I ministri di Grecia, Romania e Bulgaria hanno scritto una lettera al commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson, spiegando che “un’azione coordinata a livello Ue è essenziale per affrontare le sfide e garantire la resilienza del mercato energetico nella regione”
Grecia, Romania e Bulgaria vogliono tassare gli extraprofitti realizzati dai produttori di energia low-cost per combattere quello che dicono essere un disaccoppiamento dei prezzi dell’energia nell’Unione europea. In un documento visionato da Bloomberg, i tre Paesi europei affermano che la scorsa estate i costi dell’energia nella loro regione sono aumentati, in alcuni casi raddoppiati, e che stanno diventando sempre più divergenti rispetto ai vicini. Questo “fallimento del mercato” ha avuto diversi effetti negativi, tra cui gli extraprofitti e i segnali negativi per gli investimenti nella capacità di generazione di energia.
LA PROPOSTA DI UNA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DEI PRODUTTORI DI ENERGIA
Grecia, Romania e Bulgaria sostengono che, sebbene siano necessarie delle soluzioni a lungo termine, come un maggiore livello di stoccaggio, gli interconnettori e migliori misure di risposta alla domanda, nel breve termine la tassa aiuterebbe. L’imposta, simile a quella implementata durante la crisi energetica, dovrebbe essere consentita quando si verifica un aumento dei prezzi all’ingrosso dell’energia di almeno il 50% entro 3 mesi e “un indebolimento significativo dell’accoppiamento di mercato”.
L’IMPORTANZA DEL MERCATO ENERGETICO PER L’UNIONE EUROPEA
“L’estrema volatilità dei prezzi osservata durante la scorsa estate ha messo a dura prova le nostre economie, minacciando sia la sicurezza energetica che la stabilità del mercato in tutta la regione. Riteniamo che un’azione coordinata a livello di Unione europea sia essenziale per affrontare queste sfide e garantire la resilienza del mercato energetico nella regione”, hanno scritto i ministri dei tre Paesi in una lettera indirizzata al commissario europeo per l’Energia, Kadri Simson.
Abbassare i prezzi dell’energia è una priorità per i leader dell’Ue, nel timore di perdere parte della base industriale. L’ex presidente della BCE Mario Draghi, nel suo recente rapporto sulla competitività dell’Unione europea, ha affermato che il miglioramento delle reti è uno dei compiti più importanti.
EURELECTRIC: “I PREZZI VOLATILI DELL’ENERGIA DANNEGGIANO GLI INVESTIMENTI”
Eurelectric, la lobby elettrica dell’Unione europea, ieri ha dichiarato che i prezzi volatili dell’energia stanno danneggiando gli investimenti e costringendo le industrie a spostarsi all’estero. Quest’anno, oltre agli elevati costi energetici, l’Europa fino ad agosto ha assistito anche a 1.031 ore di prezzi dell’energia negativi a causa di grandi quantità di generazione solare che le reti non sono state in grado di fronteggiare.
Per Kristian Ruby, segretario generale di Eurelectric, “questa è una situazione senza precedenti, che sta rendendo più complicato il business case per la nuova generazione”. Grecia, Romania e Bulgaria solleveranno la questione il prossimo 15 ottobre, quando i ministri dell’Energia si incontreranno per una riunione in Lussemburgo.