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NATO

L’allarme della Nato: le infrastrutture energetiche europee sono a rischio

Per il vicesegretario generale per l’intelligence e la sicurezza “c’è un rischio olistico multi-spettro e multi-dominio che può essere affrontato solo attraverso una stretta cooperazione tra il settore privato, la NATO e la governance alleata”

C’è un “rischio persistente e significativo” che la Russia possa prendere di mira l’energia critica e le infrastrutture tecniche, nel tentativo di “sconvolgere la vita occidentale e ottenere influenza contro quei Paesi che stanno fornendo sostegno all’Ucraina”. L’allarme proviene da David Cattler, vicesegretario generale della Nato per l’intelligence e la sicurezza.

LA STRATEGIA MILITARE RUSSA

La Russia, ha spiegato Cattler, ha capito che “essere in grado di minacciare la sicurezza dei nostri sistemi informativi, energetici e finanziari è un enorme vantaggio strategico”, e di conseguenza “sta attivamente mappando le infrastrutture critiche alleate, sia a terra che sul fondo del mare”. La strategia militare russa, ha proseguito l’esponente della Nato, richiede anche la rapida distruzione delle infrastrutture critiche nelle prime fasi di un conflitto, e questo include certamente le infrastrutture sottomarine.

Se la Russia è il principale indiziato di cui la Nato si preoccupa per quanto riguarda la minaccia alle infrastrutture sottomarine, la Cina è un altro “attore significativo sul fondo del mare”, e secondo Cattler sta modernizzando le sue forze armate e la sua marina “ad un ritmo allarmante”.

Tuttavia, la sfida posta dalla Cina è diversa, perché “è attivamente coinvolta nell’acquisto e nello sviluppo di proprie infrastrutture sottomarine, piuttosto che testare le vulnerabilità delle infrastrutture di altri Paesi”.

LA MINACCIA TERRORISTICA

Esiste anche una “minaccia persistente” rappresentata da gruppi terroristici, che potenzialmente potrebbero prendere di mira i gasdotti o i terminal GNL, ha aggiunto Cattler, sottolineando che, “quando si tratta di infrastrutture critiche, c’è un rischio olistico multi-spettro e multi-dominio che può essere affrontato solo attraverso una stretta cooperazione tra il settore privato, la NATO e la governance alleata”.

L’autore degli attacchi del settembre 2022 ad entrambe le linee del gasdotto Nord Stream e ad una linea del Nord Stream 2 non è ancora stato identificato, poiché le indagini di Svezia, Danimarca e Germania finora non sono andate oltre l’aver stabilito il sabotaggio come causa dell’incidente.

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