Tra il 2020 e il 2024, l’Europa è stata la regione che ha investito di più nel nucleare, con 132 miliardi di dollari di investimenti
Il vasto potenziale energetico e la natura pulita della generazione di energia nucleare hanno causato un’impennata della domanda globale: negli ultimi cinque anni quasi ogni regione ha aumentato gli investimenti nell’energia atomica di almeno il 50%. Visual Capitalist ha collaborato con Global X ETF per analizzare i crescenti investimenti nell’energia nucleare e identificare le regioni con i livelli più elevati di investimento. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ha stimato che, a livello globale, negli ultimi 5 anni nel settore sono stati investiti oltre 300 miliardi di dollari.
L’EUROPA È LA REGIONE CHE HA INVESTITO DI PIÙ NEL NUCLEARE
Tra il 2020 e il 2024, l’Europa è stata la regione che ha investito di più nel nucleare, con 132 miliardi di dollari di investimenti; segue la regione dell’Asia-Pacifico con 106 miliardi di dollari, poi il Nord America con 35 miliardi di dollari, l’Eurasia con 17 miliardi di dollari, il Medio Oriente con 12 miliardi di dollari, l’America centrale e meridionale con 8 miliardi di dollari e infine l’Africa con 2 miliardi di dollari.
LE TENDENZE NEGLI INVESTIMENTI ENERGETICI
Mentre tutte le regioni hanno investito in modo significativo nell’energia nucleare – scrive Oilprice -, gli investimenti stanno crescendo ulteriormente nelle economie avanzate come gli Stati Uniti, che hanno promesso altri 2,7 miliardi di dollari alla filiera di fornitura del combustibile nucleare oltre ai 7,5 miliardi di dollari che investono già ogni anno nel settore.
Il crescente investimento globale nell’energia nucleare sottolinea il suo ruolo essenziale nel passaggio all’energia pulita. Il Sudamerica e l’Eurasia, in particolare, hanno visto il potenziale del nucleare e hanno scelto di investirvi fortemente, più che raddoppiando i loro tassi di investimento annuali.
IL RUOLO CHIAVE DEL NUCLEARE NELLA TRANSIZIONE ENERGETICA GLOBALE
L’elevato potenziale energetico dell’energia nucleare e la sua natura sostanzialmente priva di emissioni la rendono un attore chiave nella transizione verso l’energia pulita. Di conseguenza, molti Paesi stanno investendo molto in fonti energetiche, e le previsioni mostrano che la domanda di elettricità generata dall’atomo non potrà che crescere.
L’AIE: I PROGETTI NUCLEARI EUROPEI DEVONO RIDURRE I RISCHI PER GLI INVESTITORI
Intanto, pochi giorni fa il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, Fatih Birol, ha dichiarato che gli investitori privati, le grandi banche e le aziende tecnologiche stanno mostrando interesse per l’industria nucleare europea, ma i governi devono ridurre i rischi per incoraggiare gli investimenti garantendo i contratti e tagliando la regolamentazione. “È importante che i governi adottino alcune misure in termini di dimostrazione del loro impegno a lungo termine e creazione di alcuni meccanismi di riduzione del rischio per l’investimento, tra cui almeno la garanzia parziale dei contratti e la semplificazione del processo normativo”, ha detto Birol in un’intervista all’agenzia Reuters, senza nominare investitori specifici.
IL RITORNO DEL NUCLEARE IN ITALIA
Per quanto concerne l’Italia, il governo sta valutando la creazione di una nuova società a guida Enel (51%), con Ansaldo Nucleare (39%) e Leonardo (10%), che dovrà studiare la fattibilità dei progetti. Si tratterebbe della prima newco (new company) pubblica, gestita dalle principali aziende statali del settore.
Nella nuova azienda Enel avrebbe la quota di maggioranza (51%), Ansaldo Nucleare una quota del 39% e Leonardo il restante 10%. Inizialmente l’attività della newco si limiterà allo studio e alla ricerca sugli SMR (small modular reactors), con l’obiettivo finale di rilanciare l’atomo e, con esso, l’interesse degli operatori. Un ruolo nella newco potrebbe averlo anche Newcleo, la startup del nucleare pulito lanciata nel 2021 da Stefano Buono, che ha già raccolto oltre 530 milioni di euro.
LE AZIENDE ITALIANE SI ALLEANO PER LAVORARE SULL’ATOMO
Webuild e Ansaldo Nucleare, nei prossimi 5 anni, collaboreranno invece per lo sviluppo, la commercializzazione e l’implementazione di tecnologie nucleari all’avanguardia: mettendo insieme le competenze complementari dei due gruppi industriali, puntano a sviluppare ed espandere la presenza e l’adozione degli SMR e degli Advanced Modular Reactor (AMR), reattori a fissione nucleare derivati dalle tecnologie di quarta generazione, attualmente in fase di studio, che utilizzeranno nuovi sistemi di raffreddamento, per offrire prestazioni migliori e nuove funzionalità.