Il gruppo di lavoro del Ministero dell’Economia intende delineare la direzione politica di base sul carbone dopo ottobre e decidere la sua risposta politica dopo aver tenuto due sessioni di audizioni con i rappresentanti delle imprese e dell’industria tra la fine di agosto e settembre.
Il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Giappone ha avviato discussioni politiche formali per creare un quadro normativo che garantisca l’eliminazione graduale delle centrali elettriche a carbone inefficienti entro il 2030, con misure che includano la limitazione della costruzione di nuove centrali.
STOP ALLE CENTRALI A CARBONE INEFFICIENTI
Questa mossa fa seguito a una direttiva annunciata il 3 luglio dal Ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria Hiroshi Kajiyama per avviare l’elaborazione di un nuovo quadro normativo più efficace e per garantire la graduale eliminazione delle centrali elettriche a carbone inefficienti entro il 2030 all’interno del piano strategico energetico del Giappone.
IL GRUPPO DI LAVORO
Per raggiungere questi obiettivi, il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria giapponese ha istituito un gruppo di lavoro in agosto in pancia al comitato consultivo per le risorse naturali e l’energia per esaminare la questione.
Durante le prime discussioni del gruppo di lavoro del 7 agosto, i funzionari del ministero hanno valutato la forza delle misure di regolamentazione necessarie per far rispettare l’eliminazione graduale e il grado di autonomia che dovrebbe essere dato alle aziende per la sua attuazione.
Il gruppo di lavoro intende delineare la direzione politica di base dopo ottobre e decidere la risposta politica da tenere dopo due sessioni di audizioni con i rappresentanti delle imprese e dell’industria tra la fine di agosto e settembre.
LE SOLLECITAZIONI DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA
Il dicastero dell’Economia ha citato la necessità che il Giappone riduca la sua produzione di energia elettrica da impianti a carbone inefficienti a quasi zero per raggiungere l’obiettivo di una quota del 26% per il carbone nel suo mix energetico nel periodo 2030-31, in calo rispetto al 32% del periodo 2018-19 grazie ad alcuni nuovi impianti efficienti in costruzione. Sempre il ministero dell’Economia ha aggiunto che gli impianti inefficienti rappresentano il 16% della produzione di energia dal carbone. La quota era di circa il 23% prima del disastro nucleare di Fukushima nel 2011 ed è salita al 31% dopo il 2015 per compensare la chiusura dei reattori.
A partire dal 2018-19, ha riferito il ministero dell’Economia, il Giappone disponeva di 114 centrali a carbone inefficienti, comprendenti impianti sub-critici con un’efficienza di produzione di energia inferiore al 38% e impianti super-critici con un’efficienza del 38%-40%.
Le unità inefficienti a carbone rappresentavano l’81% del totale, di cui 26 unità erano unità integrate a ciclo combinato a gassificazione con un’efficienza di generazione di energia del 46-50% e impianti ultra-super-critici con un’efficienza del 41%-43%.
IL PIANO STRATEGICO GIAPPONESE DEL 2018 PROMUOVE L’EFFICIENZA
Il quinto piano energetico strategico approvato dal governo nel luglio 2018 promuove la conversione ad alta efficienza e la generazione di energia elettrica a carbone di nuova generazione in Giappone in cambio dell’eliminazione graduale dell’uso inefficiente del carbone.