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Energia

Draghi: Abbiamo stanziato 43 mld per l’energia. Cingolani: Tetto prezzo gas in arrivo

Cingolani ha rivelato di aver firmato il decreto sull’energy release con un tetto a 210 euro al MWh e chiesto a Snam un maggiore sforzo sugli stoccaggi per avere più flessibilità

Un Consiglio dei ministri “di sostegno a famiglie e imprese” contro il caro-bollette ma più in generale “contro il caro-vita”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm che, tra le altre cose, ha approvato il Dl Aiuti ter. Ma ha anche accelerato sui provvedimenti per attuare il Pnrr “in particolare per l’attuazione delle riforme strutturali con l’obiettivo di raggiungere il numero maggiore di obiettivi prima del prossimo governo”, ha tenuto a precisare il premier e per diversificare gli approvvigionamenti energetici rispetto al gas russo “e verso le rinnovabili, che tra l’altro come purtroppo ci dicono gli avvenimenti di ieri e di oggi sono essenziali” per combattere i cambiamenti climatici.

QUANTO VALE IL DECRETO

“Oggi l’importo complessivo del decreto è di 14 mld di euro che si aggiungono ai quasi 50 stanziati nei mesi scorsi. Nel complesso parliamo di una cifra superiore ai 60 miliardi di euro pari al 3,5% del pil e ciò ci pone trai paesi che hanno speso di più in Europa”, ha detto il premier. “Per inciso 14 il decreto di oggi 17 il decreto di bis in corso di approvazione e si arriva a 31 miliardi che sembra rispondere perfettamente alla richiesta di scostamento di 30 miliardi, siamo lì a meno che non si pensi a una richiesta di scostamento ogni mese”, ha precisato Draghi che ha aggiunto: “Non prendiamo quindi nessuno scostamento di bilancio ma impieghiamo le maggiori entrate fiscali di questi mesi che sono arrivare dall’aumento del tasso di inflazione e dalla crescita. L’andamento dell’economia italiana migliore del previsto ci consente di aiutare famiglie ed imprese senza mettere a rischio i conti pubblici e causare tensioni sui mercati”.

PER L’ENERGIA STANZIATI 43 MLD DI EURO

Sul punto, il ministro dell’Economia Daniele Franco ha precisato: “Con questo decreto stanziamo 14 mld nel complesso considerando tutti i interventi questo è l’ottavo, abbiamo stanziato 52 mld diventano 66 con questo per l’energia abbiamo stanziato 43 miliardi, mantenendo l’indebitamento al 5,6%. Le copertura derivano da 6,2 mld al parlamento e da razionalizzazione di poste di bilancio di ciò che non sarebbe stato speso e dai proventi del meccanismo di compensazione del prezzo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili introdotto in primavera”.

SULLE BOLLETTE UN AIUTO DAL SISTEMA BANCARIO CON LA GARANZIA DELLO STATO

Sul pagamento delle bollette “il sistema bancario nella personalità di alcune grandi banche ha mostrato disponibilità a lavorare insieme per il paese, e lavorare insieme per il paese in questo caso significa essere pronti a dare prestiti al tasso dei Btp senza commissioni aggiuntive agli imprenditori e alle imprese che si presenteranno per il pagamento delle bollette e in generale per il capitale circolante. Questi saranno garantiti dallo Stato e gratuita – ha sottolineato il presidente del Consiglio -. Questa è equivalente a una rateizzazione in tutto e per tutto visto che è difficile rateizzare le bollette. Il decreto prevede anche un’estensione dei crediti di imposta per le imprese, un loro ampliamento nella platea dei beneficiari” anche alle pmi. Inoltre “prevediamo un contributo sociale di 150 euro per i 22 milioni di italiani che guadagnano meno di 2o mila euro inclusi gli incapienti”.

DRAGHI: PIOMBINO ESSENZIALE PER LA SICUREZZA NAZIONALE, SBLOCCATI 6 PARCHI EOLICI

Infine, sul fronte della diversificazione energetica “abbiamo fatto un provvedimento che stabilisce tempi rapidi e certi per il rigassificatore di Piombino. È essenziale per garantire le forniture di gas e la sicurezza nazionale. Sblocchiamo 6 parchi eolici (( in Puglia, 1 in Sardegna, 1 in Basilicata) che si aggiungono ai 45 già autorizzati. Ne restano pendenti altri 14 che contiamo di autorizzare nelle settimane che ci restano prima della fine del governo”. In totale i provvedimenti autorizzati dal governo superano i 2.185 MW.

