La revisione del Dpr n. 380/2001 arriva dopo una fase di consultazione degli stakeholder che si è svolta all’inizio dell’anno. I primi elementi della legge delega parlano di un lavoro fortemente orientato alla semplificazione
Nelle prossime settimane la riforma del Testo Unico per l’Edilizia entrerà nel vivo. Si partirà dal passaggio di un Ddl in Consiglio dei ministri, che porterà poi al varo di un decreto legislativo con l’obiettivo di rivedere la cassetta degli attrezzi che cittadini, professionisti e imprese utilizzano ogni giorno per tutti gli interventi legati all’edilizia. Lo scrive il Sole 24 Ore.
LA CONSULTAZIONE DEGLI STAKEHOLDER
La revisione del Dpr n. 380/2001 arriva dopo una fase di consultazione degli stakeholder che si è svolta all’inizio dell’anno. I primi elementi della legge delega parlano di un lavoro fortemente orientato alla semplificazione. A partire dall’obiettivo di “razionalizzazione e riordino dei regimi amministrativi edilizi e urbanistici e dei connessi titoli abilitativi”. L’idea è attribuire in modo chiaro ai diversi lavori una tipologia di permesso, senza i dubbi che hanno caratterizzato il lavoro di questi anni. Per questo, anche se saranno confermati permessi di costruire, Scia e Cila, il loro utilizzo sarà perimetrato in modo puntuale, associandole ai diversi lavori.
AUTOCERTIFICAZIONI E ASSEVERAZIONI
Inoltre, saranno promossi istituti come le autocertificazioni e le asseverazioni, dando cioè un peso maggiore ai professionisti coinvolti nelle opere. Allo stesso tempo, si punterà sul silenzio assenso e sul silenzio devolutivo (cioè il trasferimento della competenza in caso di silenzio della Pa) quando ci sia inerzia da parte della pubblica amministrazione. In questo modo si cercherà di garantire la certezza dei tempi, anche grazie al potenziamento degli sportelli unici per l’edilizia.
RIGENERAZIONE URBANA
In diversi passaggi del nuovo testo si fa riferimento all’urbanistica e alla rigenerazione urbana. Anche in questo caso l’obiettivo è chiarire, andando a spiegare in modo preciso come vanno autorizzati i diversi interventi di trasformazione del territorio, uscendo dalle ambiguità che caratterizzano il sistema attuale. Verrà quindi semplificato il ricorso ai cambi di destinazione d’uso, seguendo una strada già tracciata oltre un anno fa con il Salva casa.