Le preoccupazioni per la sicurezza dei lavoratori e la scoperta di componenti difettosi hanno costretto gli ingegneri a riprogettare rapidamente gli elementi dell’imponente progetto, che coinvolge 25 Paesi
L’International Thermonuclear Experimental Reactor (ITER) – il più grande esperimento di fusione al mondo, che coinvolge 35 Paesi – deve affrontare nuovi ritardi e miliardi di dollari di potenziali costi aggiuntivi, dopo che alcuni pezzi difettosi e delle interruzioni alle catene di approvvigionamento hanno fermato la costruzione del reattore, in corso a 75 chilometri a nord di Marsiglia, nel sud della Francia.
Ieri i supervisori del progetto hanno affermato che l’ITER dovrà trovare un percorso aggiornato per raggiungere la fusione entro il 2024, dando alla direzione più tempo per sistemare le cose, dopo aver originariamente ordinato una linea di base aggiornata, quest’anno.
I PROBLEMI DI ITER NEGLI ULTIMI 2 ANNI
Il progetto ITER, da 22 miliardi di dollari, negli ultimi due anni è stato colpito da diversi problemi. Proprio quando aveva iniziato a ripristinare la logistica, interrotta dalla pandemia Covid, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha complicato la fornitura di componenti critici, fabbricati proprio nel Paese di Vladimir Putin. Nel maggio 2022 è morto il responsabile di lunga data del progetto, Bernard Bigot. Il primo compito del suo sostituto, l’ingegnere italiano Pietro Barabaschi, è stato quello di indagare sui motivi per cui il reattore non si avvierà nel 2025, come inizialmente previsto.
TRA RIPROGETTAZIONI E INTERVENTO DI AZIENDE PRIVATE
Il consiglio di sorveglianza di ITER ha ordinato alla direzione e agli esperti esterni di “proporre un costo ottimizzato e affidabile e una base di pianificazione”. Le preoccupazioni per la sicurezza dei lavoratori e la scoperta di componenti difettosi hanno costretto gli ingegneri a riprogettare rapidamente gli elementi dell’imponente progetto.
Il ritardo significa che ITER passerà dietro a società finanziate privatamente, come Commonwealth Fusion Systems, che utilizza una versione più piccola del reattore tokamak e che prevede di iniziare i test entro il 2025.
La fusione nucleare è il processo che alimenta il sole e, teoricamente, potrebbe generare energia pulita illimitata. Nel novembre scorso, i gestori di ITER avevano già avvertito che il ritardo del progetto sarebbe stato significativo.