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COP29

La COP29 darà molte risposte, ma l’incognita Trump incombe…

La COP29 darà molte risposte sul percorso di decarbonizzazione globlale. Ecco perché è così importante e cosa potrebbero fare gli Usa

La COP29 sarà una tappa fondamentale nel percorso globale verso la decarbonizzazione e l’Inflation Reduction Act avrà lunga vita. È quanto ha detto John Podesta, Consigliere senior del presidente americano Joe Biden per la politica internazionale sul clima. Perché il prossimo vertice globale dei Paesi del Onu è così importante? Cosa faranno gli Usa?

PERCHÉ LA COP29 SARÀ IMPORTANTE?

La COP29 di Baku sarà un’occasione per fare il bilancio della transizione green globale. Un percorso che non deve rallentare, secondo Podesta, al contrario di quanto chiedono diversi Stati.

“Penso che abbiamo bisogno di mantenere la pressione sui Paesi affinché siano, nel linguaggio dei negoziati, allineati sui 1.5 gradi,” ha affermato Podesta.

Parole che suggeriscono che gli Usa non hanno alcuna intenzione di ritardare gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti fissati nel corso dell’ultimo summit. Anzi, gli Stati Uniti potrebbe proporre target ancora più ambiziosi.

ILFUTURO DELL’IRA

La COP29 di novembre darà importanti indicazioni sui nuovi obiettivi che verranno presentati alle Nazioni Unite nel 2025. Obiettivi che l’Inflation Reduction Act contribuirà in maniera decisiva a raggiungere, secondo Podesta. Infatti, secondo il Consigliere di Biden, la riforma messa in campo dall’amministrazione in carica non dipenderà dall’esito delle prossime elezioni presidenziali negli Usa.

“La magia dell’IRA è stata i 10 anni di certezza che è costruito nel codice fiscale. Ecco come le persone decidono di distribuire denaro in modo a lungo termine. In grande stile,” disse Podesta.

“Penso che questi crediti d’imposta saranno difficili da abolire una volta che sono lì. Le imprese si basano su di loro. Sarà una grande sfida per le persone che vogliono invertire la rotta, che vogliono negare la scienza, che vogliono spingere indietro, andare nella direzione opposta”, ha aggiunto.

Tuttavia, la nomina di Podesta è finita sotto la lente d’ingrandimento del Parlamento Usa. Infatti, il repubblicano Cathy McMorris Rodgers e il senatore Shelley Moore hanno inviato una lettera alla Casa Bianca in cui chiedono spiegazioni a proposito.

Una notizia non di poco conto, poiché secondo una legge del 2021 la nomina del delegato speciale del Dipartimento di Stato ha bisogno della conferma del Senato.

COSA POTREBBE CAMBIARE CON TRUMP?

Le ultime previsioni del portale britannico focalizzato sulle questioni climatiche, Carbon Brief, non sono così ottimiste riguardo i potenziali effetti di una vittoria di Trump.

“Una vittoria per Donald Trump nelle elezioni presidenziali di novembre potrebbe portare a ulteriori 4 miliardi di tonnellate di emissioni statunitensi entro il 2030 rispetto ai piani di Joe Biden”, si legge nell’analisi di Carbon Brief.

Emissioni che provocherebbero “danni climatici globali per un valore superiore a 900 miliardi di dollari, sulla base delle ultime valutazioni del governo degli Stati Uniti”.

Al contrario, “se Biden viene rieletto, le emissioni scenderebbero a circa il 43% al di sotto dei livelli del 2005. Le attuali politiche climatiche di Biden vanno in modo significativo verso il raggiungimento dell’obiettivo del 2030 e potrebbero essere aggiunte in futuro”, aggiunge il rapporto.

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