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Solare Eolico Idrogeno Mediterraneo Europa

La svolta verde dell’Europa passa dal Mediterraneo

L’Economist punta tutto sull’idrogeno nel Mediterraneo per la transizione dal carbone delle industrie europee

Ottimista, lungimirante ma anche prudente e realista. Un recente dossier dell’Economist  ha messo in fila un po’ di numeri che lasciano ben sperare sul futuro green del Vecchio Continente. Anche se i passi da compiere sono ancora tanti, soprattutto nell’area del Mediterraneo.

QUANTO PUO’ CRESCERE L’EUROPA GRAZIE ALL’ENERGIA DEL MEDITERRANEO

Qui, il potenziale energetico è vasto e si lega soprattutto ai progetti di idrogeno, solare ed eolico. Spagna, Marocco, l’Africa settentrionale sono le aree più avvantaggiate.

Il sole può portare dai 4,6 ai 5,6 kWh giornalieri, anche il vento soffia forte, racconta il settimanale.

LA DISTANZA DAL NORD

Rispetto ai gap da colmare, però, “lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile nella regione è in ritardo rispetto a quello del nord” d’Europa. Citando i dati del think tank di consulenza Rystad Energy, scrive che “le centrali solari ed eoliche in Germania, per esempio, hanno attualmente una capacità di circa 35.000 megawatt in più di produzione di energia di quella che la Spagna potrebbe generare. In tutto il Mare del Nord più di 3.700 nuovi progetti solari ed eolici sono in fase di sviluppo”. Ad oggi la capacità delle pale a largo delle acque supera i 15 GW e al 2050 potrà toccare i 300 GW.

I progetti che riguardano il Mediterraneo si fermano, invece, a 346. Ecco perché “una nuova economia dell’idrogeno è ancora molto lontana”.

LA TRAIETTORIA DELL’UE

Parlando all’Omc Med Energy 2023, Kadri Simson – commissaria europea all’energia – aveva detto che “l’invasione russa in Ucraina ha innescato una crisi energetica globale e per questo il Mediterraneo è diventato una importante fonte di gas e di diversificazione. Abbiamo aperto un dialogo”, con le istituzioni, “con sempre più compagnie energetiche site in questa regione: si tratta di un asset immenso per la nostre relazione e l’opportunità di lavorare insieme per rinnovare le risorse energetiche nella regione. L’Ue ha l’obiettivo ambizioso, il 42.5% di nuove energie nel nostro mix per il 2030. Contiamo sul Mediterraneo che ha un enorme potenziale solare e può diventare un hub di idrogeno pulito esportando l’eccedente in altre parti d’Europa. Servono investimenti massicci, la Commissione per il 2027 mobiliterà più di 3,5 miliardi di euro nel settore energetico nella regione dei nostri vicini”. Numeri e prospettive non da poco per il Mediterraneo e il continente che da esso è bagnato ma sui quali la svolta non è ancora dietro l’angolo.

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