All’hub di riferimento europeo del Ttf i future di gennaio del gas hanno toccato addirittura i 77 euro al MWh in deciso calo rispetti ai picchi di agosto quando si raggiunsero addirittura i 350 euro.
Buone notizie sul fronte energetico per l’Europa: aumentano gli stoccaggi di gas e calano i prezzi. La congiuntura, complici anche le temperature miti di questi giorni, stanno producendo effetti insperati per il periodo.
STOCCAGGI UE SOPRA I 90 MLD DI METRI CUBI
Dall’inizio della stagione di riscaldamento in Europa, il 14 novembre scorso, i paesi europei hanno prelevato dai propri impianti di stoccaggio qualcosa come 15,42 miliardi di metri cubi di gas. Ma al momento le riserve complessive hanno nuovamente superato i 90 miliardi di metri cubi grazie a un pompaggio di gas record.
IL CLIMA MITE RENDE TUTTO PIU’ FACILE
Il flusso di gas continua ad essere, infatti, più di 2 volte superiore al ritiro che è ai minimi storici a fine di dicembre, riferisce Tass. Le temperature al di sopra della norma climatica hanno portato a una notevole diminuzione del consumo di gas in Europa e a un rapido calo dei prezzi, e la settimana in corso non dovrebbe registrare variazioni di temperatura.
RISERVE DI GAS ALL’83,21%
Secondo Gas Infrastructure Europe (GIE), il prelievo di gas dagli impianti di stoccaggio nei Paesi dell’Ue il 26 dicembre è stato pari a 107,5 milioni di metri cubi (il dato più basso per questa giornata dal 2011), mentre l’immissione è stata di 220,5 milioni di metri cubi.
Al momento gli impianti di stoccaggio sotterranei in Europa sono riempiti all’83,21- l’11,9% in più rispetto alla media per questa data negli ultimi 5 anni, e contengono come detto 90,05 miliardi di metri cubi di gas.
PREZZI GAS A 77 EURO/MWH. SOTTO LIVELLI PRE-CONFLITTO IN UCRAINA
A fronte di questa situazione si registra un calo dei prezzi del gas naturale in Europa: al momento il valore è al di sotto dei livelli pre-guerra in Ucraina. All’hub di riferimento europeo del Ttf i future di gennaio hanno toccato addirittura i 77 euro al MWh in deciso calo rispetti ai picchi di agosto quando si raggiunsero addirittura i 350 euro.
ECONOMISTI TEMONO COMUNQUE UNA RECESSIONE PER L’EUROPA
Le buone notizie potrebbero però non essere sufficienti per scongiurare i pericoli di recessione economica per il vecchio Continente. Trentasette economisti intervistati dal Financial Times hanno infatti ipotizzato un calo del Pil per l’intero continente nel 2023 a causa del rischio di razionamento energetico il prossimo anno, soprattutto se questo inverno sarà più freddo, o se i flussi di gas dalla Russia si ridurranno ulteriormente nel corso del prossimo anno.