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Rinnovabili

Energia al 2030, il futuro secondo Istituzioni, imprese e giuristi

La IX edizione della Conferenza di Diritto dell’energia mette tutti gli attori di settore intorno ad un tavolo, per trovare un piano d’azione comune verso la transizione energetica

Al 2025 l’Italia dovrà uscire dal carbone, aumentare la quota di energie rinnovabili e fare sempre più affidamento sul gas. La questione della transizione energetica non è certo cosa semplice, tanti sono e saranno gli attori che dovranno collaborare per far sì che tutto questo possa accadere. Ed è per questo che la IX edizione della Conferenza di Diritto dell’energia, promossa dal Gestore dei Servizi Energetici e dall’Università Roma Tre, in collaborazione con Utilitalia, la Federazione che riunisce le aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, ha provato a mettere tutti intorno ad un tavolo, per trovare un piano d’azione comune.

SEN ATTO POLITICO FORTE

“Come nelle precedenti edizioni, il contributo di conoscenza e di propositività della Conferenza è di assoluta qualità. La SEN è un atto politico forte, acquisisce scenari globali e li traduce in cornici chiare per gli operatori ed è frutto di una concertazione totale, dove concertazione non significa condivisione”, ha detto Francesco Sperandini, Presidente del GSE, spiegando che “i sistemi energetici hanno obiettivi antagonisti (trade-off), ad esempio la sicurezza non si sposa sempre con la sostenibilità, né con la competitività. Per questo non è possibile “accontentare” tutti e d’altro canto la perfezione non è di questo mondo. Ogni opera è imperfetta e come tale le sue imperfezioni prestano il fianco a critiche, ma le critiche sono sterili se incapaci di proporre alternative con saldi netti, benefici/costi migliori. La SEN a mio avviso oggi resta la migliore soluzione per il Sistema”.

SERVE UN ORIZZONTE NORMATIVO PER INVESTIRE

Per Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia, “la transizione ad un modello di produzione e consumo più sostenibile è un fatto positivo e il ruolo dell’Italia su questi temi è un motivo di orgoglio. Come utilities siamo impegnate sul territorio per supportare questa transizione e trasferire ai consumatori i benefici ambientali ed economici che ne derivano. Indipendentemente da quello che sarà il futuro assetto politico”, ha aggiunto Colarullo, “dobbiamo avere un orizzonte normativo certo per investire in impianti, miglioramento delle infrastrutture, ricerca e innovazione, specie nei centri urbani, nei quali si concentra la maggioranza della popolazione e dove già si sta sperimentando un’innovazione che porta vantaggi ambientali ed economici direttamente nelle case dei cittadini”.

LA CONFERENZA

Alla tavola rotonda conclusiva della seconda giornata della Conferenza hanno partecipato Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia, Andrea Bianchi, Direttore Area Politiche industriali di Confindustria, Francesco Perrini, Professore di Economia e Gestione delle Imprese presso l’università Bocconi, Stefano Saglia, Consulente ed esperto di energia, Gianni Girotto, Senatore del Movimento 5 Stelle, mentre le conclusioni sono state affidate a Luigi Carbone, Presidente di sezione del Consiglio di Stato e a Francesco Sperandini Presidente del GSE.

La seconda giornata si è aperta con le relazioni di sintesi dei Professori di Roma Tre Andrea Zoppini, Ordinario di Istituzioni di Diritto Privato e Giulio Napolitano, Ordinario di Diritto Amministrativo e con il punto di vista delle Autorità di regolazione, con gli interventi di Giovanni Pitruzzella, Presidente dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) e Clara Poletti, Capo Divisione Energia dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA).

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