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Elettricità Futura

Elettricità Futura, perché la presidenza è nella tempesta

Oggi in programma l’assemblea di Elettricità Futura per l’approvazione del bilancio 2023 e la presa visione del budget 2024

Nessuna dimissione per il presidente di  Elettricità Futura Agostino Re Rebaudengo durante l’assemblea dell’associazione di oggi per l’approvazione del bilancio 2023 e la presa visione del budget 2024, dopo l’analisi effettuata dal Consiglio generale di Elettricità Futura il 17 luglio scorso sullo schema e la relazione di bilancio.

LE DECISIONI DELL’ASSEMBLEA DI OGGI

L’assemblea si è conclusa  ma nessuna decisione in particolare è stata presa sulla presidenza di Elettricità Futura e il presidente Re Rebaudengo nonostante i “mugugni relativi alla srl Ef-Servizi, controllata dalla medesima associazione che aderisce a Confindustria”, scrive Start Magazine.

CAMBIO DELLA GUARDIA TUTT’ALTRO CHE IMMINENTE

Ma il cambio della guardia al vertice era tutt’altro che imminente anche alla vigilia dell’assemblea visto che, a quanto si vociferava, sarebbero al massimo state avviate le pratiche per la definizione del nuovo presidente. Tanto che lo stesso Rebaudengo ha chiesto un parere a un rinomato studio legale su una sua possibile revoca ad opera della maggioranza, secondo quanto apprende Energia Oltre.

UN PERCORSO “SOFT”

La strada scelta, insomma, è stata quella di evitare strappi: nessuna conta dei voti per decidere o meno la revoca del mandato al presidente, ma una meno traumatica Commissione per designare il prossimo presidente. Anche se, da quanto si apprende, Rebaudengo nel corso dell’Assemblea ha espresso perplessità circa la terzietà dei 5 probiviri speciali appena nominati per avviare la procedura di selezione dei nuovi candidati.

IL CAMBIO DI ROTTA DI CONFINDUSTRIA

Del resto come scriveva nei giorni scorsi La Repubblica il presidente “avrebbe altri due anni di mandato” dalla sua parte. Il rovescio della medaglia è però il mutamento delle condizioni di base per la presidenza di un’associazione che rappresenta le imprese elettriche italiane, a partire dall’insediamento del nuovo presidente di Confindustria Emanuele Orsini (sul quale a suo tempo, Rebaudengo si era pure espresso positivamente, ben prima dell’elezione del vertice di Confindustria), che ha cambiato rotta rispetto al predecessore Bonomi schierandosi contro il Green Deal e a favore del nucleare.

A VUOTO I TENTATIVI DI INTEGRAZIONE CON ALTRE ASSOCIAZIONI

Leggendo tra le righe del resoconto del Consiglio Generale dello scorso 20 febbraio di Elettricità Futura, che Energia Oltre ha analizzato, tuttavia, le motivazioni che metterebbero a rischio la presidenza Re Rebaudengo sembrerebbero altre, che non una semplice spaccatura tra i “rinnovabilisti” e i big, chiave di lettura proposta nel passato che oggi dà La Repubblica con nomi che sostituirebbero Rebaudengo. In un passaggio del resoconto si cita testualmente: “… il Presidente, nel ricordare come i numerosi e noti tentativi di integrazione con le altre associazioni non abbiano condotto ad alcuna concreta definizione …”.

Non quindi uno scontro ideologico tra chi propende per le rinnovabili e chi vorrebbe altre decisioni per il futuro energetico italiano, come ha scritto La Repubblica in più puntate, ma le difficoltà di una presidenza che non è riuscita a dialogare con le altre associazioni di settore e con le istituzioni.

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