In una lettera inviata al commissario Ue Kadri Simson, il ministro tedesco Robert Habeck scrive che “i requisiti stanno rallentando l’avvio dei progetti per la produzione di idrogeno rinnovabile in Germania e in molti altri Paesi membri”
La Germania ha esortato l’Unione europea a ritardare alcune norme sull’idrogeno rinnovabile, che aumentano i costi per i produttori e ostacolano un settore che Bruxelles considera cruciale per raggiungere il suo ambizioso obiettivo di neutralità climatica.
IDROGENO, IL MINISTRO HABECK CHIEDE UN RINVIO DI 7 ANNI
In una lettera di questa settimana al Commissario Ue per l’Energia, Kadri Simson, il ministro dell’Economia tedesco, Robert Habeck, ha chiesto un ritardo di 7 anni dei criteri di correlazione temporale che richiedono la prova di una corrispondenza tra la produzione di energie rinnovabili sulla rete e la produzione di idrogeno.
Come riporta Bloomberg, Habeck ha aggiunto che l’Ue dovrebbe estendere la graduale introduzione delle sue norme di addizionalità fino al 2035. L’addizionalità è il requisito che i produttori garantiscano che la loro domanda di energia sia soddisfatta da nuove centrali elettriche a basse emissioni di carbonio o rinnovabili.
“I REQUISITI SONO ANCORA TROPPO ELEVATI”
Sebbene le misure precedenti abbiano ricevuto il sostegno della Germania, “la realtà ha dimostrato che questi requisiti erano ancora troppo elevati e stanno rallentando l’avvio dei progetti per la produzione di idrogeno rinnovabile in Germania e in molti altri Paesi membri. Molte aziende mi hanno detto che i requisiti spesso non consentono la realizzazione economica di progetti di elettrolisi in Germania”, ha scritto Habeck. Un portavoce del Ministero dell’Economia tedesco ha detto che Berlino si è impegnata a rispettare le normative europee per facilitare e accelerare le procedure per produrre idrogeno rinnovabile. Tuttavia, un’estensione del periodo di transizione aiuterebbe l’industria nascente ad accelerare.
I VANTAGGI NEL POSTICIPARE I CRITERI SULL’IDROGENO
Secondo la Germania, un ritardo dei criteri renderebbe più facile per le aziende sostenere gli elevati costi del progetto e produrre l’idrogeno di cui l’industria europea ha urgente bisogno. Tale modifica avrebbe anche un impatto retroattivo sui criteri per l’acquisto di elettricità per produrre il cosiddetto “idrogeno blu”, ai sensi di un’altra normativa che è ancora in fase di negoziazione da parte dei Paesi membri. “Senza l’adeguamento – si legge nella lettera di Habeck – la produzione economica di idrogeno nell’Unione europea sarebbe compromessa”.
Hydrogen Europe, l’associazione del settore a Bruxelles, ha affermato che la complessità e la severità delle norme Ue ostacolano lo sviluppo delle tecnologie necessarie: “un mercato dell’idrogeno forte e senza vincoli inizia fornendo idrogeno rinnovabile competitivo a settori difficili da decarbonizzare, e produrrà risultati positivi per tutta l’Europa nei settori della sicurezza energetica, della decarbonizzazione e della competitività economica”.