Advertisement Skip to content
Saras

I piani dell’Ue sulla riduzione delle emissioni, il mini nucleare ed i pesticidi e le novità in Italia sui prezzi delle bollette. Le notizie di oggi

La Commissione europea ha proposto una riduzione del 90% delle emissioni nette di gas climalteranti nell’Ue entro il 2040, ha avviato un’Alleanza industriale sui piccoli reattori modulari e ritirato la proposta legislativa sui pesticidi. Nel nostro Paese, con l’addio al mercato tutelato, le bollette costano oltre 130 euro in meno. Ecco cosa dicono oggi i giornali

La Commissione europea ha presentato, nella giornata di ieri, la sua raccomandazione per un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni nette di gas serra: meno 90 per cento entro il 2040, rispetto ai livelli del 1990. È il passaggio che manca per completare la tabella di marcia del Green deal europeo: la legge sul clima fissa infatti l’obiettivo di tagliare le emissioni almeno del 55 per cento entro il 2030, ma entro il 2050 l’Unione promette di diventare il primo Continente climaticamente neutro, azzerando cioè le proprie emissioni nette di gas a effetto serra.

Sul fronte nucleare la Commissione europea ha deciso di avviare un’alleanza industriale per facilitare la cooperazione e quindi accelerare la diffusione dei reattori modulari di piccole dimensioni. Inoltre, sul versante del settore agricolo, ha ritirato la proposta legislativa sui pesticidi. «Era un simbolo della polarizzazione », ha ammesso davanti al Parlamento Ue la presidente Ursula von der Leyen.

Passando all’Italia, sono arrivati gli esiti ufficiali delle aste per aggiudicarsi i circa 4,5 milioni clienti domestici non vulnerabili del mercato elettrico che a luglio perderanno la tutela ed entreranno nel Servizio a Tutele Graduali. Enel ed Hera – secondo quanto riporta il Corriere della Sera – si sono aggiudicate il massimo di lotti in cui era suddiviso il territorio nazionale (7 su 26) consentiti dal regolamento, Edison ha vinto quattro lotti, Illumia tre, A2A e Iren due a testa ed Eon uno. L’esito ridisegna la mappa dei fornitori di energia elettrica.

EMISSIONI, COMMISSIONE UE FISSA IL TARGET A -90% AL 2040

Mentre, sul versante ambientale, continuano le proteste nel mondo agricolo, la Commissione europea ha raccomandato nella giornata ieri di ridurre del 90% le emissioni nocive da qui al 2040, rispetto ai livelli del 1990. A riprendere la questione, oggi, è il quotidiano Il Sole 24 Ore che riporta l’Ue punta a “ridurre le emissioni nocive del 55% rispetto ai livelli del 1990. A metà del secolo, l’obiettivo del continente è la neutralità climatica, ossia lo stato di equilibrio tra le emissioni di CO2 e la loro rimozione dall’atmosfera da parte dell’uomo. Il suggerimento per il 2040 è in linea con le raccomandazioni del Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici (ESABCC)”.

I commenti riguardo al target relativo alla riduzione delle emissioni al 2024 – secondo quanto riporta il quotidiano –  sono stati contrastanti. «Questo obiettivo cadrà nel vuoto se non sarà accompagnato da un’eliminazione graduale dei combustibili fossili«, avvertiva Sofie Defour, direttrice della Ong Transport & Environment. Mentre l’associazione dei consumatori europei BEUC criticava la decisione di stralciare qualsiasi suggerimento relativo al mondo agricolo, tenuto conto che questo contribuisce «in larga misura all’impatto climatico in Europa»

L’UE PUNTA SUI MINI REATTORI E AVVIA UN’ALLEANZA INDUSTRIALE

Sul fronte nucleare la Commissione europea ha deciso di avviare un’alleanza industriale per facilitare la cooperazione e quindi accelerare la diffusione dei reattori modulari di piccole dimensioni (conosciuti con l’acronimo inglese SMR). “L’annuncio – scrive oggi il quotidiano Il Corriere della Sera – indica un cambio che non passa inosservato: «Abbiamo deciso di istituire un’Alleanza industriale sui piccoli reattori modulari per facilitare il dispiegamento dei primi reattori entro il 2030», ha detto ieri la commissaria Ue all’Energia Kadri Simson, di fatto prospettando una visione industriale per un settore che fino a qualche mese fa, osserva una fonte Ue, era considerato il male minore per raggiungere la neutralità carbonica al 2050. E infatti Simson ne ha parlato in occasione della presentazione dei nuovi obiettivi ambientali dell’Ue al 2040: un taglio delle emissioni del 90% rispetto ai valori del 1990. Simson ha spiegato che i nuovi reattori saranno realizzati «nei Paesi che sceglieranno di farlo, nel rispetto dei più alti standard di sicurezza Nucleare e sostenibilità ambientale» e ha aggiunto che «anche questa è una tecnologia dove l’Europa ha competenze significative e la catena del valore». Bruxelles non intende perdere tempo. «Questa settimana, molto probabilmente giovedì» la Commissione europea aprirà «un bando in modo da riunire tutte le parti interessate» al settore dei piccoli reattori modulari nucleari”.

