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Tregua fragile sulla rete carburanti, Newcleo punta su SMR galleggianti, Italia più competitiva. Che c’è sui giornali

Tregua fragile tra petrolieri e benzinai sulla rete carburanti, Newcleo punta su small modular reactor galleggianti, l’Italia sale di un posto nella classifica globale di attrattività. La rassegna Energia

Continua il braccio di ferro tra petrolieri e benzinai sulla riforma della rete di distribuzione carburanti. Il rischio di serrata delle pompe sembra scongiurato ma è una tregua fragile, secondo La Repubblica. Il fondatore di Newcleo rilancia la tecnologia dei piccoli reattori nucleari galleggianti, dopo la recente intesa con Saipem. L’Italia sale (di un posto) nella classifica dell’attrattività degli investimenti, collocandosi in 17esima posizione rispetto a un anno fa nel Global Attractiveness Index (Gai) elaborato da The European House Ambrosetti (TEHA). Tuttavia, la produttività è ferma dal 2000. La rassegna Energia.

CARBURANTI, FRAGILE TREGUA SULLA RETE

“La battaglia dei benzinai. La scelta del governo di far slittare il via libera alla riforma della rete degli impianti di distribuzione dei carburanti ha evitato che la situazione potesse degenerare con una serrata delle pompe. Si tratta, però, di una tregua fragile. Anche perché lo sconto vero non è nemmeno tra i benzinai e l’esecutivo Meloni, ma tra i gestori e le società petrolifere. Un braccio di ferro che va avanti da tempo tra le compagnie – i marchi che hanno ancora una rete sono Eni, Ip, Tamoil e Q8 – e coloro che si occupano delle stazioni di servizio. (…) Sono oltre 22 mila gli impianti in Italia con una media di 1.812 vetture servite per stazione, mentre in Germania sono 14 mila e le vetture per punto sono 3.764. Il nodo è la trasformazione della rete considerando la transizione verso l’elettrico e la scadenza del 2035, anno in cui la Ue impone lo stop alla vendita di veicoli nuovi con motori tradizionali. Poi c’è il tema dei bio-fuel, su cui il governo spinge. Tanto che la riforma di Urso prevede un contributo per la rottamazione degli impianti, 60 mila euro, per trasformarli in stazioni di ricarica per le auto elettriche. E prevede che le nuove pompe debbano avere distributori di carburanti alternativi e colonnine per i mezzi con la spina. (…) I benzinai, però, non vogliono diventare semplici appaltatori con contratti che possono durare al massimo 5 anni, perdendo tutele che hanno ottenuto grazie a trattative chiuse dalle associazioni di categoria negli ultimi decenni. Gli stessi sindacati che ora protestano e che, con le nuove norme, non avrebbero più la possibilità di discutere i nuovi accordi. Il vero nocciolo della questione. «In questo modo però aumenta solo la precarietà e lo sfruttamento », sottolinea Bruno Bearzi, presidente di Figisc Confcommercio. E aggiunge: «Sarebbe sufficiente garantire la possibilità di poter discutere tra le parti questi accordi, cosi come è sempre stato, avendo contratti tipicizzati»”, si legge su La Repubblica.

“Giuseppe Sperduto, numero uno della Faib Confesercenti, sostiene che «non si può scaricare tutto sull’ultimo anello della catena, siamo noi la parte più debole rispetto alle compagnie. Abbiamo apprezzato la scelta del governo di fermare la riforma in attesa di ulteriori approfondimenti. Disponibili a riaprire il confronto, ma con misure condivise, senza veti e forzature». Le società petrolifere considerano la riforma un passo importante «per razionalizzare una rete antieconomica», dice il presidente di UnemGianni Murano. «Un provvedimento che tende a regolamentare aspetti – aggiunge – che al momento creano illegalità». (…) Per Unem le nuove regole non premiano le compagnie: «La realizzazione di stazioni di ricarica – sottolinea Murano – non è certo un regalo ai petrolieri». Ora si va ai tempi supplementari, ma dal ministero rimarcano che è da più di un anno che si discute. Bene la disponibilità al confronto espressa da parte di tutti, ma si deve arrivare al dunque.

NUCLEARE, BUONO (NEWCLEO): “PICCOLI REATTORI IN MARE IL FUTURO”

“Piccoli reattori nucleari galleggianti. L’intesa tra Newcleo e Saipem vedrà due leader italiani fornire un’energia avveniristica. Ma in Italia due referendum hanno bandito il nucleare, e malgrado il dibattito nato dalla crisi 2022 restano ostacoli culturali e politici.
«È perché la nostra educazione da europei, e più da italiani, ci rende troppo prudenti davanti all’innovazione – dice Stefano Buono, fondatore e ad di Newcleo – . In Italia spesso è un problema anche piazzare una cabina elettrica. Ma io ho l’animo dell’innovatore e sono abituato a guardare ai tempi lunghi». Dopo 25 anni di esperienza nel 2021 l’imprenditore ha creato l’unico unicorno europeo nel settore. E nel 2026 avvierà il primo minireattore di tipo Smr in Italia: pur se con resistenze elettriche al posto degli atomi banditi, «almeno potremo qualificare i componenti per la futura fase industriale».”, si legge su La Repubblica.

