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edilizia

Il Codice dell’edilizia approda in CdM: condoni, silenzio assenso e regole sugli abusi

Oggi il cdm varerà il nuovo Codice dell’edilizia. Nel pacchetto paletti più chiari alle competenze di Comuni e Regioni, semplificazioni, silenzio-assenso e una legge che l’opposizione definisce Salva-Milano

Il nuovo Codice dell’edilizia approda in CdM. Nel nuovo testo unico saranno presenti semplificazioni, condoni e una legge che l’opposizione definisce “Salva-Milano”. L’obiettivo è “contrastare l’immobilismo burocratico”. Secondo quanto scrive Il Fatto Quotidiano, “il cuore” della riforma è rendere quasi automatico il cambio tra “destinazioni d’uso omogenee” (residenziale, commerciale, alberghiero, etc.) “nell’ambito del tessuto urbanizzato”.

IL CONTENUTO DEL NUOVO CODICE DELL’EDILIZIA

In arrivo una legge delega di riforma all’attuale Testo unico dell’edilizia. Come riporta Repubblica, tra le misure presenti nella legge che approderà oggi in Consiglio dei Ministri troviamo: semplificazione, digitalizzazione e uniformità dei criteri superando le differenze tra Regioni e Comuni, razionalizzazione degli abusi edilizi realizzati prima della legge 765/67 e allargamento delle modalità d’intervento del “silenzio-assenso” o del “silenzio-devolutivo” in caso di inerzia dell’amministrazione competente. La norma individua anche un «unico punto di accesso» per presentare le domande.

PERCHE’ SI CHIAMA DECRETO SALVA MILANO

L’articolo 2 del ddl parte dalla razionalizzazione e dal superamento della frammentazione individuando  «requisiti minimi per l’esercizio delle attività edilizie», che varranno anche per i Comuni che non hanno strumenti urbanistici propri. Verranno riordinati anche i titoli abilitativi (dalla Cila alla Scia), individuando i casi di edilizia libera, in cui non serve autorizzazione. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano se fossero già in vigore oggi verrebbero salvati gran parte degli interventi sotto processo a Milano per abusi edilizi. La norma prevede anche di «disciplinare il rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici», per esempio consentendoli per gli edifici “di interesse pubblico” o con “finalità di rigenerazione urbana”.

RAZIONALIZZAZIONE DEGLI ABUSI DEL 1967

Le domande per sanare gli abusi edilizi andranno presentate in un unico punto di raccolta, in forma digitalizzata. Le procedure autorizzative dovranno avere tempi certi, altrimenti subentreranno poteri sostitutivi o varrà il silenzio-assenso. Il nuovo Codice dell’Edilizia prevede inoltre la semplificazione e razionalizzazione delle sanatorie degli abusi realizzati prima dell’agosto 1967, ma anche «una comune classificazione delle tipologie di difformità dal titolo abilitativo» e, di contro, della «disciplina delle tolleranze edilizie».

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