrica anche per lunghi spostamenti; di applicare, indipendentemente dalla pertinenza con l’abitazione principale, una tariffa uguale a quella prevista per il cliente domestico residente a tutti i box/garage i cui proprietari posseggano, a vario titolo, un auto elettrica; permettere un’agevole procedura di cessione a terzi delle detrazioni fiscali legate agli interventi di acquisto e installazione del punto di ricarica”. “Si auspica inoltre l’introduzione di una Regia Unica nazionale che possa agevolare una diffusione equilibrata dell’infrastruttura di ricarica sul territorio nazionale”

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