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Emissioni, dal 2027 CO2 a 200 euro a tonnellata: l’allarme del think tank Agora Energiewende

I ricercatori suggeriscono di aumentare l’accettazione rendendo il passaggio meno brusco. Ciò potrebbe essere ottenuto aumentando più rapidamente l’attuale prezzo del carbonio in Germania e ridistribuendo le entrate ai cittadini.

Dal 2027 i prezzi della CO2 potrebbero sfiorare i 200 euro a tonnellata. L’allarme è stato lanciato da uno studio condotto dal think-tank berlinese Agora Energiewende. A fine 2022, infatti, l’Unione europea ha deciso di rivedere il meccanismo dell’Emission trading scheme (Ets) decidendo che dal 2027 anche le emissioni di gasolio, benzina e riscaldamento avrebbero fatto parte di uno schema dedicato, denominato ETS II.

PREZZI DEI CARBURANTI SU DI 40 CENT AL LITRO

“Se l’ETS II dovesse svolgere un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi climatici quando inizierà nel 2027, le analisi esistenti mostrano che ci si può aspettare prezzi superiori a 200 euro per tonnellata”, afferma il think-tank berlinese Agora Energiewende secondo quanto riporta Euractiv. La loro analisi si basa sullo “status quo” delle politiche climatiche, in particolare quelle della Germania. Se nulla dovesse cambiare, i prezzi alla pompa aumenterebbero di 40 centesimi al litro.

In sostanza, tutte le emissioni di CO2 equivalenti prodotte dal trasporto su strada e dal riscaldamento dovranno essere compensate da certificati ETS equivalenti organizzati dai trader di carburante.

LIMITE UE A 45 EURO ALLA TONNELLATA DI CO2 FINO AL 2030 PER ETS II

I legislatori di Bruxelles insistono però sul fatto che il prezzo sarà limitato a 45 euro per tonnellata di CO2 fino al 2030.

MA POTREBBERO ESSERCI PROBLEMI NELL’APPLICAZIONE

Ma il testo concordato potrebbe non essere all’altezza delle aspettative. “Abbiamo analizzato a fondo la questione e possiamo dire con certezza che non lo sappiamo con certezza”, spiega Simon Müller, responsabile delle operazioni tedesche di Agora Energiewende. Questo perché mentre la valutazione iniziale condotta dalla Commissione europea prevedeva un prezzo di 45 euro, il Berlaymont “si aspettava che tutto il Fit per 55 fosse attuato in tempo e che tutti i Paesi raggiungessero i loro obiettivi climatici”, ha aggiunto.

OBIETTIVI CLIMATICI KAPUTT

Invece la Germania, come altri paesi, rischia di non raggiungere i suoi obiettivi climatici per il 2030 di oltre 200 milioni di tonnellate, mentre diverse provvedimenti sono stati abbandonati o ridimensionati come la direttiva sulle case green o sulle imposte energetiche.

“Se includiamo tutto questo nel quadro generale, vediamo che c’è un rischio considerevole di aumento dei prezzi”, dice Müller, il che significa che c’era bisogno di “un’azione politica”.

“SERVE UN RIALZO GRADUALE”

Per questo i ricercatori suggeriscono di aumentare l’accettazione rendendo il passaggio meno brusco. Ciò potrebbe essere ottenuto aumentando più rapidamente l’attuale prezzo del carbonio in Germania e ridistribuendo le entrate ai cittadini.

Oggi, i settori coperti dall’ETS II sono soggetti a un prezzo nominale del carbonio di 30 euro per tonnellata di emissioni – dal 2025, tale prezzo sarà di almeno 55 euro.

Una volta lanciato l’ETS II, la Germania dovrebbe farsi carico di una parte dei costi per i Paesi più poveri, consiglia il think tank. Ciò potrebbe essere ottenuto fissando un prezzo minimo nazionale di 120 euro attraverso la tassa sull’energia per riservare più certificati al resto d’Europa.

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