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Il Kosovo vieta il mining per risparmiare energia

Stop al mining di criptovalute in Kosovo: consuma troppa energia (che  viene buona parte importata)

Il governo del Kosovo ha introdotto il divieto di estrazione di criptovalute, con l’obiettivo di limitare l’uso di energia, scrive Reuters. 

“Tutte le forze dell’ordine fermeranno la produzione di questa attività in collaborazione con altre istituzioni competenti che identificheranno i luoghi in cui c’è la produzione di criptovaluta”, ha affermato in una nota il ministro dell’Economia e dell’Energia Artane Rizvanolli.

A causa dei prezzi bassi dell’energia, molti giovani,  in Kosovo, sono stati coinvolti nel mining di criptovalute. Attività, però, che le autorità sono costrette a sospendere a causa delle numerose interruzioni delle centrali elettriche a carbone e agli alti prezzi dell’energia di importazione.

A dicembre 2021, proprio a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia,  ha dichiarato lo stato di emergenza per 60 giorni, destinando più denaro alle importazioni di energia.

Il paese, che conta 1,8 milioni di persone è costretto ad importare oltre il 40% dell’energia consumata. Ben il 90% dell’energia prodotta internamente, invece, viene dalla lignite, un carbone dolce ed altamente inquinante.

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