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Gasdotti Canada

I gasdotti del Canada possono coesistere con gli indigeni?

Cosa stanno facendo le compagnie petrolifere per far accettare i gasdotti del Canada agli indigeni. Fatti e scenari

Una lunga indagine del Guardian è andata a fare le pulci alle mosse delle compagnie petrolifere nordamericane. La questione riguarda i gasdotti del Canada che andrebbero a invadere le terre delle popolazioni indigene.

IL CONTESTO

Parlare di petrolio nei paesi occidentali in queste settimane è andare a nozze. Nel senso che la crisi ucraina ancora in corso, purtroppo, ha aperto nuovi scenari sul futuro energetico delle potenze dipendenti da Mosca in termini di forniture.

A fine anno, però, qui su Energia Oltre riportavamo uno studio sugli aumenti di produzione del petrolio non minerario ad Alberta. E allo stesso tempo, a inizio gennaio, l’Aie certificava i passi avanti per il Canada sulla transizione. Un 2022 tutto da osservare, dunque, a livello energetico.

LE MOSSE DELLE COMPAGNIE  SUI GASDOTTI DEL CANADA

Uno dei tubi più controversi è quello sulla terra della First Nation, secondo una nuova indagine di Eco-Bot.Net e del Guardian. Ma in generale, “i gruppi di combustibili fossili hanno speso circa 122.000 dollari canadesi (95.249 dollari) in oltre 400 annunci mirati su Facebook e Instagram negli ultimi due anni relativi a vari progetti di petrolio e gas in tutto il paese”, dice il quotidiano progressista.

La stragrande maggioranza degli annunci, che sono stati mostrati circa 21 milioni di volte in totale, erano collegati al gasdotto Coastal GasLink. Qui gli ultimi anni sono stati caratterizzati da scontri con la polizia. Coastal GasLink è uno dei tre gasdotti multimiliardari che devono affrontare l’opposizione di alcuni gruppi indigeni e ambientalisti in Canada. Il tubo è lungo 670 km e passa per il territorio non ceduto di Wet’suwet’en.

ECO-BOT.NET

Cosa ha fatto Eco-Bot.Net? Questo progetto di ricerca ha indagato sulla disinformazione inerente la crisi climatica e il greenwashing aziendale su internet. In poche parole, ha rilevato “un flusso costante di campagne pubblicitarie “Indigenous-washing” da TC Energy, la società dietro l’oleodotto, e gruppi di lobby associati al petrolio e al gas. TC Energy rappresenta quasi i tre quarti della spesa pubblicitaria e delle impressioni indagate”. Di più. A metà febbraio, la società ha pubblicato due di questi annunci, entrambi rimossi da Facebook per essere stati pubblicati senza un disclaimer che includa informazioni su chi ha pagato per l’annuncio, continua il quotidiano della City.

LA DISINFORMAZIONE DELLE COMPAGNIE

“Gli aumenti della spesa del settore per gli annunci diretti a specifici dati demografici e in coincidenza con le proteste sembrano essere i classici esempi di campagne di affari pubblici motivate finanziariamente, orientate politicamente e micro-mirate”, ha affermato Geoffrey Supran, ricercatore di disinformazione climatica dell’Università di Harvard. “Non ci sono migliori predittori della spesa pubblicitaria dell’industria dei combustibili fossili dell’azione politica e dell’attenzione dei media, e questi dati sembrano essere un esempio calzante”.

I gruppi petroliferi usano termini come “difensore” della terra, “eco-colonialismo” e “riconciliazione”, gli annunci impiegano parole d’ordine e frasi usate nel discorso sui diritti indigeni per ritrarre le compagnie petrolifere e del gas come allineate con i gruppi indigeni. Tutto per definire il petrolio e il gas come necessari allo sviluppo economico degli indigeni e alla lotta alla povertà.

UNA FREGATURA?

I progetti di gas naturale ricevono miliardi di dollari di sussidi dal governo della British Columbia, conclude il Guardian. La BC dice di considerare il gasdotto come “un percorso verso la prosperità” per le Prime Nazioni. Secondo lo YellowHead Institute, un centro di ricerca guidato dalla First Nation, questo rende il sostegno del governo alle Prime Nazioni “subordinato al sostegno per gli accordi sugli oleodotti”.

Ma dall’altro lato c’è poca convinzione. Leader come il capo Na’Moks non vedono la costruzione del gasdotto come una via percorribile per la prosperità. “Noi come capi ereditari dobbiamo pensare migliaia di anni nel futuro”, dice. “Proteggiamo le nostre terre. Questo è quello che stiamo facendo in questo momento, pacificamente. Eppure vengono contro di noi con le pistole”.

Insomma, i gasdotti del Canada possono coesistere con le popolazioni indigene?

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