Giovedì il prezzo del gas al TTF ha raggiunto il nuovo record di 241 euro al megawattora. In Italia il PUN – Prezzo unico nazionale dell’elettricità – ha superato i 500 euro al MWh
241 euro al megawattora. È il nuovo record che ha raggiunto giovedì il prezzo del gas naturale ad Amsterdam, dove si trova il TTF, il punto di scambio virtuale di riferimento per il mercato europeo. In Italia invece il PUN – il prezzo unico nazionale dell’elettricità (ovvero il prezzo dell’energia elettrica sulla borsa italiana di riferimento – ha superato i 500 euro al MWh.
I PROBLEMI NELLE FONDERIE E NEL TESSILE ITALIANO
Roberto Ariotti di Fonderie Ariotti ha raccontato al Sole 24 Ore che, per cercare di risparmiare, sta avviando le fusioni dopo la mezzanotte, per acquistare energia a prezzi più bassi. L’imprenditore teme però “una caduta della domanda a settembre, che per il momento viene contrastata da una corsa agli acquisti innescata dalla paura di nuove rotture della catena dell’approvvigionamento”, che spinge le aziende a fare scorta di prodotti e componenti.
Ad accusare la crisi energetica, tra i vari settori economici del nostro Paese, è anche il tessile. Il presidente e ad di Candiani, Alberto Candiani ha spiegato che “solo per pareggiare i rincari” della materia energetica “dovrei aumentare i prezzi di un ulteriore 20% ma è impossibile, il mercato non me lo consentirebbe. Già ora siamo oltre i 7 euro al metro quadro di denim, con i produttori turchi che lo vendono a quattro, poco più della metà”.
LE CAUSE DEGLI AUMENTI IN EUROPA E USA
L’aumento del prezzo del gas è dovuto in parte alla forte domanda di energia per il raffrescamento, viste le alte temperature, che è andata ad intaccare le già basse scorte. Secondo la CNN i prezzi potrebbero aumentare ancora questo inverno, specialmente in caso di freddo intenso, perché il gas naturale è sia il combustibile principale per la generazione elettrica che quello più utilizzato per il riscaldamento.
Per gli analisti la crisi europea è un secondo fattore chiave che sta contribuendo all’aumento dei prezzi del gas in America, pur non essendone la causa principale. Per Rob Thummel, senior portfolio manager di Tortoise Capital Advisors, “il gas naturale è diventata una materia prima globale con l’emergenza del GNL”, richiestissimo dall’Europa per compensare la diminuzione dei flussi dalla Russia. Gli USA sono i primi esportatori al mondo di gas naturale liquefatto, e le aziende energetiche americane stanno aumentando le vendite ai Paesi europei per trarre vantaggio dei prezzi molto alti nel nostro continente.
Per quanto riguarda l’Europa, la crisi del gas è dovuta innanzitutto alla diminuzione delle forniture provenienti dalla Russia, maggiore fornitrice dell’Unione Europea con una quota del 40% nel 2021.
La diminuzione dei flussi, precedente all’invasione dell’Ucraina, si è aggravata con l’inizio della guerra e con l’imposizione delle sanzioni dell’UE a Mosca.
Secondo l’agenzia AGI a spingere le quotazioni al rialzo è anche l’offerta in calo per i tagli della Russia e la speculazione. Infine, secondo gli analisti di Rystad Energy i prezzi sono stati guidati “dal poco vento per l’energia eolica e dagli alti costi per l’energia alimentata a carbone e gas”.
GAZPROM BLOCCA TURBINA GASDOTTO NORD STREAM
Intanto Gazprom ha comunicato che l’unica turbina del gasdotto Nord Stream il 31 agosto verrà bloccata per tre giorni “per riparazioni”. Le forniture di gas tramite Nord Stream “saranno interrotte per il periodo di riparazione della turbina”.
Il 31 agosto “l’unico gruppo di pompaggio del gas funzionante Trent 60 sarà fermato per tre giorni per manutenzione preventiva”. Sarà eseguita “una serie di lavori di manutenzione ordinaria in conformità con l’attuale contratto di manutenzione in collaborazione con gli specialisti Siemens”.
Il gigante russo ha aggiunto che “dopo il completamento delle riparazioni, il 2 settembre, il transito del gas attraverso Nord Stream sarà ripristinato al livello di 33 milioni di metri cubi al giorno”.