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Pitesai

Idrocarburi, cosa dice il nuovo Piano per la transizione sostenibile. Report Corriere

Fatti, numeri e scenari sui nuovi obiettivi del PiTesai. L’analisi sull’inserto economico del Corriere della Sera

“Obiettivo: incrementare la produzione del gas tricolore e così contrastare il caro energia”. Così il report sulle estrazioni di gas in terra e offshore nel cosiddetto Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee. Come riporta stamani il Corriere Economia, “il conto energetico dell’Italia di quest’anno rischia di essere il doppio di quello pagato lo scorso anno, ovvero 37 miliardi di euro contro i 21 miliardi del 2021”. Sale dunque il costo delle bollette per le famiglie italiane, fino a quasi quintuplicare il suo valore da qui a quattro anni.

COSA CAMBIA

“Con questo nuovo strumento di oltre 200 pagine, dunque, la politica tenta di regolamentare le attività delle aziende fossili” scrive l’inserto economico del Corriere della Sera. Nel piano vengono individuate le zone idonee all’estrazione “sospendendo di fatto la moratoria del 2019”. Dal dicastero guidato da Roberto Cingolani arriva il plauso: “regole certe dopo anni di attesa”. Così come da Confindustria. Invece, come immaginabile, piovono critiche dal fronte ambientalista. Insieme ad alcune regioni (Puglia su tutte), le piazze sono tornate a riempirsi “per dire basta alla corsa al gas”.

SGUARDO ALL’ADRIATICO

“La ripresa delle estrazioni potrebbe portare a un raddoppio della produzione italiana, passando da tre a sei miliardi di metri cubi all’anno” scrive ancora l’inserto L’Economia del Corriere. Lo sguardo è rivolto allora all’offshore del Mare Adriatico. Verranno considerate le domande presentate dal 2010 in avanti, specifica il PiTesai. Per le aree interessate, invece, “il Pitesai riguarda il 42% del territorio italiano, di cui il 5% dell’intera superficie marina sottoposta a giurisdizione italiana, e stabilisce la chiusura alle attività in tutte le aree marine e terrestri non comprese nell’ambito territoriale di riferimento”.

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