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La Germania accusa l’ambasciatore ucraino a Londra Zaluzhny per il Nord Stream

La magistratura tedesca ha elementi concreti che collegano il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream a un’unità militare ucraina guidata dall’ex comandante Valeriy Zaluzhny, oggi ambasciatore a Londra. Secondo alcune fonti, preparerebbe la campagna elettorale in cui sfiderà Zelensky a guerra finita

L’attacco ai gasdotti russi Nord Stream continua a tenere banco. La magistratura tedesca ha puntato il dito contro l’ambasciatore ucraino a Londa, Valeriy Zaluzhny. Il Wall Street Journal che, insieme al Washington Post aveva tirato fuori la pista ucraina, ha ricostruito la pianificazione, l’esecuzione e le conseguenze del sabotaggio, confermando la responsabilità diretta di Zaluzhny. L’operazione mirava a colpire economicamente la Russia e a interrompere i suoi legami energetici con la Germania.

NORD STREAM, IL PIU’ GRANDE SABOTAGGIO DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il 26 settembre 2022 gli impianti 1 e 2 furono danneggiati da esplosioni. Secondo la ricostruzione di Berlino ad agire fu un commando di sette persone, tra cui sommozzatori esperti e membri di un’unità d’élite. Ignorarono la contrarietà del presidente Zelensky che fu informato dai Servizi segreti occidentali dell’imminente piano. Il piano sarebbe nato in Ucraina nella primavera 2022 ma fu scoperto dai servizi segreti olandesi. Informarono la Cia che avvisò il governo tedesco e l’ufficio del presidente ucraino suggerendo di fermare l’azione. Secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, dopo essere stato informato, Zelensky ordinò di annullare l’attacco, ma Zaluzhny e il suo team portarono a termine l’operazione senza l’autorizzazione presidenziale formale. L’ufficio di Zelensky ha ufficialmente smentito di essere stato a conoscenza dell’operazione e il generale Zaluzhny ha sempre negato ogni coinvolgimento.

L’ATTACCO

Gli ucraini avrebbero utilizzato lo yacht Andromeda come copertura logistica per trasportare gli esplosivi da Rostock, dopo averlo noleggiato in Polonia attraverso un’agenzia ucraina. Non a caso, sul tavolo della cucina dell’imbarcazione sono state trovate tracce di esplosivo. Dietro l’azione ci sarebbe un privato che avrebbe sborsato 300 mila euro. Le indagini hanno individuato il luogo dell’attacco vicino all’isola danese di Bornholm e hanno confermato il ruolo di figure chiave come Volodymyr Zhuravlov, esperto subacqueo ancora ricercato, e Serhii Kuznietsov, arrestato in Italia nel 2025.

I DUE ARRESTATI PER IL NORD STREAM

Kuznietsov che secondo la polizia tedesca sarebbe il comandante dell’operazione, è detenuto in un carcere di massima sicurezza in Emilia-Romagna ed è in sciopero della fame perché il carcere di Bologna non gli riconosce il diritto a una dieta priva di glutine e vegana. In Germania rischia fino a 15 anni per sabotaggio e distruzione di infrastrutture strategiche. Il tribunale di Bologna ha approvato la sua estradizione in Germania, ma la difesa ha presentato ricorso. Come scrive La Repubblica, la Cassazione ha bloccato l’estradizione chiesta perché il processo è da rifare. Il verdetto è atteso a dicembre. Intanto Kuznietsov lamenta di essere trattato come “il criminale numero uno”, detenuto insieme a presunti terroristi islamici. Volodymyr Zhuravlov invece si trova in Polonia, è stato arrestato il 30 settembre 2025 vicino a Varsavia su mandato d’arresto europeo. La Corte distrettuale ha bloccato la sua estradizione in Germania e ne ha ordinato il rilascio, avviando un’indagine interna. Entrambi i casi sono destinati a creare tensioni diplomatiche con Berlino.

UN COMANDO DALLA PRECISIONE TECNICA

L’inchiesta tedesca ha ricostruito in dettaglio il coinvolgimento di Zaluzhny e del suo comando, confermando che l’unità speciale ha agito con obiettivi strategici e precisione tecnica avanzata. L’attacco ha interrotto le forniture di gas russo e ha riacceso il dibattito sulla dipendenza energetica tedesca dall’Est Europa, imponendo nuovi obblighi di sicurezza e monitoraggio delle infrastrutture critiche. Zaluzhny ha rifiutato ogni coinvolgimento diretto, ma è la figura centrale nelle indagini tedesche.

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