Pubblicato il Decreto Legge n. 180: autorizzati l’uso dei residui finanziari per Acciaierie d’Italia e misure straordinarie per i lavoratori. Sbloccate le agevolazioni per le imprese energivore in amministrazione straordinaria. Intanto, Urso convoca tavoli con gli enti locali per nuovi investimenti produttivi a Genova e Taranto. Sono in arrivo novità?
Il Governo ha varato un pacchetto di misure urgenti per garantire la continuità produttiva e la tutela sociale nel polo siderurgico ex Ilva. Il provvedimento, il Decreto Legge n. 180 del 1° dicembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, autorizza Acciaierie d’Italia S.p.A. in amministrazione straordinaria a utilizzare le risorse residue del finanziamento concesso a ILVA S.p.A. (in base al decreto-legge n. 92/2025) per assicurare l’operatività degli impianti. Una mossa strategica per evitare interruzioni nella produzione in una fase delicata per il futuro dell’acciaieria. Intanto, il ministro Urso ha convocato tre tavoli con gli enti locali per “valutare ulteriori investimenti produttivi a Genova e Taranto”. Sono in arrivo novità?
NUOVI INVESTIMENTI PRODUTTIVI IN VISTA A GENOVA E TARANTO?
Il 4 e 5 dicembre Urso incontrerà i rappresentanti di Regioni, Comuni e Ministeri per “valutare ulteriori investimenti produttivi” negli stabilimenti Ilva di Taranto e Genova”. È quanto si apprende dalla nota inviata dal Mimit, che suggerisce che potrebbero essere in arrivo novità nella partita dell’Ilva. Giovedì dalle 9 è previsto il tavolo le istituzioni piemontesi (Regione, Comuni di Novi Ligure e Racconigi). Il giorno successivo, il ministro incontrerà prima le istituzioni liguri (alle ore 10.00) e, poi, alle 12.00, i rappresentanti pugliesi (Regione, Comuni di Taranto e Statte).
“I tavoli mirano a definire le migliori condizioni per il rilancio del gruppo siderurgico e a valutare ulteriori investimenti produttivi nelle aree disponibili, in particolare a Taranto e Genova”, si legge nella nota del Mimit, che lascia aperto un interrogativo. Sono in arrivo novità per l’Ilva?
SOSTEGNO AL REDDITO E FORMAZIONE PER LE BONIFICHE
Intanto, il Decreto Legge n. 180 è incentrato sulla protezione dei lavoratori. L’articolo 4 stanzia complessivamente 20 milioni di euro nel biennio 2025-2026 (8,6 milioni per il primo anno e 11,4 per il secondo) per integrare il trattamento economico dei dipendenti in Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. Queste risorse, attinte dal Fondo Sociale per occupazione e formazione, non si limiteranno al sostegno al reddito ma supporteranno anche la formazione professionale specifica per la gestione delle bonifiche ambientali, facilitando così il processo di transizione ecologica e industriale.
SBLOCCO DEGLI AIUTI PER LE IMPRESE ENERGIVORE
Il decreto interviene anche per rimuovere gli ostacoli normativi che penalizzavano le imprese energivore in difficoltà. L’ammissione alla procedura di cessione dei complessi aziendali nell’ambito dell’amministrazione straordinaria non sarà più considerata, di per sé, indice di “stato di difficoltà” tale da precludere l’accesso alle agevolazioni. In particolare, alle imprese di interesse strategico nazionale che erano state escluse dai benefici per i costi di gas ed energia elettrica fatturati dal 1° gennaio 2024, viene riconosciuto un indennizzo pari al 90% dell’importo spettante.
INDENNIZZI IN DUE TRANCHE E TEMPI RAPIDI
L’indennizzo per le imprese energivore, quantificato in un limite massimo di circa 29 milioni di euro, sarà erogato in due soluzioni: il 34% nel 2025 e il restante nel 2026, a fronte della rinuncia a ogni altra pretesa legale. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) dovrà provvedere alla liquidazione entro quindici giorni dalla richiesta. Questa misura mira a garantire liquidità immediata e a sanare i contenziosi pregressi legati al mancato riconoscimento delle agevolazioni, salvaguardando la competitività di realtà industriali cruciali per l’economia nazionale.
FONDO ALITALIA: ESTENSIONE DEGLI INDENNIZZI
Infine, il decreto apporta modifiche al fondo istituito nel 2021 (originariamente legato alla vicenda Alitalia), prevedendo che, a partire dal 2025, le risorse annuali possano essere destinate a incrementare gli indennizzi già liquidati qualora inferiori al dovuto, con priorità ai soggetti che hanno subito le decurtazioni più significative. Una disposizione che punta a riequilibrare i ristori per i risparmiatori e gli investitori coinvolti nelle crisi d’impresa.


