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Il conflitto tra Israele e Iran non colpisce il prezzo del petrolio ma in Italia non se ne sono accorti

Malgrado le quotazioni del petrolio in calo di circa il 3,5% il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,734 euro al litro, il gasolio a 1,643 euro al litro. Domani la riunione di Mr Prezzi

Calano i prezzi del petrolio, raggiungendo il minimo da due settimane proprio in concomitanza del cessate il fuoco tra Iran e Israele proposta dal presidente Usa Donald Trump.

QUOTAZIONI DEL PETROLIO IN CALO

Nonostante permangano dubbi sulla tenuta del cessate il fuoco, l’attenuazione del rischio relativo alla interruzione delle forniture in Medio Oriente e in particolare presso lo Stretto di Hormuz – attraverso il quale passano tra i 18 e i 19 milioni di barili al giorno di petrolio greggio e carburanti, che rappresentano quasi un quinto del consumo mondiale -, ha infatti portato le quotazioni del greggio a un calo di circa il 3,5%: il Brent attorno ai 69 dollari al barile e il Wti sui 66 dollari.

I prezzi del petrolio hanno addirittura continuato a scendere, dopo che Donald Trump ha affermato che la Cina può “continuare ad acquistare petrolio dall’Iran”. Nel pomeriggio il prezzo del Brent con consegna ad agosto è sceso a 68 dollari, mentre il West Texas Intermediate ha raggiunto i 65,34 dollari.

PER BARCLAYS PREZZI DEL PETROLIO CROLLANO PERCHÉ ATTACCHI NON RAPPRESENTANO UNA MINACCIA PER LE FORNITURE REGIONALI

“I prezzi del petrolio sono crollati perché gli attacchi americani contro gli impianti nucleari iraniani non sono riusciti a innescare un conflitto più ampio che potrebbe rappresentare una minaccia per le forniture regionali”, ha affermato Barclays in una nota.

DATI MASE: PREZZO DELLA BENZINA SELF SERVICE SALE A 1,734 EURO AL LITRO, IL GASOLIO A 1,643 EURO AL LITRO

Malgrado il petrolio non abbia registrato il tanto temuto rialzo – qualcuno ipotizzava quotazioni oltre i 100 dollari – secondo i dati settimanali del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase), appena pubblicati, il prezzo della benzina in modalità self service sale attestandosi a 1,734 euro al litro, il gasolio a 1,643 euro al litro.

UNC: PRESENTATO UN ESPORTO ALL’ANTITRUST PER ANDAMENTO ANOMALO DEI PREZZI CARBURANTI

“Anche i dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) appena pubblicati, confermano l’impennata dei prezzi dei carburanti da noi denunciata ieri, anche se con un rialzo inferiore rispetto a quello che risulta dai dati del Mimit, divario in parte dovuto allo sfasamento di un giorno, visto che la rilevazione del Mase di oggi è dal 16 al 22 giugno” ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In ogni caso, si tratta, comunque, di un’impennata, in appena una settimana, di quasi 3,8 cent per la benzina, pari per un pieno di 50 litri a 1 euro e 88 cent, e di oltre 4,9 cent per il gasolio, equivalenti a 2 euro e 47 cent a rifornimento”.

“Abbiamo presentato un esposto all’Antitrust sull’andamento anomalo dei carburanti. In particolare, viste le innumerevoli precedenti archiviazioni dell’Authority, abbiamo fatto riferimento al recente riordino delle accise previsto dal decreto 14 maggio 2025 che avrebbe dovuto essere, per il singolo consumatore, una partita di giro, con il gasolio che sarebbe dovuto costare 1,50 centesimi in più al litro, 1,83 conteggiando anche l’Iva al 22% e la benzina che sarebbe dovuta scendere in modo corrispondente. In questo caso, infatti, non si può prendere a pretesto, come giustificazione, l’andamento dei prezzi all’ingrosso internazionali, dato che il decreto valeva solo per l’Italia e che l’andamento del petrolio influenza in egual modo sia il gasolio che la benzina. Insomma, al rincaro del gasolio sarebbe dovuto comunque corrispondere un analogo ribasso della benzina. Ma così non è stato! Ora speriamo che l’Antitrust indaghi con riferimento al rispetto della legge n. 287/90” ha concluso Dona.

DOMANI LA RIUNIONE DI MR PREZZI

“Il Governo ha accolto la nostra richiesta convocando per domani 25 giugno la Commissione di allerta rapida sui prezzi per accendere un focus sull’andamento dei carburanti”, ha affermato Assoutenti, che nei giorni scorsi aveva sollecitato Mimit e Mister Prezzi affinché intervenissero sul tema. “Che i prezzi di benzina e gasolio stiano subendo una rapida crescita è sotto gli occhi di tutti, e le rilevazioni quotidiane ufficiali attestano da giorni il preoccupante trend al rialzo – ha spiegato il presidente Gabriele Melluso – Ciò che non è chiaro è perché i listini alla pompa salgano così repentinamente, anche in assenza di un rapporto diretto con le quotazioni del petrolio, e in quali fasi della filiera si nascondano possibili speculazioni che danneggiano le tasche degli automobilisti italiani”. “La Commissione di allerta rapida dovrà poi chiarire l’allarme lanciato da Assoutenti circa il mancato ribasso dei prezzi della benzina in occasione del taglio delle accise di 1,5 centesimi scattato lo scorso 15 maggio per effetto del decreto del Governo sul riordino delle accise su carburanti – prosegue Melluso –  Eventuali violazioni della normativa rappresenterebbero un evidente illecito a danno della collettività, e ci aspettiamo domani risposte precise su tale aspetto”.

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