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Gas Europa

Energia, perché l’Europa non può fare a meno degli hub per gli scambi di gas

Il TTF si è progressivamente sviluppato dal suo inizio, ma in particolare da quando il governo olandese ha avviato la politica del Gas Roundabout, alla fine degli anni 2000, seguita da una crescita molto più forte a metà degli anni 2010

L’Oxford Institute for Energy Studies ha effettuato un’analisi degli hub per lo scambio di gas in Europa nel 2020, oltre a spiegare l’effetto GNL sull’aumento dei volumi in Belgio, Francia e Spagna in particolare. Lo scopo dell’analisi è confermare che gli hub sono ancora tutti rilevanti, nonostante i recenti sconvolgimenti dei mercati energetici, e che il prezzo TTF in particolare è ancora rappresentativo del gas immesso in rete.

I MERCATI DEL GAS NEGLI ULTIMI 3 ANNI

I mercati europei del gas hanno vissuto una corsa molto turbolenta negli ultimi tre anni, che ha portato ad un severo riaggiustamento dei mercati europei del gas. Ci sono stati dibattiti politici ed energetici non solo sul futuro del gas naturale nel mix energetico, ma anche su come risolvere il problema immediato di sostituire il gas russo per le esigenze della domanda europea, ora e nei prossimi anni. Politicamente, c’è stata una serie di interventi che suggeriscono che i mercati del gas – e l’hub olandese TTF in particolare – non sono più rappresentativi del prezzo del gas nella rete.

Non c’è dubbio che molti degli hub europei forniscono i giusti segnali di prezzo nei rispettivi mercati e danno anche la possibilità ai partecipanti al mercato di gestire il rischio di alcune delle loro esposizioni di portafoglio. Questo è il caso, ad esempio, di Francia e Belgio e degli altri Paesi citati, che hanno visto un forte aumento delle loro importazioni di GNL. È anche il caso del NBP britannico – che è il prezzo di riferimento regionale per il Regno Unito e l’Irlanda – ed è particolarmente vero per il TTF olandese.

LO SVILUPPO DI UN HUB DEL GAS E I PARTECIPANTI AL MERCATO

Nello sviluppo di un dato hub, se vi è una maggiore varietà di partecipanti, inclusi gli attori finanziari, ciò aumenterà ulteriormente la liquidità di quell’hub e consentirà quindi anche ai fornitori fisici, ai grossisti e agli acquirenti l’opportunità di gestire in modo efficiente il loro portafogli. Col tempo, poiché un particolare hub e contratto sviluppa delle differenze ristrette tra domanda-offerta e una buona profondità di mercato, questo si trasformerà in una spirale virtuosa, che incoraggerà ancora più partecipanti a negoziare in quell’hub/contratto; questo è sostanzialmente quello che è successo al NBP, superata poi dal TTF.

NASCITA E SUCCESSO DEL TTF OLANDESE

L’hub olandese si è progressivamente sviluppato dal suo inizio, ma in particolare da quando il governo olandese ha avviato la politica del Gas Roundabout, alla fine degli anni 2000, seguita da una crescita molto più forte a metà degli anni 2010 finché, nel 2016, ha superato il NBP come principale hub per lo scambio di gas in Europa. L’hub è stato utilizzato da un numero sempre maggiore di partecipanti al mercato in tutta Europa e nel mondo.

Il TTF è diventato un contratto altamente liquido e che, dagli anni 2010, in modo simile all’Henry Hub – l’hub di riferimento nordamericano – è stato utilizzato per prezzare contratti fisici non solo nella propria area di mercato, ma in una molto più ampia, in tutto i Paesi limitrofi dell’Europa occidentale e in alcuni altri Paesi europei come prezzo di riferimento utilizzato nei contratti di fornitura fisica; inoltre, è stato usato a livello globale come prezzo di riferimento in numerosi contratti GNL. Infine, un hub di scambio di gas liquido – come il NBP prima e il TTF oggi – consente il finanziamento di grandi progetti upstream.

LE TRE PRINCIPALI BORSE DEL MERCATO DEL GAS

Con il marcato aumento del trading in borsa, ora ci sono tre borse che offrono contratti TTF: ICE, EEX e CME. Queste tre borse oggi offrono tutte delle opzioni e dei contratti futures, sebbene è sull’ICE che la stragrande maggioranza di essi vengono scambiati. Sulla borsa ICE il contratto TTF può essere negoziato fino a 156 mesi di calendario consecutivi (13 anni) in avanti, che è paragonabile al mercato del petrolio greggio, e quindi può indicare in modo affidabile una curva di prezzo nel futuro.

Queste curve forward del gas vengono utilizzate per prezzare e valutare progetti di grandi dimensioni in relazione alla potenziale esposizione al prezzo e ai rendimenti, allo stesso modo delle curve forward del petrolio, quando nei contratti del gas c’era l’indicizzazione del petrolio.

Fondamentalmente, la grande differenza è che devono necessariamente riflettere la struttura della domanda/offerta del mercato del gas, non quella del petrolio trasposto nel gas. Entrambe le borse ICE e CME hanno introdotto contratti TTF quotati in dollari/mmbtu, rispettivamente nel 2021 e nel 2022. Si diceva che questi fossero il risultato della domanda di esportatori di GNL principalmente con sede negli Stati Uniti. I soli volumi dei futures TTF ICE in dollari/mmbtu nel 2022 hanno rappresentato il 3,5% del volume totale scambiato TTF.

LA BORSA ICE E I FUTURES TTF PARALLELI

In risposta al meccanismo di correzione del mercato del gas dell’Unione europea – che impedirebbe il trading al di sopra di un determinato prezzo – la borsa ICE alla fine del 2022 ha annunciato che avrebbe aperto dei futures TTF olandesi paralleli e dei contratti di opzione sulla sua piattaforma ICE Europe, con sede a Londra. Questi contratti sono stati lanciati il 20 febbraio 2023 e fungeranno da back-up per tutti i partecipanti al mercato che attualmente utilizzano l’ICE Endex, piattaforma con sede in Olanda. Questo senza dubbio darà grande rassicurazione a tutti gli operatori del mercato del gas sull’affidabilità del contratto TTF e lo vedrà continuare ad essere il punto di riferimento affidabile su cui valutare i contratti a lungo termini, compresi i contratti LNG.

L’IMPORTANZA DEGLI HUB DEL GAS IN EUROPA

Il paper dell’Oxford Institute for Energy Studies conclude che tutti gli hub del gas in Europa sono sicuramente ancora rilevanti, se non altro per consentire il bilanciamento sicuro ed efficiente delle reti del gas, ma che potrebbero essere anche molto di più. Alcuni sono rilevanti per l’effettivo prezzo del mercato locale, sia all’ingrosso che al dettaglio, e possibilmente per scopi di gestione del rischio limitati, principalmente a breve termine.

Il TTF olandese è tutte queste cose, ma è utilizzato anche da un gran numero di partecipanti al mercato e da tutto il mondo come indicatore di prezzo affidabile per diversi Paesi europei, oltre che su

una scala più ampia in tutta Europa e persino a livello globale. Questo hub in particolare continua ad essere rilevante nella determinazione del prezzo dei contratti di gas fisico a lungo termine, ed è ancora rappresentativo del prezzo del gas in un dato momento nella rete olandese ed europea in generale.

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