CINGOLANI: SUL TETTO AL PREZZO STIAMO DISCUTENDO INSIEME AD ALTRI 4 PAESI IL PACCHETTO FINALE

Sul tetto al prezzo del gas “abbiamo avuto la scorsa settimana una riunione dei ministri dell’Energia nella quale si pensava ancora che tipo di approccio dare al price cap, non era nemmeno sicuro che diventasse un indirizzo per la commissione. Alla fine la stragrande maggioranza degli Stati membri ha ammesso che il price cap fosse l’unica strada seria europea per mettere un limite alle fluttuazioni del Ttf e contenere i prezzi del gas” ha precisato il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani sempre in conferenza stampa. “È stato dato mandato alla Commissione di elaborare una proposta entro fine mese, e questa cosa prima non c’era prima della riunione – ha precisato Cingolani -. Vi posso dire che siamo stati chiamati insieme ad altri quattro Stati membri con il gruppo di tecnici a discutere in commissione il pacchetto finale sul price cap. il 30 settembre è stato convocato un Consiglio dei ministri dell’energia straordinario per chiudere su questa vicenda. Quindi a me sembra che alcuni paesi più restii hanno cominciato a ripensarci, si è pensato solo al price cap del gas russo ma si è valutato che sarebbe stato anomalo avere solo un tipo di molecola e non su un’altra uguale e si è parlato quindi di un tetto generalizzato”.

DECRETO ENERGY RELEASE FIRMATO, TETTO A 210 EURO AL MWH. “STUDIAMO QUALCOSA DI SIMILE PER IL GAS”

Sul disaccoppiamento tra i prezzi del gas e dell’elettricità “noi siamo leggermete in anticipo sulla discussione europea, ieri ho firmato il decreto ministeriale energy release che dedica 18 terawattora con la mediazione del Gse alle categorie industriali interrompibile energivori a un prezzo controllato di 210 euro al MWh rispetto agli attuali 450. Quindi meno della metà – ha detto Cingolani -. Verrà assegnato con aste grazie al lavoro integerrimo del Gse che ci sta aiutando moltissimo e speriamo possa alleviare il costo degli energivori. Qualcosa di simile lo stiamo studiando sul gas ma vedremo nei prossimi giorni. Ora la commissione secondo prime dichiarazioni si è pronunciata su un costo di 180 euro al MWh per le rinnovabili saremo pronti ad adeguarci a un prezzo più basso come è ovvio, abbiamo fatto quello che potevamo anche in base al costo per la collettività ma mi pare un percorso ormai intrapreso dalla Commissione”.

CINGOLANI: CHIESTO A SNAM PIÙ STOCCAGGIO PER AVERE PIÙ FLESSIBILITÀ

Sul piano razionamenti, “vorrei chiarire che un conto sono le quantità e un conto i prezzi. Sulle quantità il lavoro del governo ci ha messo in sicurezza. Oggi abbiamo gli stoccaggi all’86,7%, in anticipo” rispetto a quanto previsto con l’Ue del 90% a fine ottobre. “Oggi ho firmato una lettera con l’incarico a Snam di andare un po’ oltre, se riuscissimo ad arrivare a 92-93 avremo maggiore flessibilità nei momenti di massimo assorbimento invernale sperando che non ci sia, insomma va un po’ meglio ci avremmo messo la firma un mese e mezzo fa su questi numeri”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani al termine del Consiglio dei ministri in conferenza stampa. Dal punto di vista dei risparmi “abbiamo fatto un piano prima che che venisse fuori la proposta Ue e il nostro piano iniziale aveva già numeri com,patibili con il 15% volontario e il 7% obbligatorio dell’Ue. Dopodiché abbiamo il piano di diversificazione, per il secondo semestre del 2022 sono circa 7,5 mld di mc addizionali, stimato un risparmio 2,6-3 su questa frazione di anno e possiamo dire che a oggi abbiamo dimezzato la dipendenza dal gas russo”, ha spiegato Cingolani concludendo che per l’inverno del ‘24 “non avremo dipendenza russa ma abbiamo bisogno dei due rigassificatori” su cui “sappiamo le istanze dei territori” ma per quello di Piombino “parliamo di tre anni per l’emergenza poi possiamo spostarlo”.

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