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Energia, rinnovabili e trivelle: cosa prevede la bozza del programma M5S-Pd

Ecco cosa (non) hanno scritto M5S-Pd in tema di energia sulla bozza di programma di Governo stilato da M5S e Pd

Ieri, con il voto sulla piattaforma Rousseau, gli elettori del Movimento 5 Stelle hanno benedetto il Governo in formazione con l’accordo tra M5S e Pd. Le due realtà politiche hanno buttato giù 26 punti per il programma che dovrebbe rispettare il nuovo esecutivo. Cosa attenderci da un punto di vista energetico?

Possiamo aspettarci tutto e niente. Di energia si parla al punto 7 del programma. Si parla di un cambio di paradigma e di un Grren New Deal, ma non si menziona il “100% rinnovabili”, obiettivo tanto caro ai 5Stelle. Si parla anche di stop alle trivelle, e il Governo si impegna a non rilasciare per il futuro nuove concessioni.

Nel programma congiunto, M5S e Pd hanno deciso di rimanere (per il momento) sul vago:
“Il Governo intende realizzare un Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente e della biodiversità tra i principi fondamentali del nostro sistema costituzionale. Tutti i piani di investimento pubblico dovranno avere al centro la protezione dell’ambiente, il progressivo e sempre più diffuso ricorso alle fonti rinnovabili, la protezione della biodiversità e dei mari, il contrasto ai cambiamenti climatici. Occorre adottare misure che incentivino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese; perseguire la piena attuazione della eco-innovazione; introdurre un apposito fondo che valga a orientare, anche su base pluriennale, le iniziative imprenditoriali in questa direzione. È necessario promuovere lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere quanto più efficace la “transizione ecologica” e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare, che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto”, si legge nella bozza di Programma congiunto tra Pd e M5S.

Di trivelle si parla, in realtà, anche al punto 9 del programma, dove si fa riferimento anche a dissesto idrogeologico e ad efficienza energetica: “Massima priorità dovranno assumere gli interventi volti a potenziare le politiche per la messa in sicurezza del territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico, per la riconversione delle imprese, per l’efficientamento energetico, per la rigenerazione delle città e delle aree interne, per la mobilità sostenibile e per le bonifiche. È necessario accelerare la ricostruzione delle aree terremotate, anche attraverso l’adozione di una normativa organica che consenta di rendere più spedite le procedure. Occorre intervenire sul consumo del suolo, sul contrasto alle agro-mafie, sulle sofisticazioni alimentari e sui rifiuti zero. Bisogna introdurre una normativa che non consenta, per il futuro, il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per estrazione di idrocarburi. In proposito, il Governo si impegna a promuovere accordi internazionali che vincolino anche i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo a evitare quanto più possibile concessioni per trivellazione. Il Governo si impegna altresì a promuovere politiche volte a favorire la realizzazione di impianti di riciclaggio e, conseguentemente, a ridurre il fabbisogno degli impianti di incenerimento, rendendo non più necessarie nuove autorizzazioni per la loro costruzione.”

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