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Unione Europea energia

Ecco il piano dell’Unione europea per abbassare i costi dell’energia

Secondo il neo commissario Ue all’Energia, Dan Jorgensen, per ridurre i costi servirà arrivare più rapidamente “ad una elettricità pulita competitiva”, rimuovendo i colli di bottiglia della rete e le barriere normative e migliorando l’efficienza energetica

Il nuovo commissario europeo per l’Energia e l’edilizia abitativa, Dan Jorgensen, ha dichiarato che, entro 100 giorni dall’inizio del mandato, la Commissione europea presenterà un piano d’azione per un’energia a prezzi accessibili.

DAN JORGENSEN: “RIDURRE I COSTI ENERGETICI SARÀ UNA DELLE MIE PRIORITÀ”

“Ridurre i costi energetici per le famiglie e le aziende sarà una delle principali priorità del mio mandato”, ha spiegato Jorgensen nelle risposte scritte alle domande del Parlamento europeo prima dell’udienza formale del 5 novembre.

Per ridurre i costi servirà arrivare più rapidamente ad una “elettricità pulita competitiva”, rimuovendo i colli di bottiglia della rete e le barriere normative e migliorando l’efficienza energetica. Il piano d’azione valuterà come ridurre i costi di sistema come tariffe di rete, tasse e imposte, che attualmente rappresentano un terzo delle bollette elettriche degli utenti finali.

FAVORIRE GLI INVESTIMENTI E MIGLIORARE LE RETI

Il neo commissario all’Energia ha spiegato che “l’esecutivo Ue stabilità i modi per mobilitare gli investimenti privati, migliorare la pianificazione della rete, aumentare la digitalizzazione e ottimizzare il modo in cui viene utilizzata la rete esistente”. Esaminerà anche come incentivare una maggiore flessibilità nella rete, fornire segnali per garantire che gli investimenti siano effettuati dove sono più necessari e “promuovere un sistema europeo veramente integrato”.

La Commissione europea, ha aggiunto Jorgensen, “collaborerà con i governi nazionali per rendere gli accordi di acquisto di energia (PPA) più ampiamente disponibili tramite garanzie e standardizzazione, come parte degli sforzi per separare i prezzi dell’elettricità dai prezzi volatili dei combustibili fossili”.

IL SOSTEGNO E I MERCATI FINANZIARI

L’Ue lavorerà anche per garantire che il sostegno finanziario nazionale per nuovi progetti di energia rinnovabile e a basse emissioni di carbonio tramite contratti per differenza “sia competitivo e favorevole al mercato”. Il piano d’azione “coprirà tutte le componenti dei prezzi dell’energia, inclusi i mercati finanziari per le materie prime energetiche”, ha dichiarato la vicepresidente esecutiva della Commissione europea per una transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera.

Ribera lavorerà con Jorgensen sul piano, con l’udienza formale fissata per il 12 novembre. Dopo le udienze, il Parlamento europeo voterà se approvare o respingere i commissari come gruppo. I nuovi commissari europei dovrebbero iniziare il loro mandato il 1° novembre, ma in caso di ritardo delle udienze la data di inizio probabilmente sarà spostata al 1° dicembre. Gli attuali commissari continueranno a lavorare ad interim fino al subentro dei nuovi commissari.

EUROSTAT: IN UE PREZZI MEDI DELL’ENERGIA IN AUMENTO

Nel frattempo, dai dati Eurostat è emerso che, nella prima metà del 2024, i prezzi medi dell’elettricità per le famiglie nell’Ue hanno registrato un leggero aumento rispetto alla seconda metà del 2023, passando da 28,3 € per 100 kWh a 28,9 € per 100 kWh.

Nonostante le riduzioni dei costi dell’energia, della fornitura e dei servizi di rete (-2% rispetto al secondo semestre del 2023), i prezzi totali sono leggermente aumentati (+2%), ciò a causa del fatto che i governi hanno ridotto sussidi, indennità e tagli fiscali per i consumatori (le imposte totali sono aumentate del 16%, rispetto al secondo semestre del 2023). Rispetto al primo semestre del 2023 (29,4 € per 100 kWh), i prezzi hanno registrato un leggero calo

I prezzi medi del gas sono scesi del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023, passando da 11,9 € per 100 kWh a 11 € per 100 kWh. Sono inoltre inferiori del 2% rispetto alla seconda metà del 2023 (11,3 € per 100 kWh). Considerando gli stessi prezzi senza tasse, sono diminuiti rispettivamente del 12% e del 10%.

IL REPORT MCKINSEY SULLA DOMANDA DI ELETTRICITA’ NELL’UNIONE EUROPEA

L’industria europea avrà bisogno di meno elettricità del previsto in futuro. Infatti, da qui al 2030 si concretizzerà solo il 40% dei 460 TWh di domanda aggiuntiva prevista da Unione Europea, Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera. Parliamo di circa 180 TWh. Sono le stime di McKinsey, che lancia l’allarme sulla competitività dell’industria e delle politiche di transizione dell’Ue.

Le ragioni del rallentamento della domanda sono da ricercarsi nella crisi economica e nei prezzi di mercato elevati. La crescita della domanda di elettricità è un indicatore importante della competitività industriale dell’Europa. Inoltre, mostra anche l’efficacia dei piani di transizione energetica in diversi settori, in primis la mobilità. Attualmente, la domanda di energia elettrica in Europa ancora stenta dopo il colpo inflitto dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Questo ha provocato un’impennata dei prezzi dell’energia e del gas. Di conseguenza, i governi hanno spinto l’industria a ridurre il consumo energetico.

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