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Energia

Energia, gli italiani vogliono più gas e meno carbone

Gli italiani condividono la Strategia energetica nazionale (decarbonizzazione e maggiore utilizzo del gas), ma temono che le tensioni geopolitiche mettano a rischio i rifornimenti. I dati di una ricerca dall’Istituto Piepoli condotta in esclusiva per Energia Oltre 

 

Il rapporto degli italiani con il mondo dell’energia riserva delle sorprese, cosi come la loro conoscenza dei temi energetici. Un rapporto fortemente improntato al realismo: più gas, meno carbone e (per ora) nessun addio agli idrocarburi, ancora necessari.

Questo è quanto emerge da una ricerca condotta dall’Istituto Piepoli (link alla ricerca completa) in esclusiva energiaoltre.it.

In tema di politiche energetiche, 8 italiani su 10 condividono quanto previsto dal documento della Strategia energetica nazionale: decarbonizzazione e maggiore utilizzo di gas.

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Non solo, quasi 9 italiani su 10 (l’87%) accetterebbe la costruzione di nuove infrastrutture energetiche (gasdotti, parchi eolici, rigassificatori), a patto che ciò comporti un effettivo risparmio in bolletta.

Gli Italiani, inoltre, sono preoccupati dalle questioni geopolitiche. Il 69% degli intervistati sostiene di essere preoccupato per le tensioni mondiali, e pensa che queste possano mettere a rischio la disponibilità personale di energia. Un tema che diventa di attualità sopratutto in vista della stagione invernale.

Parlando di rinnovabili e mix energetico, meno di un terzo degli italiani (solo il 27%) pensa che l’Italia possa alimentarsi esclusivamente da fonti rinnovabili. Il resto (il 73%) si dice convinto che non si possa ancora fare a meno delle fonti tradizionali.

Un rapporto quindi, quello tra italiani ed energia, che sembra improntato al realismo, proiettato al futuro (rinnovabile) ma conscio del presente.

La ricerca, oltre a molte luci, evidenzia qualche ombra. Nella conoscenza dei temi energetici, in primis: il 37% degli Italiani ritiene che gli idrocarburi siano tra le fonti rinnovabili, mentre il 40% è convinto che anche il carbone lo sia.

La maggioranza degli intervistati identifica correttamente sole e vento come fonti di energia rinnovabile, ma meno della metà sa come catalogare correttamente le biomasse. Un deficit di conoscenza, tecnica e scientifica, che rischia di influenzare il dibattito sull’energia.

Se sulla conoscenza dei temi energetici lascia a desiderare, gli intervistati si sono dimostrati più ferrati parlando di efficenza energetica. Più del 52% afferma di aver adottato soluzioni per l’efficienza energetica, mentre il 58% la considera una scelta importante in termini di tutela ambientale.

Con la conoscenza crescono fiducia e soddisfazione: Più della metà degli intervistati è infatti soddisfatta dei risultati raggiunti grazie agli interventi di efficientamento energetico.

Una lezione – quella sul rapporto tra informazione, conoscenza e fiducia – che forse può essere utile ad istituzioni e player del settore energetico.

 

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