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Eolico Turbine

Eolico: pubblicate le graduatorie di aste e registri del Gse

Anev: Nelle Aste 400 MW di eolico e pochissimo Fotovoltaico, nei Registri più equilibrato il dato. Necessaria la semplificazione autorizzativa e dare continuità alle procedure competitive oltre il 2021

Pubblicate le graduatorie dei Registri e delle Aste relativi al secondo bando previsto dal Decreto 4 luglio 2019 (cosiddetto DMFer1). Su 872,46 MW messi a gara lo scorso 1 marzo, il GSE ha ricevuto 875 domande per un totale di 587,5 MW. Saturati i contingenti dei Registri, Gruppo A e Gruppo B, per i quali sono state presentate domande con il massimo ribasso previsto, dunque fino al 30% sulla tariffa base.

NELLE ASTE 400 MW EOLICI E POCHISSIMO FOTOVOLTAICO

“In particolare, per quanto riguarda i Registri, in quelli del Gruppo A relativo agli impianti eolici on-shore e agli impianti fotovoltaici di nuova costruzione, sono pervenute 494 domande per un totale di 75 MW, su un contingente di 45 MW. Si evidenzia quindi che il totale dei MW presentati equivale quasi al totale messo ad asta, con un esiguo numero di progetti fotovoltaici e la maggior parte di impianti eolici – ha sottolineato Anev in una nota -. Per quanto riguarda poi le procedure dell’Asta si evidenzia come su un contingente totale del Gruppo A di 500 MW ne sono stati assegnati 425,3 MW dei quali la stragrande maggioranza di Eolico, mentre è venuta a mancare la quota attesa di Fotovoltaico, che comunque ha espresso mediamente sconti percentuali più alti grazie al minor costo di produzione rispetto all’eolico. Altro elemento di interesse è il prezzo di aggiudicazione che va da un ribasso del 20% massimo fino ad un minimo del 2,39%”.

NECESSARIO E URGENTE PROVVEDERE ALLA SEMPLIFICAZIONE DEGLI ITER AUTORIZZATIVI

“L’esito della seconda procedura evidenzia come sia necessario e urgente provvedere alla semplificazione degli iter autorizzativi garantendo anche per le prossime procedure un numero di autorizzazioni adeguato al raggiungimento degli obiettivi assunti dal Governo Italiano al 2030”. In particolare l’Anev sottolinea come “si renda particolarmente urgente semplificare i processi autorizzativi per consentire di sbloccare migliaia di MW di progetti eolici già autorizzati o addirittura già in esercizio, garantendo ai titolari la possibilità di adeguarli alla tecnologia più moderna senza aggravamento delle procedure autorizzative”.

INDISPENSABILE SEMPLIFICARE I PROCESSI DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

“Inoltre per quanto attiene alle nuove procedure autorizzative è indispensabile semplificare i processi di Valutazione di Impatto Ambientale sempre garantendo la massima tutela dell’ambiente e del paesaggio, ma escludendo dall’iter autorizzativo il parere degli Enti non interessati del progetto. Oggi infatti capita spesso di avere pareri negativi delle Soprintendenze del Ministero dei Beni Culturali su progetti alimentati da Fonti Rinnovabili in aree dove non vi sono vincoli da tutelare. Il Governo non può ignorare che oggi ci troviamo davanti alla necessità di scegliere come prioritarie le misure di tutela dell’ambiente finalizzate alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione della CO2 e degli inquinanti che sono la causa di molti danni che rischiano di divenire irreversibili”, ha spiegato Anev.

L’ITALIA NECESSITA DI UN ALLUNGAMENTO DEI MECCANISMI DI ASTE COMPETITIVE BEN OLTRE IL 2021

“Il nostro Paese ha giustamente adottato un Pniec (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) utile a combattere i mutamenti climatici in corso, bisogna che ci si doti degli strumenti necessari a trasformare in politiche concrete questi obiettivi. Per fare questo l’Italia necessita di un allungamento dei meccanismi di aste competitive ben oltre il 2021 (avrebbe senso pensare al 2030 come per gli obiettivi del Pniec) e una semplificazioni profonda dei meccanismi autorizzativi, sempre nel rispetto delle tutele ambientali e paesaggistiche necessarie. Il nostro Paese ha un’importante risorsa offerta dall’energia eolica e dalle rinnovabili e non va sprecata. È necessario quindi intervenire urgentemente per rendere l’Italia un Paese virtuoso e all’avanguardia in un settore che dà e può dare ancora di più in termini di occupazione, ambiente e sviluppo economico”, ha concluso Anev.

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