Le rinnovabili sono un buon affare per l’ambiente e per le tasche degli investitori. Per questa ragione l’Ue deve continuare a investire in impianti green. Chi c’era e cosa si è detto durante il seminario organizzato da Scuola Politica “Vivere nella comunità”
Il trilemma del futuro è sicurezza, resilienza ambientale e competitività.
Le rinnovabili sono un buon affare per l’ambiente e per le tasche degli investitori. Per questa ragione l’Ue deve continuare a investire in impianti green, la chiave per raggiungere l’indipendenza energetica e aumentare la competitività. In particolare, l’acqua è il nuovo oro. Il nucleare, invece, rappresenta un’opportunità concreta nel medio-lungo termine, ma il suo contributo non sarà tangibile prima di 20/30 anni. È quanto emerso nel corso del Seminario organizzato da Scuola Politica, diretta da Marcello Presicci, intitolato “Vivere nella comunità”.
LE RINNOVABILI CONVENGONO A TUTTI
Investire in rinnovabili è un buon affare per l’Ue, sottolinea Luca Dal Fabbro, presidente di Iren.
“Gli investimenti green in Ue continueranno a salire perché conviene economicamente. L’Ue deve tornare a realizzarle sapendo che è un buon affare, oltre che sostenibile”, ha sottolineato Dal Fabbro.
“Il trilemma del futuro è sicurezza, resilienza ambientale e competitività. La resilienza ambientale non è sostenibilità, ma adeguare i sistemi all’aumento di temperatura. Serve più collaborazione a livello europeo. Installare più rigassificatori, ad esempio, è una misura buona”, ha aggiunto il presidente di Iren.
“Stiamo vivendo una rivoluzione industriale incredibile per l’energia. Oggi assistiamo a guerre non dichiarate su terre rare e altri temi. Solo il 30% dell’elettricità oggi arriva dalle rinnovabili, ma la transizione riguarda anche le automobili, la sostenibilità degli edifici. I trasporti cambieranno molto, basti pensare ai droni”, ha ha affermato Eugenio de Blasio, Fondatore di Green Arrow Capital
NUCLEARE SI’, MA NON OGGI
Un sistema energetico con il 51% di rinnovabili assicurerebbe competitività e indipendenza all’Europa, secondo Eugenio De Blasio, fondatore di Green Arrow Capital.
“Ilmodo più semplice per diventare indipendenti possibile è fare le rinnovabili. In 20 anni si potrebbe arrivare al 51% con sole, vento e acqua per essere più competitivi e non dipendere dagli altri”, ha affermato De Blasio.
“Quando parliamo di nucleare attenzione, stiamo ancora pagando lo smantellamento di vecchie centrali con una spesa di decine di miliardi. Il Giappone è il Paese più sicuro al mondo e guardiamo cosa è successo. Ricordiamo che siamo un Paese sismico, siamo diversi dalla Francia.
RINNOVABILI, ATTENZIONE ALLA RETE
La rete elettrica europea ha il primato di anzianità nel mondo. Serviranno importanti investimenti nelle infrastrutture per assicurare la sicurezza del sistema ed evitare blackout improvvisi.
“Serviranno grandissimi investimenti nei cavi sottomarini. Dovremmo investire nella rete elettrica, quella europea è la più vecchia nel mondo. Le reti dovranno seguire il flusso dei data centre. Nessuno si pone il problema che i grandi gestori dei data centre sono sovranazionali e possono decidere di mettere al buio Paesi da un momento all’altro. La Cina sta comprando pezzi di cavi per connettere con una rete elettrica e digitale tutto il mondo. La crisi dell’automotive non è italiana, dobbiamo iniziare a svegliarci e capire il problema”.
I PUNTI FORTI DELL’ITALIA
“L’Italia ha il maggiore giacimento di potassio mai scoperto e il secondo di litio per grandezza, che potrebbe fornire batterie per tutta Europa. Non possiamo fare una guerra con la Cina”, ha sottolineato Dal Fabbro.
Le materie prime non sono l’unico tesoro dell’Italia.
“L’Italia investe tantissimo in tecnologia, siamo bravissimi ad innovare. Siamo la seconda manifattura perché siamo bravi ad essere efficienti, eccelliamo sulla qualità. Dobbiamo avere l’idea di cambiare i paradigmi, un vantaggio competitivo naturale: siamo abituati alla bellezza”, ha affermato Eugenio de Blasio, Fondatore di Green Arrow Capital.