Il Governo respinge le accuse di aver nascosto i rilievi critici dell’ISS sull’ex Ilva, ma l’inchiesta de La Stampa riaccende lo scontro sulla trasparenza e il rischio sanitario legato all’impianto di Taranto. Nel mirino, presunte omissioni nei pareri su Via e Vis
“Le ricostruzioni sui pareri dell’Iss sull’ex Ilva sono fuorvianti e strumentali”. Così il ministero delle Imprese e del Made in Italy prova a spegnere la polemica nata dall’inchiesta de La Stampa, che ha portato a galla documenti che proverebbero che il Governo avrebbe taciuto su “limiti” e “lacune” che l’ISS ha segnalato nell’ambito della Valutazione di Impatto Sanitario per il rilascio della nuova AIA dello stabilimento siderurgico.
I DOCUMENTI “SEGRETI” SULL’ILVA
«Rimangono non completate le stime di impatto e rischio per la salute». «Non sono state fornite documentazioni atte a superare le altre incongruenze nelle valutazioni di rischio ed impatto sanitario». Sono queste le frasi contenute nelle osservazioni inviate il 18 marzo dall’Iss nell’ambito dell’iter per il rilascio all’ex Ilva della nuova Aia, secondo quanto riporta La Stampa. Autorizzazione integrata ambientale necessaria per l’ok definitivo al progetto per la produzione di 6 milioni di tonnellate di acciaio e il raggiungimento della decarbonizzazione entro 8/12 anni.
“ Il governo non aveva mai fatto riferimento ai “limiti” e alle “lacune” che l’Istituto superiore di sanità ha segnalato nella Valutazione di impatto sanitario redatta da Acciaierie d’Italia nell’ambito della Commissione Istruttoria per il rilascio della nuova Aia-Ippc allo stabilimento siderurgico di Taranto. (…) Nemmeno i parlamentari hanno potuto accedere agli atti: permesso negato ad Angelo Bonelli (Avs), Ubaldo Pagano (Pd), Mario Turco (M5S)”, scrive il giornale.
Frasi che hanno alzato un polverone in un momento già delicato per il polo siderurgico. Marco Natuale, deputato del Movimento 5 Stelle, in Parlamento ha accusato il governo di aver nascosto il parere dell’ISS, affermando che il parere dell’Istituto Superiore di Sanità è “implacabile”. Il senatore Turco ha già vinto un ricorso contro la mancata trasparenza degli atti pubblici inerenti la salute dei cittadini di Taranto alla Convenzione di Aarhus per la difesa del diritto del pubblico all’accesso alle informazioni ambientali. Ricorso accolto: «Anomala l’esclusione dei cittadini dalla conoscenza degli atti della procedura Aia in corso»”
MIMIT: RICOSTRUZIONI FUORVIANTI E STRUMENTALI
Il Governo è finito sul banco degli imputati, in particolare, per la terza pronuncia dell’Iss riguardo la valutazione d’impatto sanitario (VIS), documento centrale per ottenere l’AIA. “Si prende atto che il gestore ha intrapreso alcune azioni, dopo le nostre precedenti osservazioni. Tuttavia, allo stato, la risoluzione delle incongruenze evidenziate è ancora parziale”, scrive l’ISS, secondo quanto riporta La Stampa. Il nodo centrale è: secondo l’Istituto Superiore per la Sanità il gestore nelle sue valutazioni avrebbe sottostimato il rischio sanitario legato all’impianto.
“Il Mimit considera fuorvianti e strumentali le ricostruzioni delle ultime ore, basate su presupposti errati e superati, volte solo a ostacolare un percorso condiviso e responsabile”, si legge nella nota del ministero.
“L’ISS non ha mai bocciato la VIS presentata dal gestore, ma si è bensì limitato a richiedere integrazioni, successivamente presentate, grazie alle quali il parere finale ha concluso per l’accettabilità del rischio”, scrive il ministero.
AUTO VALUTAZIONE SULL’ILVA?
L’inchiesta de La Stampa afferma che Acciaierie d’Italia “per la prima volta” avrebbe eseguito un’auto-valutazione di impatto sanitario.
“È del tutto erroneo affermare che ad effettuare la valutazione del danno sanitario sarebbe stato il gestore anziché un ente pubblico: il gestore ha presentato lo Studio di Incidenza Sanitaria, come previsto dalla legge, mentre la Valutazione è stata svolta dall’ISS, che si ricorda essere un soggetto pubblico, titolato a compierla”, risponde il ministero.
SCENARIO ORMAI SUPERATO
I pareri dell’Iss riguardano scenari relativi a un ciclo a carbone ormai “superati dai fatti”, secondo il ministero, che sottolinea come “le interlocuzioni tra gli enti si stanno concentrando su due ipotesi operative entrambe orientate alla piena decarbonizzazione del sito di Taranto”. Scenari che oggi prevedono il passaggio a forni elettrici a impatto zero. Proprio per questo cambio di prospettiva le “amministrazioni coinvolte hanno richiesto il rinvio della conferenza dei servizi che il Mase, d’intesa con il Mimit, ha posticipato a giovedì 17 luglio”, aggiunge il ministero.