“(…) «Li venderemo ai clienti nel mondo: poi si vedrà se potranno venire in acque italiane. È un po’ come per le barche, o il modello di business che la Russia sta lanciando in Africa e Asia. Sarà una rivoluzione, decarbonizzerà le industrie energivore e ridurrà l’impatto ambientale dell’oil & gas in mare. Le piattaforme funzioneranno con energia pulita e potranno fornire elettricità a chiunque a terra. Tra l’altro gli impianti galleggianti avranno costi molto inferiori, perché le specifiche antisisma e antincendio sono molto semplificate. Poi l’effetto Nimby si sente meno, in mare». (…) C’è un’accettazione più ampia dell’idea di usare il nucleare, specie di nuova generazione, sulla scia di tanti Paesi europei che si muovono. Peccato che l’Italia, all’avanguardia per capacità costruttiva, arriverà nel plotone dei secondi. Quanto al governo, in realtà sta facendo anche passi concreti, ma mancano ancora leggi e regolamenti per chiedere le autorizzazioni. Senza un’autorità di sicurezza che dia i permessi non puoi nemmeno scegliere un terreno per l’impianto; questo credo sarebbe il primo passo”, continua il giornale.

“Però Newcleo continua a investire in Italia: almeno 130 milioni nel 2025-27, con focus su servizi e componenti per i futuri reattori, e nell’ottica di restare attore di sistema, partner di importanti attori industriali». (…) «Ma oggi ogni azienda che fa reattori è responsabile della gestione rifiuti. In più, la tecnologia Newcleo riutilizza il combustibile e l’uranio delle vecchie centrali, e genera scorie radioattive non diverse dall’industria medica». (…) «Spiegando che gli Smr sono economici, forniscono energia a basso costo e avranno effetti positivi sui cittadini, l’industria e le emissioni. C’è un altro vantaggio: l’Europa potrà finalmente trovare l’autonomia energetica, e una fornitura stabile a costi competitivi». (…) «Stimiamo un costo totale di 55 euro a MWh, per un’energia in più programmabile e dai costi molto prevedibili per decenni». (…) Spero comunque di quotare Newcleo ben prima del 2030, data in cui contiamo sul via libera al primo reattore, in Francia, che già entro due anni dovrebbe essere preautorizzato»”, continua il giornale.

ENERGIA, ITALIA DIVENTA 17ESIMA PER INVESTIMENTI

“L’Italia sale (di un posto) nella classifica dell’attrattività degli investimenti, collocandosi in 17esima posizione rispetto a un anno fa nel Global Attractiveness Index (Gai) elaborato da The European House Ambrosetti (TEHA). L’analisi, che verrà presentata a Cernobbio, dove oggi (e fino a domenica) si tiene il 50esimo Forum a Villa d’Este, evidenzia come l’Italia recuperi leggermente rispetto a Francia e Germania, anche se in un altro studio Teha emerge che la produttività italiana è rimasta ferma dal 2000 e ci pone all’ultimo posto in Europa. (…) La Germania è al terzo posto per attrattività, ma perde dinamicità. E infatti è condannata a una crescita zero (invece di +0,4%) quest’anno secondo le stime corrette ieri dall’Ifo. «L’economia tedesca è bloccata e langue nella stagnazione», ha commentato l’istituto tedesco che ha anche tagliato allo 0,9% dall’1,5% le previsioni di crescita del Pil nel 2025. (…) La pace sarà uno dei temi portanti del discorso di Valerio De Molli, managing partner e ceo di TEHA. Insieme a nove think tank internazionali, Teha ha disegnato una «road map» per superare i conflitti, 5 proposte per rafforzare la sicurezza energetica e agroalimentare e per «un percorso concreto ed efficace verso la pace», contenute in un Paper che sarà presentato a Cernobbio”, si legge su Il Corriere della Sera.

“(…) partecipano undici ministri del governo della premier Giorgia Meloni, che interverrà domani, e tre capi dell’opposizione. Quella di oggi sarà una giornata dedicata soprattutto agli scenari internazionali. Interverranno tra gli altri Ilham Aliyev, presidente dell’Azerbaigian, Paese centrale per le forniture di gas all’Italia; Viktor Orbán, primo ministro ungherese e presidente di turno del Consiglio d’Europa; Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri”, continua il giornale.

“Tra gli ospiti stranieri è atteso l’intervento del ministro degli Investimenti dell’Arabia Saudita, Khalid Al-Falih, che prima di arrivare a Cernobbio, ieri mattina a Milano ha spiegato perché «i sauditi credono nella potenza industriale dell’Italia», uno dei Paesi su cui puntano per portare l’energia (non solo oil & gas ma anche rinnovabili) dall’Arabia Saudita all’Europa in un’ottica di «green shoring», un nuovo concetto dopo il re-shoring e il friend-shoring, per guidare gli investimenti nell’era del cambiamento climatico. Per l’Italia significa una forte «spinta agli investimenti in infrastrutture, dai porti alle pipeline alle reti», perché «l’energia è un fattore chiave per la competitività», ha detto il ministro saudita. All’energia non a caso l’ex premier Mario Draghi ha dedicato molto spazio nel suo Rapporto sulla competitività europea che sarà presentato lunedì a Bruxelles.(…) Il Paese perde, inoltre, dinamicità (13 posti in meno) e continua ad avere un «basso orientamento al futuro», soprattutto a causa della demografia. La verità è che pur guadagnando una posizione, il punteggio scende, anche se di poco. Mentre migliorano i soliti noti: Svizzera (decima dal 13° posto) , Singapore (dal 7° al 5° posto) e l’India (dal 21° al 19° posto)”, continua il giornale.

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