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Automotive

Green steel, l’acciaio verde come nuovo materiale pulito nel settore auto

L’Oxford Institute for Energy Studies ha intervisto esperti di associazioni di settore e case automobilistiche

Un documento che si propone di esaminare il comportamento dei consumatori e la volontà di adottare il cosiddetto green steel, “l’acciaio verde” nel settore automobilistico. È quello redatto dall’Oxford Institute for Energy Studies, che ha svolto delle interviste semi-strutturate ad esperti di associazioni di settore e case automobilistiche globali, regionali e specifiche per Paese.
Il termine “verde” è stato definito esclusivamente in termini di emissioni di gas serra, nonostante l’importanza di altri importanti fattori ambientali e sociali che sono fondamentali per la sostenibilità della produzione di acciaio.

Il paper valuta la domanda potenziale di acciaio verde all’interno di diversi tipi di veicoli (in base sia alle dimensioni che al gruppo propulsore) e mostra che è molto probabile che i produttori di veicoli elettrici pesanti siano i primi ad adottare l’acciaio verde. Un caso per gli acciai avanzati ad alta resistenza (advanced higher-strength steels – AHSS) verdi può essere presentato anche nei veicoli leggeri, che possono mitigare la concorrenza di materiali leggeri alternativi in ​​termini di costi e ecocompatibilità.

Il lavoro dell’Oxford Institute for Energy Studies sottolinea la necessità di rivedere le attuali normative sulle prestazioni dell’anidride carbonica, di impegnarsi in campagne educative di marketing verde e di esplorare dei meccanismi innovativi basati sul mercato per colmare il divario tra i costi di abbattimento del carbonio, relativamente bassi, della produzione di acciaio e gli alti costi di abbattimento della produzione di veicoli.

LA QUESTIONE DELLE EMISSIONI DEI GAS DI SCARICO

Sebbene gli sforzi ambientali nel settore automobilistico siano stati tradizionalmente concentrati sulla riduzione delle emissioni, hanno preso di mira quasi esclusivamente le emissioni dei gas di scarico dei veicoli, con minore attenzione per le emissioni della loro fase di produzione. Questi sforzi si sono concretizzati in uno spostamento verso la produzione di veicoli ibridi ed elettrici e/o l’utilizzo di materiali leggeri nella produzione (i veicoli più leggeri portano ad un maggiore risparmio di carburante e quindi ad una minore produzione di emissioni).

Tuttavia, questa tendenza di recente è cambiata, in parte trainata dalle richieste di trasparenza sugli annunci verdi nel settore, dove i veicoli elettrici (EV) sono stati – forse erroneamente – etichettati come “veicoli ad emissioni zero” (zero-emissions vehicles – ZEV). Su questo un intervistato ha osservato: “Semplicemente dal punto di vista del tubo di scappamento, i veicoli elettrici sono ad emissioni zero, ma il fatto è che ci vuole energia per portarlo a quel tubo di scappamento, o anche al veicolo stesso, se nulla esce dal tubo di scappamento. Ora come azienda stiamo guardando alla riduzione dell’impronta di CO2 dalla nostra catena di approvvigionamento nel suo insieme, dall’estrazione dei materiali ai nostri fornitori e ai nostri impianti di produzione, allo sviluppo e all’uso dei nostri prodotti”.

In effetti, la maggior parte degli intervistati allo studio (17 su 22) ha affermato che vi è stata una recente attenzione a livello di settore sull’ecologia delle operazioni a monte, guidata da nuove tendenze generali di sostenibilità ambientale nel settore, tra cui la rendicontazione dell’impronta di carbonio della catena di approvvigionamento e l’esplorazione dell’ambito 3 emissioni.

Il settore si è ulteriormente spostato verso l’adozione di un approccio più olistico al ciclo di vita nella contabilità delle emissioni, evidenziato nei rapporti strategici aziendali, pubblicamente accessibili.
Gli intervistati hanno attribuito questa mossa a fattori interni, come le pressioni dei dipendenti e gli impegni di gestione volontaria per migliorare l’immagine aziendale, ma anche alla crescente pressione esterna del mercato finanziario e delle parti interessate, inclusi i clienti chiave, le ONG e la società nel loro insieme.

I VEICOLI PESANTI SARANNO I PRIMI AD ADOTTARE L’ACCIAIO VERDE

Il paper mostra che c’è un nuovo spostamento a livello di settore verso il raggiungimento di operazioni più ecologiche a monte e l’approvvigionamento di materiali nel settore auto, anche se deve ancora essere regolamentato. Le iniziative esistenti sono state guidate dalle pressioni dei clienti e/o dagli impegni di responsabilità sociale d’impresa anziché dagli standard di prestazione delle emissioni e dai ritorni finanziari, almeno fino a quando tali iniziative non saranno sovvenzionate o non esisterà una sostanziale domanda da parte dei clienti di auto in acciaio verde.

Lo studio mostra che è molto probabile che i produttori di veicoli elettrici pesanti siano i primi ad adottare l’acciaio verde, fino a quando l’acciaio verde non si affermerà come un prodotto mainstream e competitivo sul mercato. Un caso per gli AHSS può essere realizzato anche nei veicoli passeggeri leggeri, che possono mitigare la concorrenza di materiali alternativi leggeri in termini di costi e ecocompatibilità (a seconda della fonte e delle zone di utilizzo) e contemporaneamente migliorare la competitività AHSS come materiale input nella produzione automobilistica.

IL RUOLO DELL’INDUSTRIA DELL’ACCIAIO NELL’AUTOMOTIVE

Il documento richiede ulteriori aree di esplorazione della ricerca, compresa la valutazione e il confronto dell’efficacia della fornitura di sovvenzioni per tecnologie verdi alternative nel settore auto (ad esempio i veicoli elettrici) rispetto alla definizione di standard di regolamentazione delle emissioni sull’utilizzo dei materiali e sul risparmio di carburante per i veicoli ICE.

C’è anche la necessità di studiare l’influenza dell’adozione dell’acciaio verde nella produzione auto sulla fornitura di acciaio da parte delle acciaierie esistenti e di recente sviluppo ed esplorare gli impatti della sostituzione dell’alluminio con gli AHSS verdi sulle emissioni del ciclo di vita dei veicoli.

Ciò è particolarmente opportuno poiché anche l’industria dell’alluminio si sta muovendo verso la produzione di prodotti più ecologici, creando quella che si prevede sarà una corsa rivoluzionaria tra acciaio verde e alluminio verde nelle automobili.

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