L’obiettivo – dunque – è «rafforzare la posizione europea e il mercato emergente», promuovendo una più stretta collaborazione tra i diversi attori del settore Nucleare intorno a progetti concreti e coinvolgendo governi, aziende ma anche le parti sociali, le organizzazioni della società civile e i potenziali utenti finali, come le industrie ad alta intensità energetica, i produttori di idrogeno a basse emissioni di carbonio e i comuni. Lo scopo dell’Alleanza non sarà dunque legislativo. L’Italia ha un know how che può far valere, con aziende come Ansaldo ed Edison o start up come la torinese Newcleo; spiega il Corriere della Sera.

NON SOLO EMISSIONI E NUCLEARE, DIETROFRONT DELL’UE SUI PESTICIDI NEL SETTORE AGRICOLO

“La Commissione europea ritira la proposta legislativa sui pesticidi. «Era un simbolo della polarizzazione », ammette davanti al Parlamento Ue la presidente Ursula von der Leyen, aggiungendo che «i nostri agricoltori meritano di essere ascoltati». Bruxelles decide anche di ridimensionare ancora il Green Deal, escludendo gli agricoltori dai nuovi target per il clima. Ma quella che sembra una prima vittoria dei “trattori”, i movimenti spontanei che stanno mettendo sotto assedio l’Europa, in realtà viene accolta con molto più calore dalle associazioni agricole “ufficiali”, a Bruxelles Copa-Cogeca, in Italia Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri. Il ritiro del regolamento Ue, assicura il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, «salva il 30% delle produzioni alla base della dieta mediterranea ». Palazzo Chigi va pure oltre: la premier Giorgia Meloni rivendica una «vittoria anche italiana». E invece i protagonisti della protesta non fermano i trattori, che continuano a puntare verso Sanremo e verso Roma. «È un primo punto a favore delle nostre proposte, ma la nostra protesta va avanti. – dice Danilo Calvani, leader dei Comitati Riuniti Agricoli – Noi vogliamo i fatti. Chiediamo l’annullamento di tutti i patti bilaterali con i Paesi extra Ue che ci stanno uccidendo». Va avanti anche Riscatto Agricolo: «Chiediamo un tavolo permanente con il ministro Lollobrigida, senza sindacati», dice il leader, Salvatore Fois”, riporta il quotidiano La Repubblica.

“Nel mondo agricolo che protesta c’è anche chi critica radicalmente la mossa di von der Leyen: Legacoop Romagna chiede una revisione della Politica agricola comune (Pac) che punti a «una giusta remunerazione del lavoro agricolo», e respinge le scelte compiute «sulla base delle pressioni di questi giorni». Altrettanto critici nei confronti della apparente concessione di Bruxelles gli agricoltori del coordinamento europeo “La Via Campesina”, e che ieri si sono presentati con i loro trattori davanti al Parlamento di Strasburgo, in seduta plenaria, per protestare contro la «deregolamentazione delle nuove Ngt», che considerano Ogm di ultima generazione. I piccoli agricoltori chiedono piuttosto una maggiore rappresentatività e una migliore distribuzione dei fondi della Pac, che si concentrano sulle grandi aziende che praticano «l’agricoltura industriale». Richieste che ieri hanno discusso con i vertici della DG Agricoltura di Bruxelles, chiedendo un maggiore sostegno a supporto della transizione ecologica. A stigmatizzare il passo indietro sui pesticidi della Commissione Europea anche gli esponenti dell’opposizione in Italia: «Mi fa ridere vedere Giorgia Meloni rivendicare la scelta di ritirare la proposta sui pesticidi che, forse lei non lo sapeva, è stata già bocciata da quest’Aula», dice da Strasburgo, dove si trova per incontrare gli europarlamentari, la leader del Pd Elly Schlein. «La premier Meloni, con FI e Lega, e il Pd, ha votato la Pac , – ricorda il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli – ora al centro della protesta dei trattori. Noi non la votammo perché direziona risorse alle grandi aziende e lascia le briciole ai piccoli agricoltori» (…)”, si legge nell’articolo.

