Energia, JERA su buona strada per obiettivo 5 GW rinnovabili entro 2025
Il più grande generatore di energia del Giappone, JERA, è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo del 2025 di detenere 5 GW di risorse di energia rinnovabile, dopo le recenti acquisizioni di due società energetiche. Lo ha affermato il presidente della società, Yukio Kani.
JERA ha dichiarato che nel marzo scorso ha acquistato Parkwind, la più grande piattaforma eolica offshore del Belgio, e questo mese ha annunciato un accordo con Nippon Telegraph and Telephone per l’acquisto congiunto della società locale di energia rinnovabile Green Power Investment.
“Con questi accordi, le nostre risorse rinnovabili in funzione o in costruzione crescono fino a 3,1 GW, con una pipeline di oltre 10 GW, rendendoci uno dei principali attori asiatici nel settore delle rinnovabili”, ha dichiarato Kani, aggiungendo che il suo obiettivo di 5 GW è “a portata di mano”. Le aziende del Giappone competono per aumentare le loro quote di energia rinnovabile, mentre il governo si impegna affinché il Paese sia a emissioni zero entro il 2050. La più grande raffinatrice di petrolio del Giappone, Eneos Holdings, a inizio maggio ha affermato che la sua energia rinnovabile, principalmente solare ed eolica, entro il 2040 dovrebbe raggiungere da 6 a 8 GW.
Oltre alle rinnovabili, JERA è uno dei maggiori acquirenti mondiali di GNL. Il presidente dell’azienda, Hisahide Okuda, ha dichiarato che nell’anno finanziario conclusosi a marzo Jera ha acquistato la cifra record di 7 milioni di tonnellate sul mercato spot. Ciò ha rappresentato un quarto del suo volume totale di approvvigionamento di 28 milioni di tonnellate, ed è aumentato rispetto agli acquisti spot di 4,5 milioni di tonnellate dell’anno precedente.
“È stata davvero un’emergenza”, ha detto Okuda, indicando un aumento dei prezzi spot alla luce della guerra in Ucraina e del rischio di interruzione dell’approvvigionamento derivante dal progetto russo Sakhalin-2 LNG. “Abbiamo però gestito il rischio, facendo il miglior uso della nostra unità di commercio di carburante, che ha generato un buon profitto, in quanto ha ricevuto notevoli richieste commerciali da parte di player europei”. Sebbene i prezzi spot asiatici del GNL siano diminuiti, Okuda ha detto che il mercato è ancora “imprevedibile”, citando un possibile aumento della domanda dalla Cina dopo la fine delle normative zero Covid e il rischio di un inverno più freddo.
(Energia Oltre – ANR)