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Blackout

L’aumento della domanda di energia sta provocando blackout in Francia (ma non solo)

In Francia il numero di giorni “da Ecowatt rosso” dipenderà dalle temperature e dalla riapertura delle centrali nucleari EDF: attualmente ne sono ferme 20 su 56, con una produzione di circa 36 MW

Il mese di dicembre è iniziato nel segno di temperature gelide, con pioggia e neve che stanno avvolgendo l’Europa, già alle prese con l’aumento dei costi dell’energia degli ultimi mesi. Il peggioramento delle condizioni meteo, poi, aumenta il fabbisogno di energia elettrica, e l’aumento della domanda di energia sta già provocando da alcuni giorni dei blackout in diversi Paesi europei.

A Parigi le avverse condizioni meteo all’inizio di questa settimana hanno portato Meteo France a decretare un livello di “vigilanza gialla” per le piogge cadute su terreni molto freddi, formando del ghiaccio. Le previsioni meteo, sia per Parigi che per diverse regioni francesi, annunciano nuove precipitazioni con potenziali nevicate tra questo ed il prossimo fine settimana.

Col peggioramento delle condizioni meteo aumenta anche il livello di allerta del governo per il rischio di blackout, che negli ultimi giorni si sono già verificati. Il presidente Emmanuel Macron e alcuni ministri hanno chiesto ai cittadini francesi di “fare tutti gli sforzi necessari per attraversare l’inverno nelle migliori condizioni possibili”, appellandosi alla “responsabilità collettiva” di cittadini, delle aziende e dello Stato per ridurre i consumi di energia.

I BLACKOUT IN FRANCIA

Come detto, la Francia negli ultimi giorni ha già vissuto delle interruzioni di corrente, un evento che nei prossimi giorni potrebbe ripetersi poiché le temperature in calo fanno aumentare la domanda. Dal canto suo, l’utility energetica EDF fatica a portare più produzione nucleare in linea.

Gli analisti hanno affermato che l’offerta potrebbe diminuire lunedì e martedì, mentre le temperature in Europa scendono dopo un inizio insolitamente mite della stagione invernale di picco della domanda. I prezzi dell’energia – che quest’anno hanno raggiunto livelli record  – oggi sono aumentati in risposta al nervosismo che la domanda supererà l’offerta.

“Prevediamo un gap di offerta di 2-8 GW non solo nei picchi mattutini serali, ma per tutto il giorno dalle 7:00 alle 21:00 della prossima settimana”, ha detto l’analista di Refinitiv Nathalie Gerl, aggiugendo che ciò potrebbe comportare delle interruzioni di corrente. Ad ogni modo, il governo ha affermato che eventuali interruzioni non supereranno le due ore e saranno segnalate in anticipo.

Il numero di giorni “da Ecowatt rosso” dipenderà ovviamente dalle temperature e dal ritmo di riapertura delle centrali nucleari di EDF: attualmente ne sono ferme 20 su 56, con una produzione di circa 36 MW, che dovrebbe arrivare a 40 MW il 1° gennaio 2023 e a 43 MW a fine mese.

LA POTENZA NUCLEARE FRANCESE AFFOSSATA DALLA SITUAZIONE EDF

La settima economia mondiale è uno dei Paesi più dotati di energia nucleare al mondo: in genere, con la sua flotta di 56 reattori produce oltre il 70% della sua elettricità e circa il 15% dell’energia totale dell’Europa attraverso le esportazioni. Tuttavia, quest’anno EDF ha dovuto interrompere la manutenzione di molti reattori obsoleti, proprio mentre l’Europa sta lottando per far fronte ai tagli alle forniture di gas russo utilizzato per la generazione di elettricità. Ciò ha lasciato la produzione nucleare della Francia al minimo degli ultimi 30 anni, costringendo il Paese ad importare elettricità e a preparare dei piani per possibili blackout, dal momento che l’ondata di freddo che ha investito l’Europa sta alimentando la domanda di riscaldamento.

Il direttore dell’ente di vigilanza sull’energia del paese, Emmanuelle Wargon, ha dichiarato che la flotta nucleare francese il mese prossimo raggiungerà probabilmente una capacità di produzione disponibile di 40 GW. L’operatore di rete RTE, tuttavia, afferma che l’approvvigionamento energetico del paese sarà allungato anche se EDF riuscirà a rispettare il suo programma di riparazione e non si possono escludere misure parziali di riduzione del carico nei giorni freddi.

I PIANI DI MACRON PER IL BREVE E LUNGO PERIODO

Nel brevissimo termine c’è poco da fare per mettere in funzione più reattori più velocemente: il governo sta pianificando tagli volontari nei periodi di picco della domanda e cercando di limitare i blackout forzati. Nel frattempo, EDF e altre industrie nucleari francesi stanno cercando di reclutare la prossima generazione di saldatori, installatori e produttori di caldaie, arrivando al punto di istituire una nuova scuola per formarli.

Il presidente Macron vuole una nuova spinta all’energia nucleare e si è impegnato a costruire 6 nuovi reattori, ad un costo stimato in quasi 52 miliardi di euro. Come primo passo, l’esecutivo sta per rilevare gli azionisti di minoranza di EDF e nazionalizzare completamente il gruppo energetico indebitato, cosa che ritiene necessaria per effettuare investimenti a lungo termine in nuovi reattori.

LA SITUAZIONE ENERGETICA NEL REGNO UNITO

La Francia non è l’unico Paese a vivere un momento molto delicato dal punto di vista climatico ed energetico. Una situazione meteorologica altrettanto complessa è infatti quella che sta vivendo il Regno Unito: il Met Office avverte di temperature in picchiata, tra 1 e 4 gradi (la media di stagione in genere è tra i 6 e 9 gradi) per tutta la settimana e in diverse regioni, con possibili nevicate in Scozia. Di notte la colonnina le temperature scenderanno di diversi gradi sotto lo zero, con gelo e ghiaccio in arrivo. Agli operatori sanitari è stato raccomandato di attuare i piani per il freddo, nell’ambito di un’allerta per il freddo di livello 3, tra le ore 18 di oggi e le 9 del 12 dicembre nella maggior parte dell’Inghilterra. Nonostante l’aumento dei prezzi dell’energia, le autorità stanno esortando i cittadini britannici ad utilizzare il riscaldamento e a prestare attenzione alle persone particolarmente vulnerabili.

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