Gli analisti della banca si aspettano che il greggio Brent raggiunga una media di 69 dollari al barile quest’anno e che il WTI raggiunga una media di 66 dollari al barile.
Goldman Sachs ha tagliato le previsioni sul prezzo del petrolio per il 2025 del 5,5% per il greggio Brent e del 4,3% per il West Texas Intermediate, citando la decisione dell’OPEC+ di aumentare la produzione a maggio e la serie di dazi scatenata questa settimana dal presidente Usa Donald Trump, che secondo la banca causeranno una recessione globale.
BRENT E WTI SOTTO I 70 DOLLARI QUEST’ANNO
Gli analisti della banca si aspettano che il greggio Brent raggiunga una media di 69 dollari al barile quest’anno e che il WTI raggiunga una media di 66 dollari al barile. Intanto oggi, il prezzo dei future sul greggio Brent con consegna a giugno sulla borsa ICE di Londra è sceso sotto i 69 dollari al barile per la prima volta dall’11 marzo. Alle 08:00 ora di Londra, il Brent era in calo dell’1,55%, scambiato a 69,05 dollari al barile. Alle 10:18 il contratto future sul Brent aveva esteso le perdite all’1,97%, raggiungendo i 68,76 dollari al barile, mentre il contratto future sul greggio WTI di maggio 2025 è sceso del 2,14%, scambiato a 65,52 dollari al barile.
L’ANNUNCIO DI OPEC+: OTTO PAESI MEMBRI ACCELERERANNO LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE
Il continuo calo dei prezzi del petrolio segue una dichiarazione dell’OPEC del 3 aprile, che ha annunciato che otto Paesi membri dell’OPEC+ a maggio accelereranno la crescita della produzione a 411.000 barili al giorno, rispetto ai 135.000 barili al giorno inizialmente previsti.
La mossa è stata una sorpresa per i trader e gli analisti, che si aspettavano un aumento molto più piccolo. Invece, gli otto paesi OPEC+ che hanno sospeso la produzione – Arabia Saudita, Russia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Kazakistan, Algeria e Oman – hanno deciso di raggruppare tre aumenti mensili della produzione nei livelli di produzione di maggio, esercitando di fatto una ulteriore pressione sui prezzi.
CRESCITA DOMANDA SI ATTENUA
Alla luce di questi ultimi sviluppi, gli analisti di Goldman Sachs hanno rivisto le loro proiezioni sulla domanda di petrolio per il 2025 da 900.000 barili al giorno a 600.000 barili al giorno. Per il 2026, prevedono una crescita della domanda globale di petrolio di 700.000 barili al giorno.
Secondo gli esperti intervistati dall’agenzia russa TASS, la decisione è in linea con l’attuale equilibrio del mercato petrolifero. La situazione è abbastanza favorevole affinché il gruppo inizi a ripristinare i volumi di produzione precedentemente ridotti, nonostante il continuo calo dei prezzi.
PER GOLDMAN SACHS SITUAZIONE DI DEBOLEZZA PERSISTERÀ ANCHE NEL 2026
Secondo Goldman, inoltre, una simile situazione persisterà anche nel 2026. La banca ha anche rivisto le sue previsioni per il greggio Brent del 9% a 62 dollari al barile e le sue previsioni per il WTI del 6,3% a 59 dollari al barile per il prossimo anno.
“I rischi per le nostre previsioni di riduzione del prezzo del petrolio sono al ribasso, soprattutto per il 2026, dati i crescenti rischi di recessione e, in misura minore, di una maggiore offerta OPEC+”, hanno scritto gli analisti di Goldman in una nota, citata da Reuters.