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Ecco come si può ridurre l’impatto ambientale degli edifici europei. Il Rapporto dell’AEA

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della ricchezza e il cambiamento climatico dovrebbero modificare la domanda di usi particolari degli edifici in Europa

Oltre il 30% dell’impronta ambientale dell’Unione europea deriva dagli edifici, rendendolo il settore con il più alto impatto ambientale tra i Paesi Ue. Si prevede che le tendenze sociali – come l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della ricchezza e il cambiamento climatico – metteranno sotto pressione il patrimonio edilizio.

Oltre alla domanda di più edifici, soprattutto nelle città, c’è anche la necessità di diversi tipi di costruzioni che contribuiscano a soluzioni ambientali e climatiche. Pertanto, la sostenibilità dei fabbricati in Europa è di crescente importanza.

LE POLITICHE DELL’UNIONE EUROPEA SUGLI EDIFICI

Gli edifici sono collegati a diverse politiche chiave dell’Unione europea, tra cui quelle su clima ed energia, economia circolare, digitalizzazione, natura e giusta transizione, sebbene non esista un’ampia strategia Ue che comprenda tutto. Una strategia politica unificata sugli edifici – che copra tutte le fasi del ciclo di vita e integri sia le questioni ambientali che quelle climatiche – aiuterebbe a identificare sinergie ed evitare compromessi.

Ogni fase del ciclo di vita dell’edificio ha un diverso impatto ambientale: ad esempio, la maggior parte delle risorse naturali viene estratta durante la produzione di prodotti e componenti per l’edilizia, e la maggior parte dei rifiuti viene generata durante la dismissione degli edifici. Di conseguenza, le politiche di sostenibilità devono essere sfumate per tenere conto di queste differenze.

IL RAPPORTO SULL’EDILIZIA DELL’AGENZIA EUROPEA PER L’AMBIENTE

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, l’invecchiamento della popolazione, l’aumento della ricchezza e il cambiamento climatico dovrebbero modificare la domanda di usi particolari degli edifici in Europa. È probabile che nelle città siano necessari più edifici e che questi ultimi debbano contribuire a soluzioni per l’ambiente e il clima, tra cui risparmio energetico e produzione, protezione dai rischi climatici e ripristino della natura.

LE STRATEGIE PER CONTRASTARE L’IMPATTO AMBIENTALE DEGLI EDIFICI

La ristrutturazione degli edifici esistenti e l’utilizzo di prodotti da costruzione con bassi impatti ambientali durante tutto il loro ciclo di vita dovrebbero essere prioritari per rendere sostenibile il patrimonio edilizio europeo. Le abitazioni devono avere un consumo energetico inferiore e devono essere resilienti ai cambiamenti climatici e supportare la biodiversità, ad esempio incorporando in fase di progettazione spazi verdi, tetti e vegetazione.

Un sistema di edifici sostenibili dovrebbe creare alloggi accessibili e a prezzi accessibili per tutti. Questo obiettivo potrebbe essere supportato da approcci partecipativi al processo decisionale che promuovano comunità locali forti, insieme a sussidi per le ristrutturazioni e gli aggiornamenti dei fabbricati per aumentare l’accessibilità economica dei fabbricati sostenibili, ora e in futuro.

UN SET DI PRINCIPI PER AZIONI FUTURE

L’Agenzia Europea per l’Ambiente propone di sviluppare un set di principi per azioni future per gli edifici, per affrontare i punti critici ambientali identificati e tenere conto delle tendenze socio-economiche e ambientali. Progettare delle politiche attorno ai principi proposti migliorerebbe la sostenibilità non solo in termini di prestazioni ambientali degli edifici, ma anche in termini di giustizia sociale.

Nel suo rapporto, l’AEA propone i seguenti principi:

  • dare priorità alla ristrutturazione degli edifici esistenti per rispondere alla domanda di superficie calpestabile aggiuntiva e trasformare il patrimonio edilizio dell’Unione europea;
  • progettare nuovi edifici circolari per aumentare l’efficienza delle risorse e ridurre gli sprechi;
  • dare priorità all’uso di prodotti da costruzione a basso impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita;
  • facilitare la transizione all’energia verde tramite gli edifici, in linea con la normativa pertinente, come la direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia;
  • in futuro, plasmare il settore edilizio per renderlo resiliente ai cambiamenti climatici, fornire servizi ecosistemici e contribuire alla rigenerazione della natura e della biodiversità;
  • passare ad un sistema edilizio europeo sostenibile in modo equo e inclusivo.

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