BOLLETTE, 130 EURO IN MENO CON L’ADDIO AL MERCATO TUTELATO

Nella giornata di ieri è arrivato l’esito ufficiale delle aste per aggiudicarsi i circa 4,5 milioni clienti domestici non vulnerabili del mercato elettrico che a luglio perderanno la tutela ed entreranno nel Servizio a Tutele Graduali. “A comunicarlo – scrive oggi Il Corriere della Sera – è stato Acquirente Unico, la società del Gse che ha condotto le gare il 10 gennaio scorso. Enel ed Hera si sono aggiudicate il massimo di lotti in cui era suddiviso il territorio nazionale (7 su 26) consentiti dal regolamento, Edison ha vinto quattro lotti, Illumia tre, A2A e Iren due a testa ed Eon uno. L’esito ridisegna la mappa dei fornitori di energia elettrica. Enel si aggiudica circa 1,4 milioni di clienti (ma ne deve perdere circa tre milioni per via del tetto imposto pari al 30%) conquistando tra l’altro Roma, Milano e Brescia. Hera cresce di un milione di clienti per lo più al Nordest, Liguria, Lombardia e Marche. Edison si espande nel Centro e Sud con 700 mila nuovi contratti. Illumia triplica i clienti e vince tra gli altri territori Torino e Firenze. Iren, tra vinti e persi, cresce di 260 mila clienti e A2A ha un saldo positivo di quasi 150 mila. «La partecipazione è stata ampia — ha commentato Giuseppe Moles, ad di Acquirente Unico — e i risultati molto soddisfacenti in termini di prezzi, cosa di cui beneficeranno i consumatori». «Le aste — ha commentato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin — sono state caratterizzate da una concorrenza che si traduce in vantaggi per gli utenti». Ed è proprio così. Le aziende hanno in molti casi offerto prezzi negativi sulla componente di commercializzazione su cui si basava la gara. Dai 26 prezzi di aggiudicazione sarà fatta una media e il prezzo nazionale emerso dalle aste si tradurrà in uno sconto di 73 euro. Considerato che sarà azzerata una componente della tutela pari a 58 euro, lo sconto supererà i 130 euro l’anno”.

ENERGIA ELETTRICA, I MERITI DELLA LIBERALIZZAZIONE (E NON SOLO)

A riprendere la questione bollette è anche Carlo Stagnaro, direttore ricerche e studi dell’Istituto Bruno Leoni, che sul quotidiano Il Foglio scrive: “Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha parlato di “esito positivo” e ha espresso l’auspicio che “anche la gara per i clienti vulnerabili potrà avere un esito altrettanto positivo”. E’ positivo che il ministro Pichetto se ne sia persuaso. Sarebbe stato ancora meglio se se ne fosse reso conto mesi fa, anziché scegliere lui (e non altri) di tenerne fuori i vulnerabili: dopo aver firmato a maggio il decreto che avviava il processo per incassare i denari del Pnrr, da settembre in poi ha ripetutamente annunciato uno slittamento di sei mesi o un anno, in quanto “il quadro internazionale del prezzo del gas non ci tranquillizza rispetto a quello che potrebbe essere il beneficio di questa liberalizzazione” (21 settembre, parole poi riprese più volte nelle settimane successive). I tentennamenti del ministro furono all’origine di un doppio corto circuito. Da un lato, accesero un forte conflitto con la Commissione europea, perché la liberalizzazione faceva parte degli obiettivi già raggiunti nell’ambito del Pnrr e metterla in discussione significava creare un pericoloso precedente. Dall’altro, Pichetto innescò una corsa tra i politici di entrambi gli schieramenti a prendere le distanze da una riforma che tutti, in precedenza, avevano approvato. Breve carrellata. Elly Schlein: “Ci saranno aumenti medi del 34 per cento”. Antonio Misiani: “5 milioni di famiglie verranno esposte a una stangata”. Matteo Salvini: “Un errore che ci siamo trovati sul tavolo”. Pier Luigi Bersani: “Vincono le lobby”. Queste persone dovrebbero scusarsi col paese e con gli operatori, perché l’unica lobby che ha vinto è quella dei consumatori. Invece, proprio l’impossibilità di comprendere cosa sarebbe successo e i messaggi catastrofici che venivano continuamente rimbalzati dai media hanno creato timori immotivati in molte persone, probabilmente alimentando molte truffe telefoniche che nella disinformazione trovano la loro linfa. Tra l’altro, il teleselling selvaggio è davvero un problema che rischia di minare la fiducia dei consumatori e che andrebbe pertanto affrontato seriamente. Anche questo è passato completamente in secondo piano a causa di una discussione basata (come oggi è evidente) sul nulla”, si legge nell’articolo.

“Il paradosso – scrive Stagnaro – è che neppure Giorgia Meloni può intestarsi quello che altrimenti sarebbe indubitabilmente un successo, avendo lei stessa difeso la riforma unicamente sulla base del senso di responsabilità che la portava a mantenere gli impegni assunti da altri. Infatti, l’unico che veramente può rivendicare il risultato è il ministro per gli Affari europei Raffaele Fitto, assieme ai pochi parlamentari di maggioranza (Luca Squeri di FI) e di opposizione (Enzo Amendola del Pd e Luigi Marattin di Iv) che non si sono lasciati accecare dall’ideologia e hanno guardato alla sostanza della riforma. Eppure, Pichetto aveva colto un problema reale: l’esigenza di una campagna di informazione per spiegare ai “tutelati” come sarebbe cambiata la loro fornitura e a tutti gli altri come trarre beneficio dalla concorrenza. La campagna, incomprensibilmente affidata ad Acquirente Unico anziché all’Arera che in teoria avrebbe dovuto esserne responsabile, è in grave ritardo. Peccato che, anziché mettere l’informazione al centro, questa sia stata utilizzata per affossare la liberalizzazione. E oggi è doppiamente necessaria proprio per l’entropia generata dall’asse Pichetto-Schlein”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su