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Nucleare Reattori Nucleari

La Francia convoca i Paesi Ue per progetti d’interesse comune sull’energia nucleare

Un IPCEI nel settore nucleare è sul tavolo da quando la Commissione europea, ad inizio febbraio, ha confermato che a breve sarebbe stata lanciata un’alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari (SMR)

Il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, ha detto che convocherà per il prossimo 4 marzo una riunione dei Paesi europei favorevoli all’energia nucleare, per discutere il lancio di un “Progetto Importante di Interesse Comune (IPCEI)” nel settore. L’annuncio di Le Maire, fatto a margine di una cerimonia a Parigi, sottolinea anche una stretta cooperazione tra Francia e Bulgaria in materia di energia nucleare. “La Francia – ha spiegato il ministro dell’Economia – metterà sul tavolo l’idea di avere un importante progetto di interesse comune in ambito nucleare”.

COSA SONO I “PROGETTI IMPORTANTI DI INTERESSE COMUNE” (IPCEI)

I Progetti Importanti di Interesse Comune (Important Projects of Common European Interest – IPCEI) sono stati introdotti nel 2014 per sostenere progetti strategici che coinvolgono diversi Paesi dell’Unione europea. In genere si concentrano su tecnologie o industrie all’avanguardia, che sono cruciali per il futuro dell’Ue e spesso comportano un mix tra finanziamenti pubblici e privati, oltre al sostegno finanziario fornito dall’Unione europea.

I progetti IPCEI beneficiano di norme più flessibili rispetto agli aiuti di Stato, consentendo ai Paesi Ue di finanziarli con il benestare dell’autorità garante della concorrenza della Commissione europea. Il finanziamento Ue all’energia nucleare è però un tema controverso: alcuni Paesi, come l’Austria, si oppongono categoricamente, affermando che il bilancio europeo non può essere utilizzato per finanziare progetti nucleari.

GLI IPCEI NEL SETTORE NUCLEARE

Un IPCEI nel settore nucleare è sul tavolo da quando la Commissione europea, ad inizio febbraio, ha confermato che a breve sarebbe stata lanciata un’alleanza industriale europea per i piccoli reattori modulari (SMR), un gruppo informale di una dozzina di Paesi Ue interessati allo sviluppo della tecnologia. Molti IPCEI esistono già nei settori dell’idrogeno, delle batterie o dell’energia solare, e fanno seguito anche alla creazione di alleanze industriali in questi ambiti, da sviluppare su scala europea.

L’ufficio di Le Maire ha dichiarato ad Euractiv France che, sul fronte nucleare, i settori di cooperazione “sono ancora in discussione”, e che potrebbero includere “infrastrutture per la ricerca, ciclo del carburante e SMR”. Per quanto riguarda la disponibilità della Commissione europea, secondo l’ufficio di Le Maire le discussioni al momento sono “davvero preliminari”.

L’ALLEANZA PER IL NUCLEARE

All’inizio di febbraio, nel confermare il lancio di un’alleanza industriale per il nucleare, il commissario europeo all’Energia, Kadri Simson, ha detto anche che intende installare i primi SMR in Europa entro il 2030. Ad avanzare ufficialmente la proposta sarà il ministro Le Maire, il prossimo 4 marzo, in occasione di una riunione dell’alleanza nucleare. Insieme al Regno Unito, i membri dell’alleanza lo scorso maggio hanno dichiarato di volere che l’Unione europea disponga di 150 GW di capacità di produzione nucleare entro il 2050. L’incontro dell’alleanza si svolgerà a margine del Consiglio Energia di Bruxelles, che riunirà i ministri dei 27 Paesi Ue.
Il ministro francese Le Maire dovrebbe partecipare, forse insieme al ministro delegato per l’Energia e l’Industria, Roland Lescure.

LA COOPERAZIONE TRA FRANCIA E BULGARIA SUL NUCLEARE

Nel frattempo, Francia e Bulgaria hanno firmato una dichiarazione di intenti per instaurare una cooperazione congiunta nel settore dell’energia nucleare. Il documento è stato firmato ieri a Parigi dal ministro bulgaro dell’Energia, Rumen Radev, che faceva parte di una delegazione ufficiale guidata dal premier della Bulgaria, Nikolai Denkov. Il leader del Paese dell’est Europa in precedenza aveva incontrato il presidente francese, Emmanuel Macron. Le Maire ha spiegato che la cooperazione bilaterale tra Francia e Bulgaria “nasce dalla necessità di sicurezza energetica e di riduzione della dipendenza della Bulgaria dalle fonti energetiche russe”.

LA BULGARIA VUOLE AFFRANCARSI DALL’ENERGIA RUSSA

L’obiettivo è facilitare gli scambi sui rispettivi programmi nucleari dei due Paesi – inclusi i piccoli reattori nucleari e le tecnologie avanzate sui reattori –, il processo industriale e di approvvigionamento, le norme di sicurezza e manutenzione, la fornitura e la gestione del combustibile, la ricerca e sviluppo e la manodopera. “Stiamo condividendo il nostro know-how per il nostro futuro, ma anche per la nostra sicurezza e la nostra competitività”, ha affermato Radev.
Alla fine del 2022 la Bulgaria si è assicurata i servizi del fornitore francese di combustibile nucleare Framatome, con l’obiettivo di diventare indipendente dal combustibile russo entro il 2025.

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