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Ecco Perché L'Ue è Pronta A Frenare Sul Nuovo Standard Euro 7 Delle Auto

Ecco perché l’Ue è pronta a frenare sul nuovo standard Euro 7 delle auto

Un’analisi di Clove (Consortium for Ultra-low Vehicle Emissions) rivela che metà dei risparmi finanziari previsti dai nuovi standard Euro 7 sulle emissioni delle auto andranno persi a causa di danni causati da un eccesso di biossido di azoto
L’Unione europea è pronta a fare marcia indietro su un atto fondamentale della normativa sull’inquinamento automobilistico, dopo le ampie pressioni da parte dell’industria automobilistica, che secondo gli esperti causerà circa 100 miliardi di euro in costi sanitari e ambientali.

L’ANALISI DI CLOVE SU COSTI E BENEFICI DELLO STANDARD EURO 7

Un’analisi fornita dal Consortium for Ultra-low Vehicle Emissions (Clove) in esclusiva al Guardian e a Voxeurop mostra che metà dei risparmi finanziari previsti dai nuovi standard Euro 7 sulle emissioni delle auto andranno persi a causa di danni causati da un eccesso di biossido di azoto. Questo gas tossico è il principale contaminante rilasciato dai motori a combustione, soprattutto quelli diesel, e in un solo anno è stato responsabile di 49.000 morti premature nell’Unione europea e 5.750 nel Regno Unito.

Clove – i cui membri includono i migliori specialisti europei del mondo accademico, della ricerca e delle imprese nel settore automobilistico – ha agito come consulente retribuito per la Commissione europea per esaminare le opzioni politiche più efficaci per Euro 7, l’ultima di una serie dei progetti di legge che regolano l’inquinamento dovuto alle emissioni delle auto. Gli esperti di Clove hanno raccomandato di ridurre significativamente la quantità di biossido di azoto che i veicoli possono emettere e di inasprire le condizioni di guida reali nei test di approvazione per i nuovi modelli.

UN EURO 7 CHE È POCO PIÙ DI UN EURO 6 ?

Tuttavia, in base ad un accordo stipulato a settembre dai 27 Paesi Ue, i limiti per il biossido di azoto (e altri inquinanti nocivi, come le particelle ultrafini), così come i test di omologazione, rimarrebbero praticamente invariati rispetto a quelli dell’Euro 6, la normativa precedente. L’unica riforma significativa è che, per la prima volta, verrebbero regolamentati i limiti sulle emissioni di particolato da pneumatici e freni.

Le aziende automobilistiche avevano affermato che la proposta della Commissione “è del tutto sproporzionata, poiché comporta costi elevati per l’industria e per i clienti, con benefici ambientali limitati”. Oggi il Parlamento europeo è chiamato a votare la proposta sugli standard Euro 7.

LA PRESSIONE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA

Le case automobilistiche hanno fatto molta pressione affinché le riforme proposte venissero modificate. Le email e i verbali ottenuti dal Guardian e da Voxeurop, richieste sul principio del diritto di informazione, mostrano che la Commissione europea ha subito forti pressioni da parte dell’Associazione Europea dei Produttori di Automobili (ACEA). In un incontro segreto del 1° giugno 2022 tra un rappresentante del Commissario europeo per il mercato unico, Thierry Breton, e l’allora presidente di ACEA, Oliver Zipse – che è anche amministratore delegato di BMW – i produttori di automobili si opposero ai severi limiti alle emissioni di biossido di azoto e a favore del mantenimento di test di approvazione deboli.

Dai verbali emerge che il rappresentante ha assicurato al lobbista che la Commissione “fisserà dei requisiti ambiziosi, ma fattibili”. La proposta presentata dalla Commissione nel novembre 2022 ha adottato in gran parte i limiti di emissione raccomandati dall’industria, contro il consiglio fornito dai consulenti di Clove e nonostante l’Ue abbia speso 80 milioni di euro in progetti, spesso con case automobilistiche, dimostrando che, con le attuali tecnologie, erano possibili degli aggiornamenti convenienti per ridurre le emissioni.

L’INCONTRO “SEGRETO” TRA LA COMMISSIONE UE E L’ASSOCIAZIONE EUROPEA DEI PRODUTTORI DI AUTO

L’incontro tra il rappresentante della Commissione e ACEA non è stato dichiarato nel registro pubblico della trasparenza, nonostante vi fosse l’obbligo di pubblicità di tali incontri. “L’incontro non è stato registrato in tempo a causa di una svista amministrativa, ora è stato registrato”, ha dichiarato un portavoce della Commissione europea.

Diverse fonti hanno indicato che i limiti più bassi per le emissioni di scarico sono stati scambiati dalla Commissione come parte di un tacito accordo per garantire il sostegno dell’industria per l’eliminazione graduale dei motori a combustione in tutta l’Ue nel 2035.

Matthias Johansson, responsabile relazioni pubbliche di Volvo, ha detto che una normativa Euro 7 rigorosa richiederebbe “l’impegno di risorse e ingegneri nella tecnologia dei motori a combustione, che tra pochi anni diventerà obsoleta”. Le proposte legislative della Commissione devono essere approvate dai governi nazionali, e una proposta iniziale debole lascia meno spazio ai negoziati.

LA POSIZIONE DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

Le ONG ambientaliste hanno criticato l’indebolimento della normativa. Anna Krajinska, responsabile emissioni dei veicoli e della qualità dell’aria di Transport & Environment, ha affermato che “95 milioni di nuovi veicoli certificati Euro 7 saranno venduti fino al 2035. Senza delle norme efficaci per ridurre le emissioni, molti di questi veicoli continueranno ad avvelenare la nostra aria almeno fino al 2050, al di sopra delle garanzie raccomandate dall’OMS”. Krajinska ha aggiunto che la proposta Euro 7 “è una Euro 6 greenwashed”.

Nella pratica, i limiti legali sulle emissioni vengono ancora spesso superati, come alcuni recenti test hanno scoperto. Gli esperti affermano che le attuali misurazioni di laboratorio non riescono a catturare le condizioni di guida reali, ad esempio nelle auto più vecchie, a temperature fredde o per viaggi inferiori a 16 km, che tipicamente si svolgono nelle aree urbane. L’opposizione dell’industria all’aggiornamento dei test sulle emissioni riecheggia lo scandalo Dieselgate del 2015, in cui i produttori hanno modificato i software per aggirare le regole che limitano i gas di scarico.

Il Consiglio internazionale sui trasporti puliti ha affermato che un’attuazione tempestiva della proposta della Commissione Ue potrebbe prevenire 7.300 morti premature nell’Unione europea entro il 2050. “Per ogni miliardo guadagnato da poche case automobilistiche – ha commentato Krajinska – i cittadini europei perderanno diversi miliardi in malattie, ricoveri ospedalieri, degrado delle risorse naturali e altri costi sociali. I Paesi membri dovrebbero vergognarsi di anteporre gli interessi dei profittatori alla salute dei propri cittadini”.

La Commissione Ue e ACEA hanno confermato che l’incontro del giugno 2022 è avvenuto. “ACEA, infatti, ha fatto riferimento alle proposte per l’Euro 7 che erano state inviate al commissario Breton”, ha dichiarato un portavoce di ACEA. Un portavoce della Commissione europea ha affermato che “la proposta Euro 7 non è il risultato delle richieste di un unico stakeholder, ma il frutto di un attento esame a seguito di un’ampia consultazione con tutti gli stakeholder”.

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