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Emissioni Clima CO2 G7

Ecco i 3 possibili scenari dell’Unione europea sul clima per ridurre le emissioni

Alle 15:00 di oggi, in sessione Plenaria a Strasburgo, il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, presenterà una raccomandazione sui target sul clima

Oggi, a Strasburgo, la Commissione europea illustrerà come intende ridurre le emissioni da qui al 2040. Alle ore 15 di oggi, infatti, il vicepresidente della Commissione europea, Maros Sefcovic, presenterà una raccomandazione sul target climatico dell’Unione europea, che dovrebbe essere accompagnata da una valutazione d’impatto con 3 percorsi per raggiungere l’obiettivo climatico intermedio al 2040.

Come previsto dalla legge Ue sul clima, la Commissione di aveva l’obbligo di proporre un obiettivo climatico dell’Ue per il 2040 al più tardi entro sei mesi dal primo bilancio globale effettuato nell’ambito dell’accordo di Parigi, che si è svolto alla COP28 nel dicembre 2023.

I 3 PERCORSI PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO UE SUL CLIMA

Come riporta il sito EuNews, gli scenari che la Commissione europea ha previsto nella valutazione dell’impatto che accompagnerà la comunicazione dovrebbero essere tre: una riduzione fino all’80% delle emissioni rispetto ai livelli del 1990, una riduzione dell’85-90% e una riduzione del 90-95%. Con tutta probabilità, la Commissione raccomanderà lo scenario più ambizioso, quello cioè che prevede un obiettivo di riduzione del 90% entro il 2040. A sostenere questo target dovrebbero essere almeno 11 Paesi Ue: Austria, Bulgaria, Germania, Danimarca, Finlandia, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Olanda. Portogallo e Spagna, che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera a Bruxelles chiedendo “un obiettivo ambizioso”, senza fornire numeri.

Una bozza interna della Commissione europea di un modello sull’obiettivo climatico 2040, visionata dall’agenzia Reuters, mostra che servirà un volume di investimenti di circa 1,5 trilioni di euro all’anno in sistemi energetici meno inquinanti.

LA LEGGE UE SUL CLIMA DEL 2021

La Legge Ue per il clima – che è stata adottata nel 2021 – impegna l’Unione europea a stabilire un nuovo obiettivo intermedio per il 2040 e un bilancio indicativo sui gas serra dell’Ue per il periodo 2030-2050. Si tratta, cioè, di stabilire quante emissioni nette di gas serra possono essere emesse in quel periodo senza che vengano compromessi gli impegni europei.

L’OBIETTIVO DELLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

La legge sul clima prevede di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Il 2040 è il secondo target intermedio prima di arrivare alla neutralità carbonica, nel 2050. Dopo quell’anno, infatti le emissioni vengono considerate negative. Ciò significa che non potranno essercene di nuove e che resteranno quelle esistenti.

L’obiettivo è che tutte le parti dell’accordo di Parigi inizino a pensare al prossimo obiettivo quest’anno, per poi comunicarlo prima della COP29, in programma a novembre a Baku, in Azerbaigian. I consulenti scientifici Ue invitano a ridurre le emissioni del 90% entro il 2040 (rispetto ai livelli del 1990), e hanno pubblicato uno studio a supporto che contiene raccomandazioni su rischi ambientali, fattibilità tecnologica e cooperazione internazionale.

I PIANI UE SULLA CATTURA E STOCCAGGIO DELLA CO2

La strategia della Commissione europea verterà anche sulla promettente tecnologia della cattura e stoccaggio del carbonio (CCUS): da una bozza di documento visionata da Euractiv, “raggiungere la neutralità climatica a livello economico entro il 2050 richiederà la rimozione di anidride carbonica per controbilanciare le emissioni residue di settori difficili da abbattere”. Per raggiungere gli obiettivi climatici, si legge nella bozza, “l’Ue dovrà riuscire a catturare almeno 50 milioni di tonnellate di CO2 all’anno entro il 2030”. L’obiettivo al 2050 è di 450 milioni di tonnellate di stoccaggio annuo (MTA), con un target intermedio al 2040 di 200 MTA.

LO STUDIO DEI VERDI EUROPEI

Intanto, secondo una ricerca sostenuta dai Verdi Europei, “all’Unione europea serviranno di 1,5 trilioni di euro all’anno di investimenti per raggiungere il suo obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050”.

Secondo lo studio, realizzato dal think tank francese Institut Rousseau, la maggior parte dei finanziamenti necessari per raggiungere il net zero, pari a 1,16 trilioni di euro all’anno, potrebbe essere ottenuto reindirizzando la spesa esistente destinata ad attività inquinanti.

LE PROSSIME TAPPE

Dopo la presentazione della proposta della Commissione europea, il Consiglio Ambiente del prossimo 25 marzo sarà l’occasione per uno scambio formale; i Capi di Stato Ue potranno poi intervenire nel dibattito durante il vertice del 27-28 giugno 2024, nell’ambito dell’agenda strategica Ue per il periodo 2024-2029, che fisserà le priorità per il nuovo ciclo istituzionale dell’Unione europea dopo le elezioni di giugno.

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