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Cina

La Cina sborsa 72 miliardi e la corsa alle materie prime entra nel vivo

La Cina mette sul piatto 72 miliardi di dollari di incentivi per auto green e le case automobilistiche si litigano la grafite

La Cina risponde agli Stati Uniti con un imponente piano da 72 miliardi di dollari incentivi per le auto green. L’annuncio arrivato oggi aumenta le preoccupazione delle case automobilistiche riguardo l’approvvigionamento di materie prime per realizzare auto elettriche. Dopo il litio e il cobalto, ora l’interesse dei produttori si concentra sulla grafite, il minerale più diffuso nelle Ev in quanto a peso.

LA CINA METTE IL CARICO DA 72

La Cina mette sul piatto 72 miliardi di dollari (520 miliardi di yuan) per far ripartire le vendite di auto elettriche e ibride. Il pacchetto svelato oggi prevede agevolazioni fiscali per Ev e altre vetture green, ad esempio alimentate a idrogeno e ibride plug-in. Aiuti che saranno in vigore per 4 anni, secondo quanto riporta Reuters.

I cinesi che nel biennio 2024/2025 acquisteranno nuovi veicoli energetici (NEV) risparmieranno i 4.170 dollari (30.000 yuan) di imposta d’acquisto. Nei due anni successivi, invece, pagheranno solamente la metà, secondo quanto ha affermato il Ministero delle Finanze in una dichiarazione.

LA CINA RISPONDE AGLI USA, I DETTAGLI

Si estende così la durata del programma, avviato nel 2014, che lo scorso anno ha superato la soglia di 200 miliardi di yuan, come affermato dal Vice Ministro delle Finanze Xu Hongcai in una conferenza stampa. Lo stesso Xu ha sottolineato che 520 miliardi di yuan sarebbe la più grande quantità di agevolazioni fiscali per l’industria mai messe in campo.

La portata dell’annuncio è sottolineata anche dal fatto che, subito dopo l’annuncio, il valore delle azioni delle principali case automobilistiche nazionali è schizzato in alto. Prima fra tutti Nio, che ha fatto registrare +3,5% in borsa. Si parlava da alcuni mesi di un nuovo piano per sostenere finanziariamente l’industria dell’automotive, con la fine imminente del programma avviato nel 2014. Tuttavia, la durata degli aiuti ha stupito gli analisi.

“L’estensione di altri quattro anni ha battuto le aspettative del mercato”, ha detto Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association.

LE CONSEGUENZE SULLA CINA

Il mese scorso le vendite di NEV in Cina sono aumentate del 10,5% rispetto ad aprile, secondo i dati della China Passenger Car Association. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente mostra un incremento del 60,9%.

Gli analisti stimano che estendere l’esenzione dall’imposta d’acquisto favorire maggiormente lo sviluppo di modelli più economici Made in China, rispetto alle vetture più costose prodotte dalle case automobilistiche straniere.

“Questo aiuterà la crescita EV della Cina”, ha detto Susan Zou, vice presidente del ricercatore Rystad Energy, a Reuters aggiungendo che le vendite di veicoli elettrici dovrebbero crescere del 15 quest’anno e del 30% nel 2024.

LA GRAFITE PREOCCUPA LE CASE AUTOMOBILISTICHE

La Cina è il principale produttore a livello globale di grafite naturale (61%) e lavorata per produrre componenti della batteria (98%).

Un dato che deve preoccupare, se pensiamo che quest’anno più della metà di questo minerale sarà utilizzata per realizzare le batterie delle auto elettriche, secondo le stime di Project Blue. Tuttavia, l’Inflation Reduction Act e il piano annunciato dal Governo cinese rischiano di spingere le case automobilistiche nazionali ad accaparrarsi quantità sempre maggiori di grafite, diminuendo così le esportazioni.

La stessa società di consulenza stima che entro il 2030 ci sarà una carenza di approvvigionamento a livello globale, quantificata in 777.000 tonnellate. Per queste ragioni, saranno necessari 12 miliardi di dollari di investimenti in grafite da qui al 2030 e ben 97 nuove miniere per riuscire a soddisfare la crescente domanda al 2035, secondo l’ultimo rapporto di Benchmark Mineral Intelligence (BMI).

Previsioni che stanno spingendo diverse case automobilistiche, Tesla e Mercedes in primis, ad esplorare nuovi territori. L’Africa è una delle mete più ambite, con Madagascar e Mozambico in testa.

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