Parte la corsa alla grafite, materia prima critica più presente nelle auto elettriche. L’Ue è in ritardo e a farne le spese saranno le case automobilistiche
Gli Usa accelerano sulla grafite e l’Unione Europea rischia di perdere la corsa della transizione elettrica delle automobili. La crescita esponenziale di Gigafactory sul suolo americano riduce la disponibilità globale della materia prima critica e rischia di rendere l’Unione Europea sempre più dipendente dall’estero. Un rischio che incombe sulle case automobilistiche occidentali, incalzate dalle concorrenti cinesi e americane.
LA CORSA ALLA GRAFITE HA INIZIO
Gli Stati Uniti d’America cercano di conquistare il mercato della grafite. Una scelta comprensibile, considerando che le fabbriche di batterie nordamericane programmate copriranno una domanda annua di circa 1 milione di tonnellate metriche di materiale anodico di grafite. Tra gli operatori più attivi nel settore c’è la società Graphex, che attualmente produce 10.000 tonnellate all’anno di questo materiale. Nei prossimi 12 mesi l’impresa completerà l’espansione per raddoppiare la produzione della grafite, materiale che costituisce il 95% circa degli elettrodi negativi che compongono gli anodi delle batterie agli ioni di litio. Grafite su cui Tesla ha già messo le mani.
GRAFITE, LA RISPOSTA DELL’UE
La Commissione Europea non resta a guardare e studia una proposta di legge che possa far crescere la produzione di materie prime in UE. Tra le proposte sul tavolo c’è l’abbassamento delle barriere normative che regolano l’estrazione e la produzione di materiali critici nell’Unione Europea. Tuttavia, il dibattito è ancora agli esordi, il tempo stringe e gli obiettivi sono molto sfidanti. L’Ue rischia di deragliare e portare fuori strada anche le case automobilistiche occidentali.
TESLA PRIMA NELLA CORSA ALLA GRAFITE
La casa automobilistica fondata da Elon Musk è una delle rivali più pericolose per le occidentali. Tesla ha investito in maniera importante sull’innovazione delle batterie per auto elettriche, alzando così l’asticella per l’intero settore dell’automotive. Il risultato è che oggi le sue auto elettriche si distinguono per una durata della batteria maggiore della media. Batterie che vengono costruite a ritmi sempre più spediti in Gigafactories sparse per il mondo. Fabbriche che non sono solo centri di produzione, ma anche laboratori per i sistemi di accumulo del futuro.
Un futuro che vedrà la grafite sempre più protagonista. Elon Musk ne è consapevole e ha stretto diversi accordi nell’ultimo anno per accaparrarsi sempre più tonnellate di questo minerale. Tra i più importanti c’è l’accordo di fornitura firmato con l’australiana Syrah Resources, società che gestisce una delle più grandi miniere di grafite del mondo in Mozambico.
NIO SECONDA, STACCATE LE OCCIDENTALI
NIO è forse la casa automobilistica dell’Impero del Dragone che ha investito maggiormente nelle batterie delle auto elettriche. Le tecnologie sviluppate negli anni si sono concentrate sulla risoluzione dei problemi legati all’autonomia.
Stellantis e Renault sono tra le case automobilistiche più attive nel settore della grafite. Infatti, le tre aziende possono contare su accordi di fornitura non vincolanti con il gruppo Talga. Sforzi che non saranno sufficienti se non potranno contare su norme favorevoli, sullo stile dell’Inflation Act americano.