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Emergenza rifiuti, oggi è il Plastic Overshoot Day

L’associazione Earth Action ha spiegato che oggi è il giorno in cui la quantità di plastica prodotta a livello globale supera la capacità dei sistemi di gestione dei rifiuti di assorbirla

Per la prima volta, gli attivisti hanno proclamato che oggi, venerdì 28 luglio 2023, è il giorno in cui la quantità di plastica prodotta a livello globale supera la capacità dei sistemi di gestione dei rifiuti di assorbirla. Un annuncio volto a sensibilizzare tutti sul problema.

LA CRISI DEI RIFIUTI DI PLASTICA

Il “Plastic Overshoot Day”, annunciato dalla rete di azione ambientale Earth Action, ha lo scopo di sensibilizzare sull’urgente necessità di affrontare la crisi dei rifiuti di plastica. Secondo il rapporto dell’associazione, pubblicato di recente, gli sforzi internazionali combinati per gestire i rifiuti di plastica non saranno più efficaci, portando ad un aumento dell’inquinamento delle acque e del suolo.

“Tracciando il Plastic Overshoot Day – afferma il rapporto – possiamo identificare l’entità del problema dei rifiuti di plastica e ritenere i governi, le imprese e gli individui responsabili del loro contributo alla situazione. Ogni anno arriva un giorno in cui la quantità di rifiuti di plastica supera la capacità dei sistemi di gestione dei rifiuti di gestirli efficacemente. Questo giorno è noto come ‘Plastic Overshoot Day’, e nel 2023 la comunità globale raggiungerà questo punto critico oggi, il 28 luglio”.

Nel rapporto si legge che finora, quest’anno, i rifiuti sono stati gestiti relativamente bene, ma la produzione di plastica a vita breve sta aumentando molto più rapidamente di quanto il riciclaggio possa tenere il passo. Poiché i sistemi di gestione dei rifiuti faticano a gestire milioni di tonnellate di plastica, il rapporto avverte che le fughe di additivi chimici diventeranno estremamente difficili da prevenire.

A PAGARE I DANNI SARANNO ANCHE LE PROSSIME GENERAZIONI

“Attualmente stiamo vivendo delle vite irrealistiche, tossiche ed eccessivamente plastificate”, ha dichiarato il professor Terry Collins, direttore dell’Institute for Green Science presso la Carnegie Mellon University, che ha aggiunto: “se mal gestiti e rilasciati nell’ambiente, i materiali persistenti e le sostanze chimiche nocive della plastica possono danneggiare la salute degli esseri umani e di tutti gli esseri viventi, fino alla morte. Stiamo danneggiando non solo le generazioni attuali, ma anche quelle future”.

LA SITUAZIONE PIÙ CRITICA NEL SUD DEL MONDO

Il rapporto sottolinea inoltre che la crisi dei rifiuti di plastica sta colpendo in modo sproporzionato i Paesi del Sud del mondo, aggravando i problemi socio-economici. “Per troppo tempo le disuguaglianze insite nell’attuale sistema della plastica hanno tenuto lontano dalla vista e dalla mente di molti il problema dell’inquinamento, con l’onere sociale, economico ed ecologico sostenuto dai Paesi a basso reddito e dalle comunità più povere”, ha affermato John Duncan, global initiative lead del WWF.

Solo 12 Paesi – molti dei quali appartengono al Sud del mondo – sono responsabili del 52% dei rifiuti mal gestiti nel mondo. Si è scoperto che i Paesi “spugne di rifiuti” hanno un basso tasso di consumo di plastica, ma un alto grado di inquinamento da plastica a causa dei rifiuti importati. La mancanza di efficaci politiche nazionali di gestione dei rifiuti, però, fa sì che i rifiuti di plastica assorbiti aumentano l’inquinamento.

Sebbene il miglioramento delle capacità di gestione sia certamente un passo nella giusta direzione, secondo Duncan si dovrebbe prestare maggiore attenzione alla riduzione a monte dei rifiuti e alla progettazione del prodotto. “Abbiamo tutti un ruolo cruciale da svolgere in questa crisi. Ciò che serve sono interventi estesi e ambiziosi da parte di governi e aziende globali, che possono guidare il cambiamento verso pratiche di produzione sostenibili”, ha affermato Julien Boucher, fondatore e CEO di Earth Action.

MISURARE L’IMPRONTA DI PLASTICA

Le misure relative alle capacità di ciascun Paese saranno fondamentali nella lotta all’inquinamento da plastica. Anche i governi e le imprese devono essere consapevoli e monitorare attentamente la loro impronta di plastica. “Senza questo – ha concluso Boucher – la data del Plastic Overshoot Day ogni anno arriverà sempre prima. Se possiamo misurare e riportare le nostre impronte di carbonio, perché non fare lo stesso per la plastica?”.

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