A meno di una settimana dalla fine dello stato di emergenza, il Mise dichiara di nuovo lo stato di pre-allarme
Il ministero dello Sviluppo economico, “vista la situazione di domanda elevata causata da temperature particolarmente rigide”, a meno di una settimana dalla fine dello stato di emergenza gas, dichiara nuovamente lo stato di pre-allarme (“early warming”), il primo dei tre livelli di crisi previsti dal Piano nazionale di emergenza gas.
In base ai dati di Snam il volume totale di gas immesso nella rete nazionale ha toccato questa settimana il record della stagione invernale, con 365,4 milioni di mc di lunedì 18 dicembre, 362 mln mc il giorno successivo e 367,6 mln mc del 20 dicembre.
L’aumento della domanda, abbinato però alle manutenzioni sul sistema Tenp-Transitgas, aveva del resto indotto il Mise a dichiarare lo stato di pre-allarme già il 4 dicembre scorso. Pre-allarme poi trasformatosi in stato di “emergenza” (terzo e ultimo livello di crisi previsto dal Piano) il 12 dicembre a seguito dell’incendio all’hub austriaco di Baumgarten che ha bloccato per tuta la giornata le importazioni dal Tag.
In base al Piano, il livello di pre-allarme scatta “quando esistono informazioni concrete, serie ed affidabili secondo le quali può verificarsi un evento che potrebbe deteriorare significativamente la situazione dell’approvvigionamento e che potrebbe far scattare il livello di allarme o il livello di emergenza”.