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Elettricità Europa

Ecco quanto vale la rete elettrica transfrontaliera dell’Unione europea

Una migliore gestione delle risorse di trasmissione esistenti nell’Unione europea può liberare un valore significativo ad un costo molto inferiore
Il mercato europeo dell’elettricità rimane frammentato nei mercati nazionali all’ingrosso. La maggior parte dei Paesi confinanti sono collegati da linee di trasmissione, ma nella maggior parte dei casi questa capacità di trasmissione è occasionalmente congestionata, con conseguenti prezzi diversi nei diversi mercati. In altre parole, un Paese potrebbe avere a disposizione delle unità di generazione più economiche, ma queste non funzionano perché non è disponibile una capacità di trasmissione sufficiente per l’esportazione. Nel frattempo, in un Paese vicino sono necessarie delle unità più costose per soddisfare la domanda. Questa situazione – si legge in un’analisi del think tank Bruegel – si dimostra inefficiente.

LA CONGESTIONE DELLA RETE ELETTRICA E L’IMPATTO SUI MERCATI NAZIONALI

L’impatto della congestione sui mercati nazionali non è costante nel tempo. La frequenza della congestione e il suo impatto sui mercati dipendono dai cambiamenti degli equilibri tra domanda e offerta nei mercati collegati. Con la crisi energetica iniziata nella seconda metà del 2021, la congestione nell’Unione europea ha avuto un impatto sempre maggiore. Per illustrarlo, Bruegel ha calcolato il valore che avrebbe un MW aggiuntivo di capacità transfrontaliera (per confronto, una moderna turbina eolica ha una capacità di generazione compresa tra circa 3 MW e 5 MW). Per farlo, Bruegel ha sommato i valori di arbitraggio orario (ovvero il differenziale di prezzo assoluto) tra due mercati vicini.

Se il prezzo orario all’ingrosso dell’elettricità in Francia, ad esempio, fosse di 200 €/MWh mentre il prezzo in Germania fosse di 150 €/MWh, un commerciante con accesso ad 1 MW di capacità di trasmissione in quell’ora avrebbe potuto guadagnare 50 euro acquistando in Germania e vendendo in Francia. Questo valore di arbitraggio varia di ora in ora.

Teoricamente, nel 2022 il proprietario di un MW di capacità di trasmissione avrebbe potuto guadagnare centinaia di migliaia di euro acquistando sempre nel mercato più economico dei due e rivendendo in quello più costoso. L’opportunità di un arbitraggio significativo segnala il valore della capacità oltre i confini in questione: delle differenze di prezzo più elevate significano che la trasmissione ha più valore.

IL VALORE DELLA CAPACITÀ DI TRASPORTO DELLA RETE ELETTRICA UE

Il valore della capacità di trasporto è aumentato notevolmente nelle prime fasi della crisi energetica. Nella prima metà del 2021, il valore di un MW di capacità di trasmissione in confini selezionati è stato pari in media a poco meno di 30.000 euro. In altre parole, i valori di arbitraggio orario si sono sommati a questo importo nel corso dei 6 mesi. Con l’insorgere della crisi energetica, nella seconda metà del 2021 il valore medio dell’intero semestre è balzato sopra i 100.000 euro. Il picco è arrivato nella seconda metà del 2022, a quasi 200.000 euro. Da allora il valore è sceso, ma nella prima metà del 2023 ha comunque superato i 60.000 euro, nettamente superiore al livello medio dei 6 mesi prima della crisi.

LE CAPACITÀ TRANSFRONTALIERE DURANTE LA CRISI

Alcune capacità transfrontaliere si sono rivelate particolarmente preziose durante la crisi. Nell’arco di un anno, anziché di 6 mesi, i collegamenti della Germania con i suoi vicini hanno avuto un valore medio di 300.000 euro/MW. Ciò dimostra la mancanza di capacità transfrontaliera sufficiente che collega la rete elettrica della Germania – un hub centrale nella rete dell’Europa continentale – con molti Paesi vicini.

Un aumento molto significativo del valore della capacità è stato osservato anche tra il 2019 e il 2022 per i collegamenti attorno alla Francia: se in media per i confini selezionati il valore di un MW è aumentato di 5 volte, il valore dei collegamenti che collegano la Francia con Belgio, Svizzera e Germania è aumentato da 6 a 10 volte. Ciò aveva a che fare con il deficit nella produzione nucleare francese derivante dalle esigenze di riparazione che hanno messo fuori servizio la capacità, rendendo necessario importare elettricità nel Paese attraverso delle linee che non erano preparate per questo.

TRA NUOVE LINEE DI TRASMISSIONE E GESTIONE DELLE LINEE ELETTRICHE ESISTENTI

Per mettere in prospettiva questi valori, possiamo paragonarli al costo delle nuove linee di trasmissione. Secondo quanto riferito, l’interconnessione NorLink da 1.400 MW tra Germania e Norvegia, finalizzata nel 2020, è costata 2 miliardi di euro, ovvero circa 1,4 milioni di euro per MW. Date le differenze di prezzo osservate tra i Paesi, i suoi costi saranno già coperti all’inizio del 2024. E questo nonostante il fatto che la costruzione di nuove linee di trasmissione spesso sia l’opzione più costosa per aumentare la capacità.

Una migliore gestione delle risorse di trasmissione esistenti nell’Unione europea – ad esempio attraverso una maggiore integrazione della gestione della rete elettrica tra Paesi o l’uso di tecnologie avanzate per monitorare le capacità della rete – può liberare un valore significativo ad un costo molto inferiore.

L’esplosione dei differenziali di prezzo dopo il 2021 indica che l’Europa ha una capacità di trasmissione transfrontaliera troppo ridotta. Ciò implica dei costi di generazione più elevati, maggiori emissioni ed una diffusione della nuova generazione meno efficace del necessario. Massimizzare la capacità di trasmissione all’interno dell’attuale infrastruttura e prevedere degli incentivi per costruire ulteriori linee elettriche sarà fondamentale per una transizione energetica che sia economicamente vantaggiosa.

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